Raffaele Carlino, presidente del Napoli Calcio Femminile, è intervenuto durante TestaCoda, trasmissione del mattino di TMW Radio, per parlare dei temi del momento.
La situazione dopo lo stop a causa del Covid-19?
“Molto probabilmente il prossimo anno tra Serie A e Serie B dovremo fare la conta tra chi rimarrà e chi no. In Serie B purtroppo abbiamo avuto anche subire la scomparsa di alcuni dirigenti a causa del virus. Se in tante non riusciranno ad iscriversi, forse si potrebbe pensare anche di unire le due serie. Al momento però è difficile capire chi riuscirà ad andare avanti”.
Aiuti economici a sostegno del movimento femminile?
“Le strutture in Campania è una lotta che portiamo da tempo, ma il sindaco e la Regione ci sono vicini. Abbiamo impianti non omologati o omologabili, siamo carenti in questo. Stiamo lavorando per avere una struttura nostra, una polisportiva femminile dove possono giocare e crescere. Ci vuole un settore giovanile forte e per questo servono le strutture. Abbiamo tante giovani importanti, ma senza strutture diventa tutto più difficile”.
Il futuro del calcio femminile?
“In una situazione del genere, sarebbe giusto ridimensionare il mondo maschile. Io sono un grande tifoso del Napoli e non voglio andare contro un movimento, ma vanno ridimensionati i costi dei giocatori uomini. Questa può essere l’occasione buona per riportare con i piedi per terra il mondo maschile e magari investire in quello femminile. Ma anche negli altri sport”.
Napoli Femminile e le altre squadre di Serie A femminile?
“Sì, tutte ci aspettano in Serie A. Con la Juve non possiamo parlare di gemellaggio ma la vicinanza è forte. In queste partite abbiamo visto grande civiltà e tifo, cosa che da anni nel calcio maschile non vediamo. Basti pensare da quanto tempo non si riesce a vedere un Juve-Napoli con tutte e due le tifoserie, o un Napoli-Roma. Oggi sembra di andare in guerra”.
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