Ad aprile scorso il brutto incidente, poi l’operazione e la riabilitazione. Ora Giulia Trani, capitano della Real Colombo, è pronta al rientro: “Ho giocato dieci minuti nell’amichevole questa settimana contro la Res Roma, chiaramente l’aspetto principale con cui fare i conti è la paura nell’affrontare i contrasti. Devo dire che nonostante un po’ di timore, è andata bene. Ci sono stati un paio di scontri abbastanza duri e il ginocchio ha risposto bene. Posso dire di essere pronta per tornare”.
Sicuramente ora l’obiettivo è crescere fisicamente: “Sì, devo lavorare tanto dal punto di vista atletico, mettere forza nelle gambe e fare fiato. La parte atletica ora è fondamentale. Soprattutto perché devo anche fronteggiare una nuova categoria: prima di infortunarmi giocavo in Serie C e ora siamo in B”.
Dalle tribune Giulia ha assistito all’avvio di stagione complicato delle compagne, ancora alla ricerca del primo punto in campionato: “Sì, l’impatto con la nuova categoria è stato difficile. Ce l’aspettavamo un inizio duro. Ultimamente però ho visto tanti miglioramenti, soprattutto dal punto di vista mentale. Ad inizio stagione abbiamo pagato anche sotto il punto di vista psicologico l’impatto con la categoria, eravamo un po’ timorose. Ora vedo uno spirito diverso. C’è fiducia. Ci crediamo, io e le ragazze. Se non credessimo nelle nostre possibilità e nel fatto che possiamo toglierci delle soddisfazioni da qui in avanti, non dovremmo neanche scendere in campo”.
Quale è la differenza principale notata fra le due categorie? “Soprattutto l’intensità. Atletica e agonistica: qui non si può sbagliare di un centimetro. Se si fallisce il contrasto non c’è possibilità di recupero”.
Infine uno sguardo alla lotta promozione: la Roma è nettamente favorita o la sconfitta col Chieti prima di Natale lascia speranze alle inseguitrici? “Credo che la Roma probabilmente ce la farà. Sono tanti anni che è lì in vetta a giocarsela, penso che questo sia l’anno buono per loro. Anche vedendola giocare, mi è sembrata una bella squadra. Certo, quella sconfitta lascia un po’ pensare, può essere un campanello d’allarme, ma la ritengo favorita”.