Nel nostro focus sulla serie C femminile, questa settimana abbiamo raggiunto ALEXANDRA STOCKNER, attaccante classe 2002 del Sudtirol.
Con lei ci siamo soffermati sulla prima fase del Campionato, che vede il Sudtirol (con cinque vittorie e un pareggio) nelle prime posizioni di una classifica ancora tutta da scrivere. Le squadre, tutte competitive e pronte a far vedere il loro valore sul rettangolo verde, stanno dimostrando tutta la propria qualità e il Sudtirol non fa eccezione:
“Abbiamo cominciato molto bene, adesso dobbiamo continuare a lavorare in questa maniera. Penso che sia troppo presto per guardare la classifica.
“In questo viaggio di conoscenza ci siamo poi soffermate sull’origine della sua passione per il calcio che è nata in modo semplice, con le partitelle tra amici a scuola e i primi allenamenti. Come talvolta accade, poi, questo amore per lo sport è rimasto ed è cresciuto a tal punto da condurla a giocare in squadre di serie B come il Trento (ora diretta concorrente del Sudtirol in serie C) e il Brixen oltre che annoverare delle partecipazioni con la nostra Nazionale Giovanile nel 2018.
Nel suo futuro si vede sempre impegnata a dare il meglio di se in campo, per raggiungere risultati sempre migliori, sia con la squadra che personali.
“A scuola abbiamo giocato sempre a calcio. I miei amici mi hanno chiesto di venire all’allenamento che mi è piaciuto tantissimo. Poi ho continuato.
Mi voglio sempre migliorare e dare il massimo. Fare un campionato costante e bene. Poi, alla fine della stagione, si vedranno i risultati”.
Non c’è nella sua vita un vero e proprio modello calcistico, nonostante l’ammirazione per personalità di atleti come Lewandowski, ma ritiene sia importante dare attenzione e fiducia alle giovanili, modo di procedere che, in Nazioni in cui il movimento calcistico femminile ha più fama e importanza, si utilizzano già da anni.
Le qualità atletiche delle nostre giovani, unite all’esperienza delle giocatrici più navigate possono essere un ottimo punto di partenza per rendere il calcio femminile una realtà più apprezzata:
“Non ho un idolo però come calciatore mi piace Lewandowski. Secondo me si deve lavorare ancora di più nel settore giovanile, dare fiducia alle giovani che rappresentano il futuro”.
Uno sguardo sulle passioni al di fuori del pallone e dei tacchetti, in cui Alexandra ci ha fatto conoscere un altro lato di sé, di ragazza innamorata della natura dei suoi luoghi e un messaggio di speranza e di forza alle bambine che si apprestano a conoscere il mondo del calcio hanno concluso la nostra chiacchierata:
“A parte il calcio mi piace stare in montagna, andare a sciare e anche fare fotografie.
Alle bambine vorrei dire che si devono sempre divertire, di non lasciarsi abbattere dalle difficoltà. DAI RAGAZZE!”