L’unico modo per archiviare davvero Roma era una vittoria in un altro scontro salvezza. E vittoria è stata. Una vittoria di misura in una partita combattuta, certamente non bella. Ma conta poco, perché questo non è più il tempo della forma, bensì della sostanza. E di sostanza, nella domenica della 25° giornata di campionato, ce n’è tanta, anche in considerazione dei risultati maturati sugli altri campi e soprattutto della distanza minima che separava le due Academies – Pavia e San Marino – alla vigilia: una lunghezza appena.
Con tre punti che pesano come altrettanti macigni, viene da sé che la partita impieghi qualche tempo a decollare. La San Marino Academy ha un buon approccio, che la porta alla bandierina del calcio d’angolo dopo neanche 60’’ e che le permette di schiacciare a lungo le avversarie nella loro metà campo. Però di palle-gol clamorose non se ne vedono. Qualcosa di avvicinabile ad una occasione da rete avviene al 12’ su un retropassaggio corto di Gardel sul quale si avventa velocissima Codecà: Limardi però legge bene la situazione e da “libero” improvvisato risolve il problema usando la testa, in tutti i sensi. Il primo tiro di una qualche pericolosità lo scocca Brambilla a conclusione di uno dei tanti calci d’angolo battuti nella prima frazione di gioco dalle ragazze di Venturi. La difesa libera sui piedi della play titana, che si coordina velocemente al limite dell’area e col mancino manda alto di poco. Stessa sorte per la volée di Giuliani una decina di minuti dopo: coordinazione difficile sul cross di Barbieri, palla non lontana dal bersaglio. La stessa Giuliani ci riprova su una punizione dalla tre quarti che Brambilla batte sul destro della compagna: c’è la potenza, non la precisione. Il Pavia prova a metterla sul piano del lancione lungo per Codecà. La temibile attaccante di casa – 14 reti in campionato per lei – un paio di volte sfida in velocità Gardel, che mai si lascia scavalcare. Per il resto, il Pavia è tutto in un cross affilato di Accoliti per Longoni, anticipata all’ultimo da Peare. Poco dopo l’irlandese entra in lite con Crevacore e rischia più di qualcosa, ma se la cava con un giallo. Di fatto, l’occasione più importante del primo tempo arriva a ridosso del fischio di chiusura. Ed è un’occasione multipla. Migliazza si affida alle ultime falangi delle mani per respingere il destro a palombella di Giuliani, lasciando la palla nelle (apparenti) disponibilità di Tamburini, che viene fermata all’ultimo da D’Ugo. Ladu si avventa sul rinvio corto del terzino pavese e carica un destro di prima intenzione che finisce alto.
Al rientro dagli spogliatoi le Titane sono subito arrembanti come nella prima frazione. Al 9’ Barbieri ha l’occasionissima per portare avanti la formazione di Venturi (che esordì proprio nella gara di andata), ma si fa ipnotizzare da Migliazza nel tu per tu. Il gol comunque tarderà solo pochi minuti. La difesa di casa legge male il lancio di Manzetti: Barbieri invece è rapidissima ad avventarsi sulla sfera e ad anticipare difensori e portiere con un pallonetto che termina la sua corsa, lento ed inesorabile, sul fondo del sacco. L’attesa reazione del Pavia, di fatto, non c’è. C’è invece subito un’occasionissima di raddoppio per Giuliani, che duetta con Tamburini e si presenta sola in area piccola, scontrandosi però con il riflesso prodigioso di Migliazza da pochi metri. La San Marino Academy non arretra e in capo a 40’’ arriva nuovamente al tiro con Puglisi, stavolta da fuori area: la palla non prende il giro voluto, tuttavia non esce di molto. È il momento della massima produzione sammarinese alla ricerca del raddoppio. Un’altra chance gigantesca capita a Barbieri, che arriva sola davanti a Migliazza (grande invenzione di Puglisi) ma perde sia l’equilibrio sia l’attimo. L’azione continua a svolgersi ed è sempre Puglisi ad ispirare una compagna, in questo caso Peare, che scarica un mancino potente sul primo palo, ancora una volta superbamente coperto da Migliazza. Il Pavia aveva rimontato il Genoa con i cambi e mister Wergifker confida che si ripeta lo stesso copione anche contro le Titane. In effetti la conclusione più pericolosa arriva proprio dal piede di una delle subentrate, Avallone, che esplode un destro improvviso dal limite che costringe Limardi all’unica vera parata della sua partita, ma decisiva. Mister Venturi si gioca il primo cambio all’86’: dentro Bonnín per un’esausta Tamburini. La nuova entrata si mette subito in luce scattando con i tempi giusti sul lancio di Barbieri (difesa del Pavia altissima) e portando palla fino al limite dell’area. Lì sceglie la via dell’altruismo per la più libera Puglisi, che però arriva stremata all’appuntamento e non va oltre una conclusione molto fiacca, facilmente intercettata da Zecchino. Il Pavia prova ad organizzare un arrembaggio finale, ma le linee delle Titane reggono senza particolari affanni. L’ultima conclusione la effettua Cavallin al termine di una ripartenza pavese. La 18 mette molta potenza nel suo destro, che finisce alto. Il fischio di chiusura arriverà poco dopo, sancendo il ritorno alla vittoria delle Titane e l’allungo di queste ultime sulla zona retrocessione delimitata proprio dal Pavia.
Pavia Academy – San Marino Academy 0-1
PAVIA ACADEMY (4-4-1-1): Migliazza; Crevacore (dall’85’ Asamoah), Dubini, Semplici; D’Ugo; Longoni (dal 64’ Cavallin), Zecchino, Lepera (dal 64’ Avallone), Contena (dal 75’ Grumelli); Accoliti, Codecà All.: Pablo Sebastian Wergifker
A disposizione: Terni, Zangrandi, Ottina, Aprile, Polillo
SAN MARINO ACADEMY (3-5-2): Limardi; Manzetti, Gardel, Carlini; Ladu, Puglisi, Brambilla, Giuliani, Peare; Tamburini (dall’86’ Bonnín), Barbieri All.: Giacomo Venturi
A disposizione: Montanari, Montalti, Carrer, Bertolotti, Menin, Buonamassa, Pirini, Prinzivalli
Arbitro: Carlo Esposito di Napoli
Assistenti: Simone Ambrosino di Nichelino, Lorenzo Gatto di Collegno
Ammoniti: Peare, Semplici
Marcatrici: 61’ Barbieri