La calciatrice laziale Martina Santoro si è raccontata in un’intervista realizzata per il ‘Lazio Style Magazine’ di questo mese

Ecco le sue dichiarazioni: Se riesco sempre a dormire dopo le partite? Diciamo che il risultato della gara in questione ha un peso abbastanza importante. E’ chiaro che se non è andata come volevo i pensieri sono maggiori e il sonno scarseggia, quando si vince invece ho il cuore in pace, quello che succede dopo è ininfluente“. 

CARATTERE
Ho cambiato molti aspetti del mio carattere in questi anni, spero in meglio ovviamente (ride, ndr) e a grandi linee posso dire di essere abbastanza soddisfatta. E’ ovvio che ognuno di noi dovrebbe lavorare costantemente su se stesso cercando di gestire meglio le situazioni che fino a quel momento hanno preso il sopravvento. Io continuerò a smussare gli angoli senza perdere però quella vena che mi contraddistingue. Odio le ingiustizie e non smetterò mai di dire la mia“.

CARICA PRE GARA
Non c’è una canzone in particolare che ascolto prima di scendere in campo, di solito negli spogliatoi sparo a mille i cori della Nord: mi danno la carica e mi ricordano che i laziali non devono mollare mai“.

IL RAPPORTO CON LA SORELLA
Non posso non aprire una parentesi gigantesca su questo argomento. La mia più grande tifosa è e sarà sempre mia sorella, senza alcun dubbio. Lei ha sacrificato tutto per me per farmi inseguire questo sogno, per permettermi di mantenerlo vivo. Non c’è stato un giorno in cui io non mi sia sentita il centro del suo mondo, mai un “no”, mai un tirarsi indietro al cospetto degli innumerevoli kilometri macinati per raggiungere i campi di mezza Italia. Non so come andrà, questo nessuno può saperlo, quello che so però è che ovunque arriverò sarà solamente grazie a lei“.

TATUAGGI
Ho 13 tatuaggi, probabilmente quando uscirà l’intervista ne avrò fatti altri (ride, ndr). No, scherzo. Mi piacciono! Mi piace il fatto di incidere sulla pelle un concetto, un ideale o semplicemente una cosa a cui tengo“.

IL RAPPORTO CON LO ZIO
La passione per il calcio va di pari passo con quella per la Lazio. Provengo da una famiglia di laziali folli e il calcio è sempre stato indiscutibilmente uno degli argomenti più trattati in casa mia. Se devo individuare una persona tra tutti dico mio zio Stefano, fu lui a iscrivermi alla scuola calcio della Lazio nel 2003, sempre lui a mettermi la palla tra i piedi. Non scorderò mai le partitelle all’ultimo sangue giù in cortile, con lui che era più bambino di me e dei miei cugini. Voleva competere e vincere a tutti i costi, mi ha insegnato a non avere paura dell’avversario, ma, anzi, sfidarlo a viso aperto“.

SERATA IDEALE
Non ho una serata ideale, per me conta la compagnia, per la serie” non dove, ma con chi”. E’ sempre stato questo a fare la differenza. Diciamo che sono una che lascia la scelta agli altri, perché se sono con le persone che amo il resto non conta. E’ sempre più importante il quadro della cornice“.

SOCIAL
Ho un buon rapporto con i social: non maniacale, ma nemmeno inesistente. Penso che siano un palcoscenico nel quale ognuno di noi debba essere libero di esibirsi senza creare però un personaggio troppo lontano dalla realtà“.

CIO’ CHE NON PIACE
L’ignoranza mista  alla presunzione mi fa paura in una persona. Sono terrorizzata dall’idea che ci sia qualcuno che non sapendo pensi di sapere e, quindi, si senta libero di giudicare e sentenziare. Penso che questo sia il motivo scatenante, quello per il quale succedono cose che con un pizzico di attenzione in più si potrebbero tranquillamente evitare“.

IL POST RITIRO
Non so cosa farò quando smetterò di giocare, l’unica cosa di cui sono certa è che vorrei rimanere nell’ambiente Lazio. Questo è il mio ambiente naturale e non importa in quale veste sarà, vorrei solo avere la possibilità di continuare a respirare l’aria di casa“.

Credit Photo: Fabrizio Campagnoli