Dopo l’addio di Carlotta Nardi, a subentrare nella gestione tecnica del Ravenna Women è stata Elena Proserpio Marchetti, negli ultimi 8 anni impegnata con la Federazione e che importanti risultati aveva conseguito anche con il Settore Giovanile dell’Academy Livorno. L’allenatrice si è raccontata sulle colonne del club romagnolo, analizzando così la sua nuova avventura e gli obiettivi del club:
“L’impatto con la Romagna non è stato una prima assoluta. Da bambina sono venuta spesso al mare qui e Ravenna è una delle mete culturali che preferisco.”
“Cosa mi ha convinto? Il gusto della sfida, dell’impresa difficile. Ho girato il mondo lavorando e ho sempre cambiato quando sentivo che stavo andando ad abitare una comfort zone che poco si addice alla mia indole. Inoltre la bellezza di un gesto: evitare che una società con grande tradizione sparisca nel nulla. Troppe volte è successo. L’idea che la continuità sia un valore mi appartiene. E provare a dare continuità al passato coinvolgendo ragazze giovanissime (età media squadra è 22 anni) è un corto circuito virtuoso che mi affascina.”
“Ho trovato una squadra con grande voglia di apprendere e di seguire i consigli dello staff. Noi siamo il Ravenna, abbiamo storia e tradizione, abbiamo voglia di emergere. Ognuna deve portare le proprie conoscenze e metterle a disposizione del bene comune. Saremo combattive e determinate, sempre con il sorriso addosso. Giocare a calcio è la cosa più bella del mondo e abbiamo l’opportunità di farlo a un buon livello. Ho detto loro di usare il cervello sempre, di imparare e insegnare in ogni loro gesto e pensiero.”
“Il livello della serie B si è elevato negli anni e ora è decisamente buono. Campionato lungo e difficile, come una serie cadetta deve essere. Le squadre sono tutte attrezzate, sia nelle rose che negli staff. A tutti i miei colleghi un grande in bocca al lupo. Noi penseremo solo a noi stesse e a fare bene contro chiunque.”
“L’obiettivo della società è la salvezza. Io dico che siamo una squadra da battaglia. Io voglio dare il mio meglio, senza perdere di vista me stessa, la qualità della mia vita, trasmettere le mie conoscenze e creare una rete di relazioni.”
“Cosa manca in Italia per fare il salto di qualità? Investimenti da parte della Federazione. Sia nel coinvolgimento delle bambine nelle scuole, sia nella comunicazione attraverso i media.”