Oggi a poca distanza dall’inizio del campionato di serie C, abbiamo raggiunto il capitano del Riccione Calcio Femminile che, dopo le due partite di Coppa Italia, si sta preparando anche all’inizio del torneo con grande carica.
Alessia che sensazione si prova quest’anno avere la fascia di capitano al braccio?
“Una bellissima sensazione, che mi responsabilizza tanto e, allo stesso tempo, mi riempi di orgoglio, ci tengo a precisare che quest’anno il mister ha individuato oltre me altre 3 ragazze, che con me saranno una sorta di capitani in campo per guidare e spronare le altre ragazze nei momenti più delicati della partita, dunque diciamo che dopo 3 anni che sono qui al Riccione mi sento sicura di questa fascia anche perché poi sarò supportata a mia volta”.
Quest’anno il Riccione ha raddoppiato gli investimenti nel settore femminile, fra dirigenti, infrastrutture ecc… Il tuo pensiero a riguardo?
“Ne sono molto contenta, anche perché ho visto che, nonostante lo scorso campionato non sia andato proprio come speravamo, da parte della società tutta c’è stato sicuramente un grande sforzo economico, umano ecc…per far sì che il movimento femminile cresca in generale. Io, quando ho iniziato a giocare a calcio, fin da piccolina a Castrocaro fino ai 14 anni mi sono dovuta allenare con i maschi, ora invece le ragazze hanno subito delle possibilità che un tempo non c’erano e questo è sinonimo che il nostro piccolo mondo, e tutti i sacrifici che abbiamo fatto fin qui sono stati ripagati e il livello sta crescendo, soprattutto anche a Riccione”.
Come ti stai trovano con le nuove ragazze arrivate?
“Molto bene, sia con le mie nuove compagne di squadra che con quelle delle scorse stagioni. Devo dire che con le nuove ci siamo amalgamante fin da subito molto bene e che loro, oltre ad alzare il tasso tecnico, hanno portato una bella ventata di gioventù, infatti, la squadra quest’anno si presenta ai nastri di partenza notevolmente ringiovanita, pertanto sarà una bella sfida giocare questo nuovo girone di serie C in cui siamo state inserite, di cui attualmente non conosco molto sulle avversarie perché a parte poche squadre sono, appunto, tutte nuove, so solo che in molte partite se si vuole vincere bisognerà essere tattiche e allo stesso tempo anche fisiche, un po’ un mix”.
Fra nuove arrivate e vecchia guardia poi mi raccontavi che c’è un comune denominatore che fa si che si possa creare ancora più amalgama, vero?
“Sicuramente sì, ovvero voglia di riscatto, da parte nostra per la scorsa stagione, dove non abbiamo dimostrato in nostro valore e da parte delle nuove la stessa cosa, dunque l’unione fa la forza”.
Lo scorso anno cosa non ha funzionato in sostanza?
“Penso che fino a un certo punto abbiamo resistito come una vera squadra, poi abbiamo avuto una spaccatura netta e ne abbiamo pagato sul campo le conseguenze”.
Se dovessi scattare invece una prima istantanea della formazione di quest’anno dopo questo primo mese mezzo che lavorate assieme, cosa diresti?
“Che ha tecnica, grinta e tanta voglia di lavorare!”.
Parliamo infine del tuo ruolo al centro del campo, che tipo di giocatrice sei?
“Mi adatto, posso giocare sia davanti che alla difesa, nella mia carriera sono nata come difensore, ma mi adatto alle esigenze senza problemi”.
Hai un giocatore o giocatrice simbolo a cui ti sei sempre ispirata?
“Indubbiamente sì, ovvero a Paolo Maldini”.
Fuori dal terreno di gioco chi sei?
“Una ragazza semplice che lavora come operaia, dunque non mi rimane mai tanto tempo libero e, quando ne ho, sono sempre al campo ad allenarmi, perché per me il pallone è tutta la mia vita, sia come hobby, che sfogo e divertimento”.