Altra domenica, altra sconfitta per il Ravenna Women, stavolta caduto 3-0 a Genova. L’allenatore Federico Gozzi però, vede il bicchiere mezzo pieno, e ai microfoni di Be.Pi TV rilascia delle dichiarazioni molto interessanti.
“Dico la verità: io son contento. Nel senso che noi non stiamo più lavorando per la domenica, noi stiamo lavorando per far crescere queste ragazze, per fare un campionato da protagoniste l’anno prossimo. Quindi il mio compito è farle crescere, e avere una base per la squadra dell’anno prossimo. Che poi sia io o un altro ad allenare non mi interessa. Ma noi stiamo lavorando per farle crescere. Oggi (domenica, ndr) ho visto una buona fase offensiva, tanti errori purtroppo in fase difensiva. Però ci manca forza, è come se noi affrontassimo delle amichevoli da qui alla fine del campionato, e che ci devono aiutare a far crescere queste ragazze”.
“Ho fatto i complimenti per la prestazione, anche perché secondo me dopo la bruttissima sconfitta con il Cesena, dove non riconoscevo le mie ragazze, nelle partite successive – trovando anche il punto con il Chievo, ma col Bologna, oggi (sempre domenica, ndr), Parma – ho visto una bella crescita. Quindi io son contento perché loro corrono, si applicano, si vede in campo quello che proviamo in allenamento, quindi vuol dire che la strada è quella giusta. Poi chiaro, noi siamo ultimi, prendiamo tanti gol. Quindi abbiamo delle carenze a livello fisico, tecnico, tecnico, di esperienza, chi più ne ha ne metta. Però credo che questa squadra l’anno prossimo si toglierà delle soddisfazioni”.
“La Lazio, secondo me (non me ne vogliano le altre) è la squadra più completa. Per noi sarà durissima, però come siamo venuti qua a Genova, domenica proveremo a giocare sul nostro campo. Poi se la Lazio meriterà di vincere, stravincere, non mi interessa. Io voglio vedere le mie ragazze che crescono, e poi l’ultima a Tavagnacco vedremo. Quella sarà la nostra vera ultima partita. Però il gruppo è molto compatto, ha ripreso a lavorare con mente libera, e ha capito che deve lavorare per crescere, e questo mi rende orgoglioso”.