La calciatrice Emanuela Schioppo, capitano del Napoli Calcio Femminile, intervenendo durante il LIVE Instagram di NapoliSoccer.NET, ha risposto alle domande dei tifosi in merito alla sua esperienza ultra decennale nella squadra partenopea. Ma con la calciatrice azzurra non si è parlato solo di calcio ma anche di tanto altro, dagli obiettivi alla vita privata, oltre che del suo lavoro di insegnante di scienze motorie.
Di seguito la sintesi testuale del suo intervento ed un video riassuntivo del LIVE Instagram con le parti salienti dell’intervento di Emanuela Schioppo.
Come procede la quarantena?
“È difficile restare a casa per mesi interi, si fa quel che si può e cerchiamo in qualche modo di ammazzare il tempo. La mattina mi dedico alle lezioni a distanza, insegno scienze motorie e la mattina cerco di fare un po’ di teoria, provo a cucinare qualcosa, anche se l’arte culinaria non è roba mia. Mi alleno il pomeriggio o la mattina”.
Come mai hai iniziato a giocare tardi a calcio?
“Ho iniziato a giocare a calcio fin da piccola però le scuole calcio femminili erano poche e tutte lontane da casa mia. Non ho avuto la possibilità di frequentare una scuola calcio e di poter imparare i gesti tecnici che si insegnano fin da piccoli. A 17 anni ho iniziato la carriera calcistica approdando al Napoli, dove sono nata e cresciuta. È la mia unica squadra e società, ho iniziato a giocare con loro ma chissà dove smetterò”.
Qualcuno ti ha mai detto qualcosa per il fatto che da donna giocassi a calcio?
“Soprattutto da più piccola, giocando in strada, o meglio in piazza, avendo i capelli corti e sembrando un maschiaccio, ti lascio immaginare i commenti delle persone e degli altri bambini che giocavano con me. Non credevano che fossi una femminuccia, ci sono sempre stati questi pregiudizi e tante persone hanno cercato di sviarmi;, molti ritengono che il calcio sia uno sport prettamente maschile. Fin da piccola ho capito che il calcio era il mio sport, non ho sentito niente e nessuno, ho seguito il mio cuore e la mia passione”.
Porti in giro le tue compagne a scoprire le bellezze della città. Cosa ti piace di più di Napoli?
“Napoli è una città tutta da scoprire, con le sue bellezze ed essendo una città di mare ha tanto da offrire. Le porto a vedere il mare, il Vesuvio, il centro storico, i quartieri spagnoli e tutte le bellezze della nostra città. Napoli è difficile raccontarla, bisogna viverla per spiegare e vivere certe emozioni che ti trasmette. Nel tempo libero è bello essere turista della propria città”.
Hai ricoperto vari ruoli, raccontaci?
“Ho iniziato come attaccante, un ruolo che ho ricoperto per 2/3 anni, poi da 7/8 anni ho fatto il terzino ma negli ultimi anni però sono diventata difensore centrale. Il terzino – spiega Emanuela Schioppo a NapoliSoccer.NET – è un ruolo che mi è piaciuto tanto, soprattutto quando l’ho fatto in Serie A, dove le squadre erano molto forti. Non era semplice fare il terzino, devi stare attenta in entrambe le fase. Attualmente sto ricoprendo il ruolo di centrale difensivo, ho una visuale di gioco diversa e mi piace molto”.
Tanti anni al Napoli quali sono i traguardi più belli e prestigiosi?
“La promozione in A. In quegli anni esistevano quattro gironi di Serie A2, noi vincemmo il campionato e guadagnammo il passaggio in Serie A. Con il Napoli ho giocato due anni in Serie A e sono stati bellissimi. Oltre la vittoria del campionato ricordo anche la finale di Coppa Italia contro il Brescia persa in semifinale. Noi venivamo da campionati non molto belli ed è stata una bella emozione affrontare squadre forti come Brescia e Torres”.
Quando hai debuttato con la maglia azzurra?
“Ero piccina, ho esordito con Barbara Nardi a 17 anni contro il Bari. Barbara Nardi è stata uno dei miei primi mister ed ha sempre creduta in me. Appena arrivai al Napoli, approdai in Primavera e ci giocai per un anno, poi fui promossa in prima squadra. Mister Nardi aveva tanta fiducia in me, fu lei la prima a volermi in prima squadra e poi a farmi debuttare contro il Bari in Coppa Italia”.
Hai pagato il passaggio dalla Primavera alla prima squadra?
“Un po’ si, i ritmi e le persone con cui dividi gli allenamenti durante la settimana e le partite sono diversi. Mi sono confrontata con persone che mi hanno aiutato tanto, sia calcisticamente che sul piano umano. La maggior parte facevano le calciatrici già da diverso tempo ad alto livello, ho avuto modo di apprendere e rubare un po’ di mestiere da loro. Un po’ di difficoltà c’è stata però è stato un piacere. Il sogno di chi inizia nel settore giovanile e poi cresce è arrivare in prima squadra ed io ci sono riuscita in poco tempo”.
Quanto è cambiato il calcio femminile negli ultimi anni?
“Si sono fatti tanti passi in avanti soprattutto negli ultimi anni, quando ho iniziato a giocare non era come adesso. Dopo i mondiali c’è stato un boom del movimento del calcio femminile, tante bambine si sono appassionate al calcio e si sono iscritte alle scuole calcio. Purtroppo a causa di questa emergenza non sappiamo quale sarà l’evolversi di questo movimento. Speriamo che possa crescere”.
Il campionato si è interrotto nel momento peggiore per voi…
“Ad oggi ci è molto dispiaciuto non poter continuare il campionato, mancavano 7/8 partite alla fine del torneo ed eravamo prime in classifica. L’emozione più grande è vincere un campionato sul campo, quando si suda e si lotta fino all’ultimo. Ad oggi non sappiamo quale decisione sarà presa dalla federazione è tutto ancora in stand-by ed un grande punto interrogativo aleggia su di noi”.
Hai un un giocatore di riferimento cui ti spiri?
“Attualmente nel ruolo di centrale difensivo mi ispiro a giocatori come Cannavaro, Nesta e Maldini che hanno fatto la storia. Cannavaro pur non essendo fisico, è stato tra i più bravi nel suo ruolo. Anche io non sono molto alta, mi piace giocare di anticipo, anticipare l’avversario e leggere prima l’azione. Sono un po’ queste le mie caratteristiche e per questo motivo mi vedo un po’ lui”.
Quali sono i tuoi obiettivi per il futuro calcistici e non?
“Sono nata nel Napoli femminile ed il mio desiderio è di terminare qui la mia carriera. Tuttavia ogni anno bisogna valutare varie situazioni. Con il Napoli vorrei arrivare il più in alto possibile, arrivare in Serie A e confrontarmi contro Juve, Milan e Fiorentina, squadre ben diverse rispetto a quando ero io in massima categoria. Mi piacerebbe vincere qualcosa con il Napoli femminile. Nel personale mi piacerebbe realizzarmi lavorativamente parlando e calcisticamente, vincendo titoli e qualcosa di importante. Sono soddisfatta della carriera che fin qui ho fatto. Ho vissuto diverse ere di questa società e squadra. È stata una scelta non andare via ed abbiamo raggiunto piccoli obiettivi, che mi hanno resa felice: la promozione, la finale di Coppa Italia, aver giocato due anni in Serie A e essermi confrontata con calciatrici importanti, che mi hanno fatto crescere. Non cambierei nulla, sono fiera e contenta di quello che ho raggiunto”.
Una parola per descriverti?
“Determinata. Ho tanti difetti che potrei elencarli fino a notte fonda tuttavia sin da piccola – conclude Emanuela Schioppo a NapoliSoccer.NET – mi sono prefissata un obiettivo e ad oggi nel bene e nel male sono riuscita a raggiungerlo. Mi definisco determinata perché se mi prefisso di ottenere una cosa ci riesco sempre”.