I rumors erano fondati. Massimo Anselmi è il nuovo proprietario dell’Arezzo calcio femminile. L’imprenditore aretino, titolare della Chimera Gold, ex socio e vicepresidente della Società Sportiva Arezzo che contribuì a salvare dal fallimento, è da ieri pomeriggio al timone del club femminile. “E’ la prosecuzione naturale di un progetto legato alla mia città e alla squadra di calcio con cui due stagioni fa ho avviato una collaborazione tramite una sponsorizzazione – spiega Anselmi – è chiaro che la passione per il calcio mi ha spinto perchè certe esperienze ti lasciano sempre qualcosa dentro”. Così è nata l’idea di diventare proprietario delle amaranto. “E’ un progetto che mi ha stuzzicato perchè credo si poter dare supporto in un ambiente che non pone delle restrizioni. La mia idea è quella di creare un modello per lo sport che vada al di là dei risultati ma soprattutto che possa avere alla base un giusto equilibrio puntando sulle strutture e sul settore giovanile”. E alla domanda se questa avventura possa rappresentare una sorta di rivincita a livello personale, Anselmi risponde così.
“Ma quale rivincita. Qui c’è solo l’interesse di dare continuità ad un progetto che non aveva ancora una quadratura completa. Sono partito come sponsor e adesso c’è questo nuovo ruolo. Un rapporto che si è evoluto come era stato pensato e che è arrivato a compimento oggi perchè questo è il periodo in cui si programma la nuova stagione, quello in cui si pensa all’iscrizione della squadra. Ecco il motivo per cui oggi c’è stato questo passaggio di consegne, non c’è altro motivo”. Per quanto riguarda il prossimo organigramma Chiara Tavanti non lascerà le amaranto. “Chiara è importantissima – ha aggiunto Massimo – vanta un’esperienza e delle conoscenze che sono fondamentali per il calcio femminile”.
Alle parole di Anselmi fanno eco quelle dell’ex presidente. “Massimo è una persona che mi è piaciuta subito a pelle – ha detto Tavanti – una persona mai volgare, di quelle che se dicono una cosa poi la mantengono. Una persona di parola veramente attaccata alla sua città. Era un peccato dover lasciare tutto ma grazie a lui il nostro progetto potrà proseguire e sono convita che l’Arezzo diventerà una delle società più belle d’Italia”.