Palermo fuori dalla Coppa Italia, battuto solo ai rigori (6-4 il risultato finale) dal Riccione, al termine di una partita tutt’altro che noiosa.
Le romagnole, spinte da un numeroso e rumoroso pubblico, iniziano la partita con un buon piglio, anche grazia a Giulia Schipa che farà soffrire per tutto il primo tempo la retroguardia rosanero. Già in apertura è proprio lei ad impensierire Sorce: percussione dalla fascia sinistra e tiro che sfiora il primo palo.
Padrone di casa col pallino di gioco in mano ma che, al minuto 20, devono ringraziare la dea bendata: tiro cross di Di Salvo che scavalca la portiera Boaglio ma palla che colpisce prima la traversa per poi carambolare sul palo. Lo spavento passato non intimidisce le ragazze di mister Genovesio, che continuano a macinare gioco e che, al 28°, passano in vantaggio: incursione in area della solita Schipa che Licari ferma fallosamente: inevitabile rigore che Neddar trasforma spiazzando Sorce.
Il gol tramortisce un già timido Palermo, che non riesce ad abbozzare una reazione. Riccione che continua a spingere e impegna Sorce in un paio di non semplici uscite. Al secondo minuto di recupero, proprio qualche istante prima del rientro negli spogliatoi, una distrazione difensiva regala il meritato raddoppio alle romagnole con Schipa, di gran lunga la migliore in campo.
Licciardi mischia le carte, sostituendo Piro (in ombra) con Tarantino, e, complice anche un calo di tensione delle romagnole, il secondo tempo è di tenore diametralmente opposto rispetto al primo. Rosanero che accorciano le distanze al minuto 52: angolo di Incontrera smanacciato da Boaglio sui piedi di Di Salvo, che non si fa pregare e mette sotto il set. Sessanta secondi dopo arriva il pareggio con Dragotto: tiro dalla trequarti che sorprende una non perfetta Boaglio e partita riaperta. Il Riccione tenta qualche sporadica sortita offensiva, ma decisamente meno efficace rispetto ad inizio partita.
Palermo che, invece, continua a crescere ed ha tre clamorose occasioni per passare in vantaggio negli ultimi 20 minuti: al 72° Dragotto supera la portiera con un tocco da sotto ma colpisce la parte inferiore della traversa; cinque minuti dopo è Coco, imbeccata da Cancilla, che sfiora il vantaggio sola davanti a Boaglio, bravissima nell’occasione; a tre minuti dal termine è Impellitteri (entrata da pochi minuti) a divorarsi il gol del vantaggio, vedendosi respinto, a portiera battuta, un tiro a “botta sicura” dalla difesa del Riccione.