La prima leoncella che non conferma la sua permanenza con i colori biancorossi per la stagione 2016/2017, che ci vedrà militare in serie A, è Chiara Breccia. Riportiamo di seguito le parole della calciatrice, pubblicate questa notte nel suo diario Facebook.
“#jesinacf un addio che ha tanto il sapore di un arrivederci..
Oggi ultimo allenamento della stagione calcistica 2015/2016, le luci dei lampioni si sono spenti, i festeggiamenti sono finiti…Da domani in poi si penserà solo al futuro e a quello che verrà. Eccomi qui dunque, a pensare al mio….dopo 25 anni passati dietro un pallone, credo proprio che sia ora per me di cambiare, di ricercare altro e probabilmente per scoprire un’altra me. La decisione presa, come tanti ben sanno, va oltre il calcio…anche se forse quella di abbandonare questo sport è stata quella più difficile e dolorosa da prendere.
La passione per questo sport mi ha sempre travolto nel bene e nel male, due anni fa quando presi la decisione di venire a giocare a -Jesi e ritornare finalmente in terra marchigiana, non avrei mai immaginato che avrei trovato non solo una grande squadra, ma soprattutto una seconda famiglia.
Ed è stata la sorpresa più piacevole, più di ogni altra cosa, persino più della vittoria del campionato. Per questo non posso fare altro che ringraziare tutti per avermi fatto sentire parte di questa grande famiglia. Ringrazio la società, tutti i dirigenti e presidente, per l’opportunità che mi avete dato di far parte di questo bellissimo progetto e per avermi sempre supportato e sopportato nel corso di questi due anni.
Ringrazio tutto la staff tecnico, in particolare Lorenzo e la sua pazienza ad inviarmi nel corso dell’anno 400 programmi di allenamento perché ferma non so stare, al mister e al suo sfottermi sulla mia età ‘avanzata’ (come se lui fosse un giovanotto!), che poi non era altro che il suo modo di spronarmi a dare sempre di più.
Ringrazio tutta la tifoseria, composto al 90% dai familiari e genitori delle ragazze, che non ci facevano mancare niente, anche nei momenti no della stagione, erano lí che con uno sguardo e un gesto ti sollevavano il morale. Ringrazio i miei di genitori, che mi hanno sempre sostenuto, sono sempre stati i miei primi tifosi e so che saranno probabilmente i più dispiaciuti per questa decisione, ma anche i primi a sostenermi per la decisione presa.
Ringrazio infine tutte le mie compagne di squadra, vorrei farlo ad una ad una, ma poi sarei ancora più prolissa di quanto non sono già è non mi sembra il caso (lo farò di persona comunque, quindi non sfuggite!). Ognuna di voi, con il suo modo di fare e di essere, è riuscita sempre a strapparmi un sorriso, ma non un semplice sorriso, quei sorrisi che quando fra 10,20,30 anni ti ricorderai, ti faranno sobbalzare il cuore.
Per voi avrò sempre un ricordo speciale ed è per questo che non riesco a dirvi addio, per sarà un semplice arrivederci…innanzitutto perché finché riuscirò e appena potrò, verrò a rompervi le scatole come ho fatto da due anni a queste parte in mezzo al campo di allenamento, e poi magari più avanti chissà, in altre vesti….chi vivrà vedrà!”
Non potevano esserci parole più “CHIARE”.. battuta triste scusate, ma è un po’ lo stato d’animo che ci assale alla lettura di certe parole. Più che mera tristezza in sé è malinconia. Sentiamo già la malinconia per la consapevolezza che Chiari ci mancherà.. e ci mancherà da matti. Matti come lei e noi insieme, un branco di matti. La giocatrice che in due anni ha scritto la storia di questa Jesina. La ragazza dagli occhi sinceri che è arrivata da Senigallia e in punta di piedi si è fatta amare da tutti. Donna intelligente con cui ridere a crepapelle come fossimo un po’ scemi. Coraggiosa. Perché coraggiosa non sempre è chi rimane, più spesso è chi ha il coraggio di mettere la propria vita in gioco. E metterla proprio tutta, ricostruire tutto da zero, quando sembrava tutto già scritto. Coraggiosa sei tu, Chiari.
In questi anni, brevi forse ma decisamente intensi, abbiamo visto la Chiara felice, delusa, soddisfatta, arrabbiata, sorridente, stanca.. l’abbiamo vista davvero in tutte le salse perché rientra in quella stretta cerchia di persone che sono AUTENTICHE. Che prendono la vita di petto, che se le cose non vanno come si spera non sotterrano la testa sotto la sabbia, ma scavano dentro loro e trovano un’altra prospettiva.
Questo ci ha insegnato. Questo ci hai insegnato, Chiari.
Ci hai insegnato a credere, sperare, cadere e rialzarci. Ci hai insegnato a lottare per i nostri sogni, da lì, dal centro della difesa, eri la voce che sentivamo spronarci a dare sempre di più e sei stata la mano che ci ha stretto forte per accompagnarci verso la serie A. Certe scelte personali, come ha scritto lei stessa, ora la stanno portando lontano dal calcio. Lontano dal calcio giocato forse, ma siamo sicuri non da noi.. come si fa a dimenticare l’asciugamanino con scritto “buone feste” tutto l’anno nel suo borsone, la bava di lumaca applicata in viso dopo ogni doccia, la sua puntualità…….. “dai mister iniziamo sono le 20.20..” Mister:”wee, manca Chiara si sta cambiando..”
Sicuramente l’anno prossimo alle 20.20 guarderemo lo spogliatoio, sperando di vederti ancora uscire con quel tuo kiway giallo, calzettoni tirati giù anche in piena nevicata, capelli sciolti che legherai dopo il riscaldamento, e sarà allora che ci dispiacerà non iniziare l’allenamento in ritardo. Pagheremo per la tua falsa puntualità, ma non potevamo e non volevamo trattenerti perché il tuo stare bene altrove ci renderà (quasi) ugualmente felici di vederti la domenica seduta nella panca di sinistra, proprio là verso l’angolo, dello spogliatoio del Cardinaletti.
Quando qualcuno se ne va dalla nostra famiglia, non possiamo che augurargli tutta la fortuna del mondo, certi che saprà cavarsela in qualsiasi direzione volga la sua strada. Soprattutto quando ad andarsene è una persona come Chiara Breccia, un nome una garanzia, una donna che ci ha insegnato e ci lascia tanto, non potevamo fare un semplice comunicato stampa.
Scusate se vi abbiamo annoiato, non vi tratteniamo oltre..
Giocati la tua partita, noi tifiamo per te.
E torna pure quando vuoi, la portA è aperta, qui c’è gente che ti Aspetta.
Arrivederci CB.