Il campionato è finito solo domenica scorsa, ma già ci manca terribilmente l’atmosfera partita vissuta e creata da un fantastico gruppo di persone. E allora come chiusura di questa bellissimA stagione vi regaliamo una simpatica descrizione dei protagonisti in campo..
Domenico Giugliano, l’Allenatore, amante dei nomi con le vocali, che tende a prolungare infinitamente. Quando ti deve chiamare che tu sia nella fascia opposta a lui o davanti alla panchina procede con un’inspirazione diaframmatica oltremisura per emettere un urlo che si sente fino in Lapponia. A seguire l’urlo, che solitamente finisce dopo la partita, ci sono una serie di gesti che puntualmente non capisce nessuno. Il “rint’A capa” nasce dal suo napoletano in risposta al nostro essere matte.. proprio dentro la testa. Come se lui fosse normale! Alla guida di un gruppo lo instrada egregiamente verso la vittoria, ma alla guida della macchina.. Si salvi chi può! O’ SARRACINO
Lorenzo Bruschi, preparatore atletico, il ragazzo che come tutti gli altri uomini della galassia pensa ad una sola cosa nella vita e la venera per tutto il giorno: gli squat. Quando si alza la mattina il primo istinto che ha lo porta al water, dove fa una prima serie di squat. A casa sua nn vedrete mai mobili alti o di media altezza, è tutto sapientemente disposto sul pavimento per fare squat anche quando si prepara la colazione; dopodichè parte per la passeggiata con Jack, il suo cane, così può raccogliere le feci facendo gli squat. Non ditegli che gli squat rovinano la schiena o le ginocchia: potrebbe partire con una serie da 3729 e ad ognuno sganciarvi una peruzza in faccia, mentre sapientemente vi istruisce sull’importanza di far bene quest’esercizio. Tra squat, navette, ccvv è stato l’incubo bello di questa stagione accompagnato da un unico coro “esci i leggins, Lorè!”. DISCOBOLO
Alunno Ilaria, classe 1996, la ragazza in rosso non tanto per l’espulsione che colleziona alla terz’ultima di campionato, ma più per la sua classica posa da porno diva: bocca a culetto di gallina, capello mosso dal vento anche quando il vento non c’è, sguardo penetrante e via sui social. Difensore centrale impeccabile, in questa stagione fa goal di testa su calcio d’angolo, anche se non ditelo a nessuno in realtà esulta con il naso sanguinante. Per tutto l’anno fa trentunomiliardiottocentodiciannove chilometri, non contenta appena finisce il campionato parte per il Cammino di Santiago di Compostela. TOGA TANTA ROBA.
Barchiesi Irene, classe 1992, una ragazza piena di energia e un meraviglioso sorriso. Una risata che risuona nella testa di chiunque l’ascolti e che tocca note che manco Laura Pausini conosce, sempre il primo like di tutte le pubblicazioni della Pagina EDP Jesina calcio femminile. Una di quelle che non ha mai abbandonato la barca: anche quando purtroppo la domenica era costretta alla tribuna, la settimana dopo state pur certi che l’avreste comunque vista al campo ad allenarsi dopo le sue duemilanovecentotre ore di lavoro. Durante la festa di domenica scorsa si scatena talmente tanto che per spegnerla bisogna prendere l’estintore del locale. INVINCIBILE.
Battistoni Elisa, classe 1997, conosciuta per la sua grave forma di narcolessia, ma anche per la sua iperattività in campo. Quella capace di lasciarti di ghiaccio con uno dei suoi goal di pregevole fattura dalla super distanza. La padrona indiscussa del tavolino sul pullman, lei dice per studiare, ma noi sui libri l’abbiamo vista quasi sempre dormire. PRINCIPESSA ELSA.
Becci Veronica, classe 1990, ad inizio campionato è costretta da un infortunio alla tribuna, ma quando rientra non passa assolutamente inosservata. Durante l’anno ingrassa, dimagrisce, riingrassa, ridimagrisce, riingrassa, giustificandosi che siano i ritmi estenuanti del lavoro. Noi che però l’abbiamo vista mangiare un’intera crostata da sola stentiamo a credere che sia colpa del lavoro. Nella sua forma fisica è comunque impossibile parlare di maniglie dell’amore, più che altro pomelli dell’amore! Per essere disponibile agli allenamenti dà fuoco alla fabbrica dove lavora ed in campo è la donna cannone che tutti sognano di avere in squadra. PIROMANE.
Breccia Chiara, la classe non è acqua, con noi vince per la terza volta un campionato di serie B, ma troppo ancora ha da vincere. Difensore centrale, come la sua compagna di reparto segna su calcio d’angolo a Vicenza, ed è tanta la gioia che esulta abbracciando le compagne come se fossero fusti di birra da 54litri ciascuna. La birra, dopo il suo gatto Hope, il vero amore di Chiari. Con il suo dolce modo di fare prende per mano le più piccoline e le conduce verso la gloria. THE WALL.
Cantori Katia, la classe non si sciacqua, super paziente, quest’anno non gioca tantissimo, ma tutti si ricorderanno il colpo di reni con triplo salto carpiato mortale all’indietro che ha fatto a Padova salvando l’uno a zero. Al termine della partita si narra che la Cagnotto l’abbia chiamata per i prossimi europei di trampolino sincro. Che ci sia il sole che spacchi le pietre o il diluvio universale con Noè che arriva puntuale a salvare lo zoo della Jesina (Polli, Mosca, Picchio), Kate la vedrete sempre indossare il cappello con la visiera. INSORMONTABILE K2.
Catena Michela, classe 1999, non osiamo immaginare cosa combina a Londra perché quando torna è indiavolata e nel finale di stagione i proiettori sono tutti meritatamente su di lei. Ubriaca le avversarie con invidiabili movimenti di bacino e giochi di gambe che hanno del paranormale. Se non fosse per il colore albino della sua pelle, tutti scambierebbero Migheila Categna per una brasileira al carnevale di Rio. Alla nostra domanda sui suoi reggiseni così particolari “Michi ma pure ‘sto reggiseno è di tua sorella?”, lei risponde “No è di Victoria’s Secret.” POPPANTE.
Costantini Nausica, classe 1992, lei corre. Corre a destra e a manca senza risparmiare neanche una goccia di sudore, a Pordenone si guadagna il rigore per il 3 a 2. In quest’annata perde una cosa per lei molto importante e chiaramente di intima proprietà: le ciabatte. Grazie al cielo il mister fin dalla prima trasferta le impedisce di venire da barbona in orrende calze di spugna bianche a mezzo polpaccio e ciabatte viola come aveva fatto fino a quel momento. Un giorno qualunque mentre rischia l’arresto, non curante del fatto, lei intavola conversazioni geopolitiche “questi sprecano i nostri soldi.. ah ciò.. perché quelli son soldi nostri.. miei, tuoi, suoi.. sono soldi pubblici..”. La lasciano andare impunita. GALEOTTA.
De Sanctis Aurora, classe 2000, bianca cadavere anche chiamata Mercoledì per la vaga somiglianza con l’attrice della Famiglia Addams dichiara “io non ancora provo una volta”, insomma l’abruzzese che quando parla per la comprensione è consigliato l’utilizzo dei sottotitoli a pag777 di televideo. Nata da Adamo ed Eva per la sua felicità, non forse per i suddetti visto il soggetto! Arriva e si integra nel gruppo verso gennaio, dopo un buon inizio di campionato con la Primavera. Si presenta fin da subito per la sua “arroganza” in campo, quella sana cattiveria agonistica, che ne fa un ottimo terzino.ARROSTICINO.
Ferretto Anna, classe 1990, arriva da Verona e temiamo di avervelo già detto, ma vista la gravità della cosa lo ripetiamo, in tutto il mondo terrestre ed extraterrestre è l’unica veneta astemia per scelta. Verso Novembre comincia ad allenarsi con noi e non smette più. Vegetariana resiste nel rimanere ad Ancona anche oltre la laurea forse per poter continuare a divertirsi con noi dove a detta sua trova molto più di una squadra, oppure (è questa la verità) non se ne va per la coltivazione di una sola pianta di basilico che ha iniziato sul terrazzo di casa. MONOPATTINIZZATA.
Fiorella Miriam, classe 1990, l’imbronciata di turno che come tutte vorrebbe giocare di più eppure non molla mai ed è presente a tutti gli allenamenti. La ribelle, quella che mentre la panchina nel pre-partita si dedica ad attività ricreative negli spogliatoi, lei usa il suo mantello magico con il potere dell’invisibilità per poi riapparire nel momento dell’appello. Apparentemente burbera, ma infinitamente generosa e dall’animo gentile, sua la realizzazione del disegno della nostra maglia celebrativa la promozione in massima serie. ARTISTA.
Fontana Tamara, classe 2000, anche lei arriva ad inizio anno e appena vede lo spogliatoio di matte vorrebbe scappare, invece rimane e ci dà una grossa mano, andando in goal contro la Grifo Perugia. Nelle trasferte viene costretta a giocare a Tabù e si trova in squadra con delle ritardate. Ecco un dialogo tipico “quando guardi il cielo cosa vedi?” Risposta le stelle e fin qui tutto bene. “E quando ce ne sono tante?” Risposta.. “se ce ne so tante.. bel tempo!” Galassia. Era galassia la parola. TRAUMATIZZATA.
Fabbretti Noemy, classe 1992, la donna che allieta i pre-partita della panchina, quando alla richiesta “dai raga mentre aspettiamo l’appello famo una briscoletta!?” Lei c’è. Lei è puntuale. Lei è precisa. Lei è previdente ed ecco che dalla borsa tira fuori il mazzo di carte napoletane e via che parte la briscola, tre sette e scopa! Appassionata di serie televisive porta con sé una pennetta USB che si scambia con le compagne in modo furtivo come fosse un vero e proprio spaccio di sostanze stupefacenti. Non azzardatevi a fare uno spoiler, rischiate la decapitazione seduta stante.ILLEGALE.
Guidi Emma, classe 1996, santa, semplicemente santa. Ogni allenamento o partita casalinga parte da Montemarciano e viene a Jesi in pellegrinaggio per via della forte fede cristiana che ha, visto mai qualche parroco leggesse la cronaca non vi diciamo che durante la partita a Pordenone per incitare le compagne ha bestemmiato. Scherziamo, il lunedì mattina, mentre qualcuna ancora smaltisce la sbornia post-festeggiamenti, lei è in prima fila in chiesa non tanto per pregare, ma per chiedere che le vengano riconosciuti i miracoli che fa tra i pali. Portiere, l’ultima speranza, quella che non deve sudà nel riscaldamento pre-partita se no porta male. ACCHIAPPASOGNI.
Lucarini Ilaria, classe 1995, in pullman una di quelle che si porta da studiare. Posiziona tutto diligentemente: tira giù il tavolino dal sedile di fronte, apre il libro, prende l’astuccio, comincia a temperare una ad una le 89 matite e le fa talmente tanto appuntite che Giovanni Muciaccia potrebbe sentire minacciata la sua incolumità, altroché le forbici dalla punta arrotondata. Prende la pagina esatta e da lì non si muove, si fissa alla visione del film. Solitamente nelle quattro ore di viaggio fa una media di una facciata e mezza. Terzino intelligente la stagione per lei parte alla grande, poi però è costretta a fermarsi a lungo per un infortunio. Con la sua costanza e serietà recupera la forma e torna abile e arruolabile per le ultime partite di campionato. DILIGENTE.
Mari Giulia, classe 1994, quella che al gioco del telefono esce la frase “la vergara a ponciga coglie le biricoccoli”, ma non solo. Quella che pennella palloni per le compagne e aforismi per l’interpretazione dei quali serve Olga Fernando “dice lu porcu dentru a lu fornu: mò tutte ‘ste patate chi se ‘e magna?” e ancora “dice lu porcu: tutti a parlà de pista, ma io ‘e machine mica ‘e vedo!”. L’unica al mondo che in un solo anno vince due campionati di serie B, con noi e con il Chieti con cui si allena durante l’anno per via dei suoi studi che l’hanno portata lontana dalla metropoli Rambona. In questa stagione nonostante buchi tre volte, non ha ancora imparato a usare il crick: obbiettivo per l’anno prossimo. INNARRESTABILE.
Monterubbiano Valeria, classe 1996, è tanta la strada che fa e tante le multe che prende per eccesso di velocità.. in campo! Il motorino che nn si è fermato mai per tutta la stagione, realizza 13 goal e ne fa fare dieci volte tanti. La biondina da Fermo che ha una fissa incontrovertibile: dalla panca alla doccia, una distanza media di due metri e mezzo, deve indossare l’accapatoio e poi toglierlo solo una volta acceso il getto dell’acqua. Alla domanda sullo stato di salute di ognuna che precede la partita, il mister su lei si ferma “sei bianca Valèè.. ma stai male?!” Non ha ancora capito che l’abbronzatura per lei è un sogno proibito. BEEP BEEP.
Picchiò Giulia, classe 1995, la puntualità dei suoi interventi difensivi non è da tutte, un po’ meno quella ad allenamento, ma per lavoro. Comunque sia la ragazza del ritardo, quella che si finge incinta e a momenti fa svenire il mister. Mentre le altre chiedono di farsi portare in panchina le scarpette a sei per eventuali cambi in corsa, lei vuole solo Gianni, un cane di peluche. La bella della rosa, prima delle partite non deve mancare un selfie personale con una qualche frase in rima che inizi con “so figa”. Ad allenamento tra fango e malta, lei è l’unica che esce sempre impeccabilmente indenne dallo sporco. ELEGANTE.
Scarponi Silvia, classe 1985, il CAP non quello civico. Quello inamovibile che presiede il centrocampo e all’occorrenza si reinventa centrale di difesa. Innamorata di Pusty, la cagnolina mascotte della squadra, ci delizia per tutto l’anno con prelibatezze del forno dove lavora. Generosa, onesta, una bandiera intramontabile di questa Jesina. All’ultima partita di campionato esce dal campo accompagnata da un’infinita standing ovation del Cardinaletti, che in lei riconosce il passato, il presente ed il futuro di questa Società. Durante i festeggiamenti cosa combina, anzi cosa nn combina, il cap si scatena e fa di tutto! Diciamo solo che il giorno dopo si sveglia con un capillare dell’occhio andato. NON HO L’ETÀ
Papa Marta, classe 1993, operatasi al ginocchio deve fare una lunga riabilitazione per essere disponibile in campo, ma non si risparmia mai. Costretta spesso alla tribuna, fa comunque sentire la sua voce da fuori per sostenere le compagne. Quella che prende il bastone dei selfie.. in testa! Forse le botte sulla testa, o forse semplicemente la ragazza ha del genio dentro di sè: stufa dell’Università si tinge i capelli di bianco e va all’Inps a chiedere la pensione. NONNA.
Piergallini Alessandra, classe 1999, arriva nel gruppo anche lei a campionato iniziato, dopo i ventritremiliardi di goal realizzati con la Primavera. Ad allenamento quando fa la scaletta rischia di inciampare.. da ferma sulla scaletta della fila a fianco. Per non parlare degli scattini: nella partenza scivola e cade a bocca avanti, scordandosi che Madre Natura le aveva fatto anche le braccia. Anche se la cordinazione non è il suo forte, quando si tratta di scendere in campo tiene bene la posizione e accompagna alla grande le giocate delle compagne. ANSIOSA.
Polli Elisa, classe 2000, segna 23 goal in 18 partite giocate, capocannoniere del girone con una media da far invidia anche ad Higuain che ne segna 36 in 35 partite. La cantante del gruppo, quella che quando tutto il pullman vorrebbe dormire fa partire “hola chica bonita” ballando e cantando senza tregua. Una finta timida anzi una vera e propria chiacchierona. Giocatrice della Nazionale U17 quando torna dall’Europeo non si cura di portare a casa la divisa azzura, la cosa che più le sta a cuore è il barattolo della Nutella. BOMBER.
Vagnini Martina, classe 1990, allenatrice dei bambini, pesa 40kg con i sassi nelle tasche. Durante tutto l’anno capitalizza una media imbattibile: quella dei pestoni. Ne prende solitamente due o tre a settimana, per giunta dalle sue stesse compagne. La ragazza dalla spiccata intelligenza e visuale di gioco, oltre a servire palloni con il contagiri, segna e tutti i goal che fa sono dei veri e propri capolavori. Se non la conosceste abbastanza vi verrebbe da pensare che è perennemente nei giorni pre-ciclo mestruale, ma in verità il suo apparire acidella nasconde una persona buona e tenera. PIEDI DI FATA
Mosca Emily, classe 1994, io, la voce narrante, Milì o Mily che dir si voglia, che come ha potuto ha dato sempre tutto ciò che aveva da dare in campo e fuori. Orgogliosa e super fortunata di far parte di un gruppo del genere, onorata di aver scritto di Noi in questa stagione che altro non può fare che passare alla storia. Di lei si dicono due cose: la prima è l’addetta stampa che tutti vorrebbero avere, la seconda è tavola da surf per il suo piattume che tenta di nascondere con reggiseni push-up con poco da push-uppare! Universale sul rettangolo verde, per la prossima stagione mira a provare anche il ruolo di portiere, l’unico che manca al repertorio. CUCINOTTA
Sperando di avervi strappato un sorriso, grAzie infinite per averci sostenuto da vicino, da lontano, silenziosamente o con cori da stadio. Dalla JesinA è tutto, a presto.