Que Isera serà. Sotto il cielito lindo di un Trentino baciato da una giornata di sole densamente primaverile, ai limiti dell’hot in herre, va in scena una singolar tenzone permeata da voglia di riscatto, ripartenza, 50% erase/rewind, 50% you get what you give. Il solido trait d’union tra le Tose, reduci dall’amaro trittico di stop consecutivi a cavallo della boa di bolina di fine girone d’andata, e l’Isera, terzultimo e tremendamente affamato di punti salvezza dopo l’inaspettato k.o. sul terreno del Le Torri fanalino di coda, si delinea ben oltre il non semplice momento di entrambe sul campo: solidità, empatico affiatamento tra le dirigenze e (perché no) un certo gemellaggio enologico la fanno da padrone nella fattispecie umana e sportiva. Il Direttore Sportivo rossoblù Matteo Fattorel e il Presidente del sodalizio trentino Alberto Sordo costituiscono l’ossatura di rappresentanza del Girone B nella Consulta tra le Società di Serie C promossa dalla Lega Nazionale Dilettanti. Occasione perfetta da sigillare con un brindisi, in un ideale derby tra Prosecco e Marzemino, quest’ultimo citato perfino nel libretto dell’opera “Don Giovanni” di Mozart. Libretto curato, ironia del fil rouge, dal celeberrimo letterato vittoriese doc Lorenzo Da Ponte.
Per mister Massimo Zoni le nobili questioni da fuoricampo non possono che essere l’ultimo dei pensieri, visto il delicato momento sotto il profilo dei risultati e, soprattutto, del morale della truppa di casa Permac. Corroborato da alcune stille positive raccolte nel beffardo stop casalingo di sette giorni prima con il Brixen, il tecnico pordenonese cristallizza il 4-4-2 apparso come notazione tattica inedita agli albori della lunga veleggiata nel girone di ritorno. Come (troppo) spesso accaduto in questa stagione, sono i bollettini di guerra dall’infermeria a dirimere alcuni ballottaggi tra le protagoniste preselezionabili nella fattispecie. Il reparto difensivo vede la conferma in blocco delle Fab Four davanti alla direttrice d’orchestra tra i pali in maglia numero 25 Alice Bonassi: sulle batterie più esterne sono chiamate a operare l’insostituibile Monica Furlan e lo smanioso trottolino spaziale Luna Da Ros; al centro brillano le collaudatissime supernove Carlotta Martinis e Giada Tomasi. La Cintura di Orione a metà campo – con una stella in più rispetto all’originale galattica – prevede la cometa Laura Tommasella e l’astro nascente Carlotta Modolo a catalizzare le giocate centrali, con capitan Karin Mantoani e Carlotta Gava impegnate con lena e giudizio lungo le corsie più laterali della Via Lattea rossoblù. In attacco, sospese tra Andromeda e Pegaso, orbita la coppia a metà tra inizio e fine millennio composta da Elena Govetto e Gaia Maria Sovilla.
L’estremo prepartita regala emozioni particolari, con l’adesione di entrambe le compagini alla campagna #SquadraManieSorriso promossa da Atleti Al Tuo Fianco per sostenere le famiglie dei malati oncologici. Al fischio d’inizio prende avvio una contesa, come da copione, intrisa di poca flemma e grande garra, densa di (correttissimo) agonismo misto in certi momenti a una certa dose di entropia generale. Le Tose provano sin da subito a imporre il loro possesso optando per tentativi di sfondamento soprattutto sulla fascia sinistra: al 7′ è un interessante incursione elaborata sull’asse Da Ros-Sovilla a presentare a Govetto l’occasione per il destro dal limite dall’area, la conclusione si perde tutt’altro che lontana dall’incrocio dei pali presidiato da Valenti. L’Isera risponde, alla prima occasione disponibile 3 minuti dopo, con l’esecuzione tutt’altro che banale di Gazzini dai 20 metri su verticalizzazione filante proveniente dalle retrovie, Bonassi è provvidenziale a deviare in tuffo alla propria sinistra e ad evitare potenziali e notevoli guai al proprio specchio di porta. Il piacevole ed equilibrato incipit di gara affronta il proprio primo scossone, degno della Scala Mercalli, al minuto 12 con la rete del vantaggio rossoblù a firma Giada Tomasi: come già accaduto con Portogruaro e Padova, lo stacco di testa della numero 5 friulana pescata a centro area dal corner di capitan Mantoani è alla stregua di una sentenza della Corte di Cassazione. Con la benedizione del solito Divino Stefano Omella in tribuna, le Tose ritrovano la via del gol oltre due partite e mezzo di astinenza. La sfida continua a regalare spettacolo e, complici le ridotte dimensioni del campo, occasioni in rapida successione da una parte e dell’altra: in pochi secondi, attorno al 20′, prima Tomasi salva da pochi passi il tentativo di deviazione volante di Slomic su traversone da destra, poi è Valente ad anticipare per un soffio in uscita bassa Sovilla imbeccata da una verticalizzazione filtrante di Tommasella. La chance più limpida è ancora ad appannaggio delle rossoblù, che al 25′ si divorano il raddoppio in piena area di rigore avversaria con Govetto e, soprattutto, Mantoani sulla linea di confine dell’area piccola. La ridondante e più conosciuta legge del calcio, da recitare in un sol boccone (golsbagliatogolsubito), rischia di far valere in un amen i propri classici effetti: l’Isera fallisce due occasionissime kolossal potendo sicuramente recriminare qualcosa con una Dea Bendata nella fattispecie ben poco alleata. Non che per il Permac sia giornata da sestine vincenti al SuperEnalotto: alla mezz’ora la sfortunatissima Giada Tomasi è costretta ad abbandonare il campo a causa dell’ennesimo problema alla caviglia in stagione, in campo va la new entry del mercato rossoblù Silvia Cimarosti. Nei primi, lunghissimi, minuti di assestamento psicologico, la prima fiche alle Trentine la offre involontariamente Alice Bonassi porgendo con un rinvio errato la sfera tra i piedi di Slomic, il cui destro in scivolata si perde per millimetri alla destra del palo vittoriese. Pochi secondi dopo, la base del montante della porta rossoblù diventa parte ancora più attiva, negando al diagonale sporco di Pasqualini da destra la possibilità dell’1-1. E allora gli influssi della Dea Eupalla cambiano nuovamente traiettoria e beneficiari: tu chiamalo, se vuoi, cinismo. Arma efferata e sacrosanta, ingrediente segreto dell’azione che al 41′ spinge il Permac al raddoppio con Elena Govetto, pescata con il mancino da Cimarosti e autrice di un delizioso pallonetto in uscita che non lascia scampo alla disperata uscita di Valenti. Signed, sealed, delivered si va al riposo sul doppio vantaggio per le ragazze di mister Zoni.
La ripresa si apre con un Isera certamente non rassegnato a osservare il proprio destino domenicale precocemente ormai in archivio. Pasqualini al 52′ prende in infilata la retroguardia di casa Permac e scalda i guantoni sul primo palo a Bonassi, stringendo troppo il destro al momento della conclusione. Dall’altra parte si fanno vedere Karin Mantoani, con un tentativo di spizzata volante su traversone da destra, e Gaia Sovilla con un’incornata notevole, ma non sufficientemente precisa, sul solito corner gourmet disegnato dallo stesso capitano rossoblù in maglia 28. Come all’acme della prima frazione, le Tose rischiano di farsi male da sole nella costruzione dal basso: al minuto 68 Slomic ruba la palla dalla mattonella critica di Carlotta Gava e confeziona una conclusione spiovente sulla quale è nuovamente decisiva Bonassi, in un tuffo plastico non solo ad appannaggio dei fotografi, a negare la rete alle padrone di casa. In realtà, l’appuntamento con la rete che ridona coraggio alle Trentine e riapre l’incontro nei suoi canoni più distesi, è rimandato solo di pochi secondi: da calcio d’angolo di Campostrini, la numero 3 Manconi svetta solitaria a centro area e infila il pallone alle spalle dell’incolpevole estremo difensore rossoblù. L’1-2 a 20′ (più recupero) giri di lancette dalla fine è ulteriore elisir per un epilogo tutt’altro che stucchevole, ma troppo denso di brividi per la compagine di mister Zoni. La difesa delle Tose continua a non essere nella migliore delle giornate in fase di pulizia e di impostazioni, da una nuova palla persa al limite dell’area si materializza la rasoiata di Gazzini su cui Bonassi deve nuovamente rispondere presente con slancio a contatto con il ruvido terreno di gioco. Il Permac prova a respingere le nuvole affidandosi alla verve offensiva ancora del proprio capitano: attenta Valenti nel respingere di pugno il destro di KM28 attorno alla mezz’ora. Le Tose provano a riprendere coraggio, nonostante i primi accenni di stanchezza, confezionando paura & delirio sulle palle da fermo – Boccagni nega a Luna Da Ros la deviazione da pochi passi al 78′ – e spedendo in campo Ilaria Mella al posto di Govetto per le ultime folate in avanti. Il fiato corto, sul più bello, tradisce anche gli ultimi tentativi dell’Isera di strappare almeno un insperato punticino, comunque più che valido sul fronte salvezza. Il recupero finale regala allora l’ultima gioia di giornata alle Tose, che sigillano la contesa con l’episodio da game, set & match del cavallo di ritorno Silvia Cimarosti: esausta e alla prima partita dopo i tanti mesi di stop, la numero 7 difende un pallone spiovente al limite dell’area dalla guardia di Tesini e in pallonetto fulmina Valenti per il 3-1 finale.
Con qualche brivido di troppo, il Permac coglie il primo successo del girone di ritorno, chiude la propria mini striscia negativa e riconquista il sesto posto in classifica agganciando la Triestina a quota 20. Una vittoria che dà non solo morale, ma la netta sensazione che i margini di crescita delle Tose siano ancora molto ampi e che le ultime 10 partite della stagione possano regalare emozioni e sensazioni confortanti e tutte da vivere. Ora spazio a un po’ di meritato riposo, favorito dalla sosta pasquale, prima del ritorno in campo al Barison in occasione dell’impegno casalingo della sedicesima giornata contro l’Atletico Oristano. Al netto delle zone rosse e della necessaria prevenzione in tema pandemico, è il momento di sollevare i calici all’insegna di una goccia di spensieratezza e di una nota di fervore primaverile: Christmas with the yours, Easter what you want.
ISERA – PERMAC VITTORIO VENETO 1-3 (12’ Tomasi, 41’ Govetto, 69’ Manconi, 93’ Cimarosti)
ISERA: Valenti, Stedile, Manconi, Boccagni, Cova (83’ Tesini), Pellegrini (79’ Salvetti), Planchestainer, Gazzini, Slomic (84’ Bertolini), Campana (70’ Campostrini), Pasqualini (87’ Pisoni). (A disp: Faccio, Cavagna, Berte). All: Slomic
PERMAC: Bonassi, Furlan, Martinis, Tomasi (36’ Cimarosti), Da Ros, Tommasella, Modolo, Gava, Mantoani, Govetto (83’ Mella), Sovilla. (A disp: Da Ronch, Fattorel, Cartelli, Canzi, Gallina, Trevisiol, Bigaran). All: Zoni
Arbitro: Paccagnella di Bologna
AA1: Cozzio di Rovereto
AA2: Parisi di Trento
Ammonite: Pellegrini, Planchestainer