Photo Credit: SMAcademy

Una storia di forza e coesione che va al di là dei risultati evidenziati da un tabellone. Un viaggio calcistico dai colori biancoazzurri, fatto di onore e rispetto per una casacca tutta da indossare: questo e tanto altro nelle parole dei protagonisti della società sammarinese, fulcro trainante di saldi principi ed obiettivi a lungo termine.

Titane, così vengono chiamate le calciatrici dell’Academyha spiegato l’Addetto Stampa Alberto Menghi ai microfoni di Vivo Azzurro TV -, nome che deriva dal rilievo montuoso che caratterizza il nostro territorio“.
La stessa imponente figura ha poi proseguito, soffermandosi sulla cronologia degli avvenimenti di gruppo, dai primi passi mossi fino ad oggi:Questa società nasce nel 2017 ed abbraccia attività come calcio maschile, femminile, giovanile e futsalha riferito -. La formazione femminile, negli anni, ha avuto una crescita che l’ha portata a due promozioni consecutive tra il 2019 e 2020, dalla serie C alla A; un evento di importanza storica perché mai prima di quel momento era capitato di arrivare così in alto.

I primi anni erano stati gestiti da Ivan Zannoni, uno degli architetti di questa cavalcata, successivamente il testimone è passato a Francesca Lanotte e, per ultimo, ad Angelo Novelli, attuale Direttore Sportivo.
Tanti gli allenatori che si sono, poi, avvicendati“.

Se la San Marino Academy è tra le Prime Squadre poste sulla bacheca delle “indelebili” è merito sopratutto dello zoccolo duro che  osa scendere sul rettangolo verde con voglia di costruire e migliorarsi, giorno dopo giorno. Nei ricordi dello stesso Menghi anche l’ora ancor più nota Chiara Beccari:È stata una che ha iniziato il suo percorso fin dalle primissime squadre del nostro settore giovanile e che da subito ha dimostrato qualità fuori dal comune, bruciando le tappeha ammesso -. Abbiamo guardato con molta soddisfazione al suo percorso e ancora oggi siamo sicuri sia solo l’inizio“.
Giocatrici che hanno lasciato una impronta che rimarrà negli annali interni, però, ce ne sono tante; lo sa bene il già citato addetto che, a questo proposito, ha dichiarato:Ora protagoniste della cavalcata di cui si è parlato prima ne sono rimaste pochissime, tra queste, attualmente in rosa, vi è Francesca Montanari.
Yesica Menin l’anno scorso ha dato l’addio al calcio giocato ma è stata una colonna portante e forse qualcosa in più; la giocatrice più rappresentativa ed anche da fuori la più conosciuta. Essendo rimasta nello staff della società, però, continua ad avere questo valore di punto di riferimento“.

A prendere parola poco dopo proprio l’ex capitano della formazione, nuova team manager della società:Sono arrivata qui nel 2012, ho fatto 11 stagioni e per questo penso di essere molto fortunata. Onorare questa maglia per me è stato un vero orgoglio; ricordo benissimo il giorno in cui allo Stadium ho fatto il primo goal in serie A e le mille emozioni vissute che credo rimarranno per sempre nel mio cuore e nella mia mente. Arrivare in massima categoria con questa maglia, poi, era il mio sogno!

Durante la gara contro la Ternana ho avuto la possibilità di dire addio al calcio; è stato un momento unico. La società, inoltre, mi ha dato l’opportunità di rimanere all’interno del club, offrendomi un ruolo importante. Noi non stiamo rappresentando una società ma un paese e questo ci deve riempire di orgoglio; in tutta risposta dobbiamo sempre cercare di dare il massimo“.

Se lo storico capitano ha ormai appeso al chiodo la fascia, c’è chi nel frattempo è riuscita ad indossarla: chi? Giorgia Bertolotti. La centrocampista ha parlato dell’importanza di seguire le orme proprio di Menin, senza dimenticare la reale ambizione dell’intero insieme: Quando ho messo piede qui il capitano era Yesica che per me è sempre stata un grande esempio non solo in campo ma anche come persona. Ereditare questa fascia mi rende molto orgogliosa!
Sono arrivata nell’anno in cui il San Marino era retrocesso dalla serie A e ho preso questo scelta anche valutando l’ambiente in cui sicuramente avrei potuto imparare, affiancata da ragazze che avevano appena lasciato la medesima categoria.

Penso di trovarmi in un ambiente sano dove si può veramente crescere; se si ha la testa lo si può utilizzare come trampolino di lancio per il futuro“.

All’appello non è mancata la risposta del tecnico Simone Bragantini, supervisore dell’Academy annunciato a settembre dell’anno appena archiviato. Ecco cosa ha raccontato il veronese doc:Ventisei sono gli anni che alleno, nel femminile dal 2017.
Quello che per me fa la differenza è la passione intrinseca delle ragazze di voler arrivare ad un obiettivo prefissato ad inizio stagione, sia personale che collettivo; per un allenatore a cui piace allenare in campo è la cosa più bella.

Ci alleniamo dal martedì al venerdì e prepariamo la settimana insieme allo staff, confrontandoci con quelle che sono le esigenze delle ragazze, calibrando e proiettandoci verso il futuro. Sono convinto che questa squadra possa esprimere un calcio con intensità differente, ma abbiamo bisogno di più consapevolezza delle nostre capacità.
In campo voglio vedere coraggio e voglia di alzare sempre l’asticella“.

A chiudere con le dichiarazioni Angelo Novelli, DS biancoblù:Il nostro obiettivo? La salvezza. È importante credere nel progetto e dare una mano concreta alla squadra ed al club“.

Intanto il campionato prosegue. Sono ancora diverse le giornate da disputare, sempre con quello spirito combattivo che sembra contraddistinguere il percorso titano, un percorso che va ben oltre la semplice statistica.