Di seguito, il lungo comunicato apparso sul sito ufficiale dell’Arezzo Calcio Femminile per spiegare la mancata convocazione di Laura Teci e Carolina Paganini nel match vinto contro la Pistoiese:
“La società Acf Arezzo a seguito di alcune inesattezze che si stanno rincorrendo desidera spiegare le ragioni che hanno spinto lo staff tecnico a lasciare fuori dalla lista delle convocate nel match contro la Pistoiese le calciatrici Carolina Paganini e Laura Teci.
Con questa nota il club amaranto intende precisare che le due calciatrici non potranno più partecipare alle sedute di allenamento e alle gare per motivi non dettati dalla volontà della Società amaranto che anzi si ritrova a subire una mancanza importante in ordine al progetto tecnico aziendale perché come più volte affermato e ribadito dal presidente Massimo Anselmi la gestione di una società di calcio deve essere amministrata come ogni altra impresa.
Essendo il campionato di Serie C femminile di interesse nazionale le misure cautelative anti contagio sono precise e stringenti, ed ogni settimana la Società rispetta il protocollo obbligatorio stabilito dalla Lega Nazionale Dilettanti non solo in ordine alle precauzioni che ormai abbiamo imparato a conoscere tutti come mascherine, gel igienizzante e guanti, ma soprattutto con tamponi settimanali ai quali tutto il gruppo squadra si sottopone.
La Società desidera ricordare che sin dall’inizio della stagione si è sempre adoperata per tenere sotto controllo la situazione programmando ed effettuando numerosi test anche quando non risultava obbligatorio per garantire a tutti i tesserati e le tesserate lo svolgimento dell’attività in totale sicurezza.
Certamente la situazione che stiamo vivendo non facilita la risoluzione di questo problema, ma appare fuori luogo porre due atlete di fronte ad una scelta così difficile per il periodo sociale che stiamo attraversando. In un momento nel quale il calcio femminile sembra finalmente conquistare l’attenzione che merita situazioni come questa appaiono stridenti e acuiscono una discriminazione di genere che come ACF Arezzo combatteremo oggi e sempre.
Quante aziende effettuano tamponi una volta a settimana ai propri dipendenti?
Perché non dovrebbe allora essere l’ACF Arezzo ad aver timore che siano le calciatrici nei loro luoghi di lavoro a contrarre il virus ed eventualmente rischiare di contagiare il gruppo squadra?
Consapevoli di agire nel pieno rispetto delle regole e con una particolare attenzione alla tematica riguardo la discriminazione nei confronti del genere femminile ribadiamo con forza che ogni sforzo per permettere alle calciatrici Teci e Paganini di poter proseguire di giocare a calcio verrà portato avanti non solo per la questione del singolo caso, ma per la crescita di un intero movimento”.
Credit: Arezzo Calcio Femminile