Chapter 2, page 1. Il girone di ritorno si apre in gran stile con il terzo derby stagionale – oltre alla gara d’andata, l’incrocio nella sfida d’apertura del triangolare eliminatorio di Coppa Italia – tra le Tose e il Venezia Femminile, naturale erede della tradizione calcistica del Marcon, da cui ha ereditato non solo il titolo sportivo ma pure gran parte della collaudata ossatura tecnica e sportiva. Le lagunari, affiliate alla società presieduta da Joe Tacopina, hanno chiuso la prima parte di stagione al quinto posto a quota 17 punti, bottino frutto di 5 vittorie e 2 pareggi in 11 incontri. Dopo un filotto di 3 successi consecutivi tra metà novembre e metà dicembre, le arancioneroverdi hanno chiuso il 2018 con un pesante k.o. in casa della Riozzese, per poi collezionare 4 punti nelle prime 2 uscite del nuovo anno grazie alla goleada inflitta all’Oristano e al pari in rimonta conquistato sul terreno del Padova.
A prescindere dalle mere statistiche, ogni derby – si sa – fa giurisprudenza a sé. E negli anni il confronto tra veneziane e vittoriesi si è rivelato un incrocio spesso bollente, coibentato dalla lotta per la promozione dalla Cadetteria ormai 4 stagioni fa. Nonostante gli attuali, e meno nobili, lidi calcistici, il ricordo del passato serve a vivere con consapevolezza il presente: lo sa anche Jenny Camilli, punta mestrina classe ’95, presenza fissa nei big match degli ultimi anni. Sentiamo proprio da lei come si vive nello spogliatoio lagunare il percorso di avvicinamento alla sfida di domenica al Comunale di Quarto d’Altino.
L’1-1 di domenica scorsa a Padova, seppur agguantato in extremis, vi ha confermato quinta forza di un campionato molto combattuto, in particolare per le posizioni centrali della graduatoria. Il pareggio di settimana scorsa, per quanto mi riguarda, vale quanto una sconfitta. Abbiamo approcciato la partita con il piede sbagliato a livello mentale, i derby ci mettono in una condizione psicologica che più volte abbiamo dimostrato di non saper gestire. Anche domenica infatti siamo entrate timorose e senza la necessaria convinzione per poter imporre il nostro gioco. Sicuramente dobbiamo, e possiamo, fare molto di più e meglio.
Da un derby all’altro, domenica ospiterete la capolista in una sfida ancor più sentita, per ragioni storiche più che geografica. Contro il Permac mi aspetto una partita giocata a centrocampo come di fatto è stato negli ultimi anni. Sarebbe un buon viatico, per sperare in risultato positivo, entrare in campo con una mentalità radicalmente diversa rispetto a quella che abbiamo esibito domenica scorsa. Tuttavia non è semplice approcciare con spensieratezza match del genere: il passato si accantona, ma non si dimentica. Il Vittorio sicuramente sta dimostrando sul campo di essere una delle favorite, ma noi non siamo né superiori né inferiori a nessuno, e per questo cercheremo di giocarcela fino alla fine.
Nel girone d’andata avete offerto prestazione altalenanti e i dati dicono che, ad un ottimo lavoro in fase difensiva, talvolta non siete riuscite ad associare buone prestazioni in avanti. Dal girone di andata sicuramente ci aspettavamo di più. Abbiamo avuto difficoltà ad ingranare nelle prime giornate e si sa che alzare la testa non è facile a farsi, rispetto al dirsi. Sicuramente vogliamo finire il campionato in maniera ottimale e maturare singolarmente e come compagine. Per quanto riguarda il lungo termine sono molto positiva, la squadra è giovane e piena di talenti: se verrà dato loro il giusto tempo e se le stesse decideranno di crescere al Venezia, sono certa che trascineranno la squadra a grandi successi.