L’attaccante del Vicenza Calcio Femminile Marta Basso si è raccontata al Corriere del Veneto.
La bomber vicentina è partita ricordando i suoi inizi nel calcio femminile: “Mi definisco una persona abbastanza timida ma quando entro in confidenza mi lascio andare. Sono solare e amo la compagnia. Mi piace passare il tempo con gli amici. Sto studiando, frequento la magistrale in Teorie e tecniche dell’attività motoria preventiva e adattata a Padova. Ho iniziato a giocare a calcio da piccola. Prima ho fatto per due anni nuoto e in parallelo i pomeriggi giocavo con i miei amici nei parchetti a Padova. A otto anni ho iniziato a giocare per il Bassanello-Guizza. Fino ai 15 anni ero con i maschi e dopo, nella stessa società di cui mio padre è presidente, sono passata alla squadra femminile, fondata nel 2012. Nel frattempo è diventata “Virtus Guizza” e adesso, ironia della sorte, è solo femminile. Ce l’ho fatta. Ho convinto il papà! Dopo tre anni sono passata al Vicenza, dove il direttore sportivo Federico Agresti mi ha contattata, mi spiegato il progetto che aveva e mi ha convinta. Venivo dall’Eccellenza, quindi per me è stato un bel salto di categoria passare in serie C. Mi sono trovata subito bene con le ragazze. C’è un bel clima. Mi hanno accolta bene e hanno favorito l’inserimento. Poi il primo anno non abbiamo completato il campionato per via della pandemia ma eravamo prime in classifica e siamo passate di categoria, in serie B. L’anno scorso siamo retrocesse. Eravamo quasi tutte alla prima esperienza in cadetteria. Anche se la retrocessione è immeritata perché numeri alla mano eravamo il terzo miglior attacco… quest’anno non a caso, siamo prime in classifica“.
Marta ha poi raccontato di come i suoi famigliari seguano il pallone: “In famiglia c’è sempre stata questa grande passione calcistica. Sia papà, sia nonno, zii e cugini giocavano tutti a calcio. Mia nonna che ha quasi novanta anni e si chiama Ancilla Meneghetti segue il Calcio Padova. Anche mio fratello Jacopo giocava a calcio, andavo a vederlo ma in realtà più che a vederlo, mi mettevo per conto mio con la palla. Porto il 9 di Paolo Rossi ed è un orgoglio per me perché tutti sanno cosa rappresenti per il Vicenza. Sono molto felice ma il grande merito va alle mie compagne che fanno il lavoro “sporco”. Io realizzo. A differenza di quello maschile, nel femminile girano pochi soldi e il motore che muove tutto è la passione. Il legame con le compagne, ciò che ti viene da dentro, i sacrifici vengono ripagati con i risultati. Noi giochiamo per passione. Alcune di noi studiano e altre lavorano. C’è chi dopo otto ore di fabbrica stacca e viene subito all’allenamento. Se non è passione questa...”
Basso ha poi parlato i target fissati nella sua stagione: “Il mio obiettivo di quest’anno era di arrivare a 20 gol. Adesso sono a 26, quindi ho spostato l’asticella prima a 25 e adesso a 30. Mancano ancora 7 giornate per cui non dovrebbe essere impossibile. Il mio sogno? Quando giocavo con i maschi da piccola mi chiedevano cosa avrei fatto da grande e rispondevo che mi sarebbe piaciuto diventare capitano della Nazionale. Adesso invece rispondo la serie A e la Nazionale. Il mio mito? Alessandro Del Piero. Sono juventina, ma oltre ai gesti sportivi l’ho sempre ammirato perché ligio e corretto. Un modello da seguire anche dal punto di vista umano“.
Photo Credit: Vicenza Calcio Femminile