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L’H&D Chievo Women sta facendo i conti con il pesante 5-2 incassato domenica contro il Genoa. Questa l’analisi del tecnico Fabio Ulderici, rilasciata ai microfoni della sua società e riportata sui canali social del club.

Una partita molto tosta, lo sapevamo, però io voglio ancora trovare la squadra che ci batte perché ci mette sotto completamente. Quando invece regali i gol che abbiamo regalato è ancora più dura. Fa male, però ci deve servire. Purtroppo o per fortuna il calcio è fatto di duelli, e quando in una partita li perdi tutti, praticamente è normale che perdi. Ci dobbiamo fare un esame di coscienza, capire che dobbiamo dare molto di più, perché oggi (domenica, ndr) ho visto degli errori che non si vedono in questa categoria, quindi ci dobbiamo prendere tutti le responsabilità, io per primo, ma anche le giocatrici, perché è importante farlo. Quando fai delle partite di questo tipo, e comunque loro vanno in campo, devono capire che se diciamo che sono brave quando fanno bene, bisogna anche dire non sono state brave quando fanno male. Basta vedere i gol che abbiamo preso, la marea di errori tecnici che abbiam fatto in situazioni anche di tre/quattro contro uno. Mi fa molto pensare il fatto che il nostro momento migliore è venuto quando poi ho inserito le ragazze giovani, delle ragazze che devono ancora dimostrare tutto, e lo fanno bene, la squadra alza il livello, quindi dobbiamo capire chi magari pensa di aver già dimostrato, in realtà non ha dimostrato ancora niente. Chi ha fatto bene l’anno scorso, deve capire che la stagione è finita, si riparte da zero, devono ridimostrare tutto. Noi dello staff dobbiamo ridimostrare tutto. Però ripeto, anche loro devono prendersi le responsabilità, perché valgono molto molto molto di più di quello che hanno fatto vedere oggi (sempre domenica, ndr) in campo“.

Secondo me nel primo tempo abbiamo palleggiato poco, molte volte è stata una partita con tante transizioni, quindi magari quando siamo davanti perdiamo palla, siamo stati magari lenti ad alzare la squadra, oppure quando siamo magari in fase difensiva e vogliamo tenere delle giocatrici in zona offensiva per ripartire in smarcamento preventivo, però comunque si devono staccare dalla linea e quindi accorciare il reparto, invece magari siamo lenti a farlo. Però abbiamo sbagliato troppo tecnicamente, abbiamo perso i duelli. Tutti i gol che prendiamo partono o da errori tecnici nostri o situazione dove non siamo andati a contatto o non abbiamo seguito l’avversario. Vedo il secondo gol, la centrocampista Acuti riceve, scarica e attacca lo spazio, e va a far gol lei. In partenza non conta più essere più o meno veloci, se tu vai a contatto lei non parte. Il terzo gol perdiamo palla su rimessa laterale, non seguiamo, tiro dentro, respinta del difensore addosso a Pizzolato, la palla rimbalza sul piede dell’avversario, pallonetto gol… lì ci vuole più cattiveria, perché quella palla lì piuttosto la devo mandare in tribuna. Solo che siamo stati molli, e quindi per me di tattico non c’è niente. Per me il [lavoro] tattico non ha completamente senso se non c’è quella fame, quella voglia di vincere duelli. Noi siamo stati una squadra che ha creato in due anni questa mentalità di voler andare uomo su uomo, e mi chiedo perché fino al 30 giugno ci era così semplice, e oggi sembra che sia la roba più difficile del mondo. La motivazione è un discorso di atteggiamento“.