Un secondo tempo dolorosamente diverso dal primo costringe la San Marino Academy a prolungare la serie negativa in casa di un Genoa che, dopo l’equilibrio pressochè assoluto della prima frazione, ingrana le marce giuste e fa maturare, alla fine, un 7-0 davvero troppo severo, ma figlio della capacità del Genoa di spiccare il volo sui propri episodi pro, ma anche della contestuale difficoltà delle Titane a trovare la giusta reazione dopo quelli no.
Mister Bragantini ritrova Bertolotti dopo l’infortunio e le affida subito una maglia da titolare, oltre alla fascia da capitano. Crocioni si posiziona sulla tre quarti come contro il Lumezzane, ma stavolta al suo fianco c’è Miotto. Unica punta, Tamburini. Il forte vento che sferza il campo di Arenzano diventa subito un fattore: è proprio una delle tante raffiche ad “aggiustare” il pallone sui sedici metri per l’arrivo di Giuliani, che calcia immediatamente in porta mandando alto di poco. Il Genoa risponde con un palo colpito da Bargi su calcio d’angolo; Limardi poi deve intervenire sul tentativo di tap-in di Ferrato. Meno di due minuti dopo, Campora mette Bargi davanti a Limardi, ma l’attaccante rossoblù dosa male il pallonetto. Questa fase di spinta del Genoa si esaurisce con la percussione centrale di Campora conclusa con un destro centrale, facile preda di Limardi. Dalla mezz’ora torna a risalire con convinzione la San Marino Academy, aiutata dal gran lavoro “sporco” di Tamburini. Ventura spaventa Forcinella con un tiro-cross successivo ad una palla conquistata in aggressione alta; poi Gardel, su angolo, prova a scavalcare in lob il portiere di casa, che tiene la posizione e blocca. Il Genoa prova a spezzare questo forcing con il mancino dal limite di Ferrato, bello e di poco a lato rispetto al ‘sette’. Di là, due occasionissime per Marchetti: la prima direttamente su calcio di punizione dai 35 metri, con Forcinella che si salva anche grazie all’aiuto della traversa; la seconda con un inserimento centrale ed un destro incrociato (assist di Ventura) su cui Forcinella deve fare gli straordinari. È non senza qualche rimpianto, insomma, che le Titane guadagnano gli spogliatoi. Ai blocchi della ripresa, però, scatta fortissimo il Genoa, che dopo neanche un minuto si ritrova in vantaggio: Bargi si aggiusta il pallone di tacco e scappa via a Ventura, fino a presentarsi al cospetto di Limardi e battere l’estremo avversario con un tocco di precisione. Il colpo incrina le sicurezze delle Biancoazzurre, che poco dopo tornano a concedere un tiro a Rigaglia, brava a girarsi al limite dell’area ma fermata dal volo di Limardi. Il Genoa approfitta di questa fase per fare 2-0 : Weithofer e Ferrato vanno a contrasto in area, l’arbitro non interviene e a mettere tutte d’accordo (o in disaccordo) è Campora, che gira velocemente la sfera all’angolino senza dare scampo a Limardi. Bragantini richiama Crocioni ed inserisce Fancellu. Intanto il Genoa non smette di premere, triplicando il proprio vantaggio con Bargi, che fa doppietta approfittando di un mancato controllo palla di Miotto in area di rigore. Limardi deve di nuovo volare su Campora dopo uno scambio da corner con Ferrara. Quest’ultima mette paura al portiere ospite con un diagonale mancino che si spegne a lato di pochissimo. È di fatto il preludio all’episodio che porta al 4-0. La difesa dell’Academy tarda a spazzare e la palla continua a stazionare pericolosamente in area, là dove Ventura abbatte Giacobbo per un rigore incontestabile. Dagli undici metri va Bargi, che non solo spiazza Limardi, ma mette la sfera in zona molto prossima all’incrocio dei pali, coronando la propria prestazione con una tripletta. Risultato severissimo il 4-0, al quale la San Marino Academy prova a reagire sull’asse Tamburini-Fancellu: la prima manda in porta la seconda, che sfrutta la propria velocità per seminare anche l’ultima difendente ma davanti a Forcinella perde l’attimo per il tiro, favorendo l’uscita del portiere di casa. Dopo gli ingressi di Pirini e Congia, che rientravano dai rispettivi infortuni, e di Galli, la formazione ospite fa un altro tentativo di offesa con Tamburini, che sfida in uno contro uno Lucafò e calcia in porta col mancino, spedendo alto. Con un triplo cambio il Genoa si getta con rinnovata determinazione nell’ultimissimo segmento di gara. Giacobbo impreziosisce la propria prova con un conclusione improvvisa dalla lunga distanza che sorprende Limardi. Alla genialata della numero 30 seguono, a strettissimo giro, i sigilli di due delle subentrate: Abate chiude un’azione da calcio d’angolo con una fucilata mancina che batte sulla parte bassa della traversa e rimbalza in porta; Bettalli imita la prodezza balistica della compagna con una conclusione molto simile, ma scoccata col piede destro. Ora sembra riuscire praticamente tutto alle Grifoncelle, che al 3’ di recupero “rischiano” addirittura l’8-0 col destro piazzato di un’altra subentrata, Errico, a centimetri dall’incrocio dei pali. Avrebbe cambiato comunque poco nella sostanza. Mai come in questo caso è lecito parlare di gara dai due volti per una San Marino Academy chiamata a partire dal primo, di quei due volti, per preparare al meglio l’ultima fatica del 2024.
GENOA (4-3-1-2): Forcinella; Giles, Parolo, Lucafò, Mele (78’ Oliva); Giacobbo, Ferrara (78’ Abate), Campora (dal 60’ Acuti); Rigaglia (60’ Bettalli), Bargi (78’ Errico), Ferrato. A disp: L. Marchetti, Macera, Lipman. All: Fossati.
SAN MARINO ACADEMY (4-3-2-1): Limardi; Ventura (78’ Congia), Gardel, Weithofer, Magni; Giuliani, Marchetti (78’ Galli), Bertolotti; Miotto (78’ Pirini), Crocioni (58’ Fancellu), Tamburini. A disp: Montanari, Gallina, Ciavatta, Crevacore. All: Bragantini.
Arbitro: Lorenzo Massari di Torino
Assistenti: Andrea Giulio Adragna di Milano e Riccardo Zebini di Rovigo
Ammoniti: Ventura, Mele
Marcatori: 46’, 65’ e 74’ (rig.) Bargi, 57’ Campora, 88’ Giacobbo, 90’ Abate, 90+2’ Bettalli