Subito una precisione: capitano o capitana del Cesena femminile? Eleonora Petralia, 30 anni, tra i volti simbolo della squadra rosa del Cavalluccio, risponde: “Credo si dica capitano”.
Petralia, cosa rappresenta per lei il calcio?
“Un po’ la mia vita. Ho iniziato quando avevo quattro anni, è stato il mio unico sport, oggi insegno educazione fisica: il calcio e lo sport mi rappresentano”.
Chi l’ha ispirata nel diventare calciatrice?
“Mio papà Luigi giocava, Prima Categoria e Promozione nel Ferrarese. Anche mia mamma Sandra, nella squadra del paese perché ancora non c’erano formazioni femminili organizzate. Sono cresciuta in un mondo di ‘pallonari’”.
Qual è stato il suo percorso in parallelo al calcio femminile in Italia?
“L’ultimo Mondiale in Francia ha prodotto più notorietà e ha aiutato il movimento come sponsor. Non siamo però considerate professioniste e questo rimane una pecca. Ho giocato diversi anni in serie A e posso dire che prima questa visibilità ancora non c’era. Così, durante il mio percorso calcistico, ho studiato, mi sono laureata, laurea magistrale in Scienze Motorie. Oggi l’insegnare educazione fisica mi permette stabilità, equilibrio e mi consente di proseguire con il Cesena in un campionato entusiasmante e nazionale come la serie B. E’ un’esperienza a cui devi dedicare tempo, ma dà anche tanti stimoli”.
Quanti tifosi vengono a vedere il Cesena femminile?
“Di preciso non saprei, credo una media di 200 circa. Dipende molto dalla partita, ad esempio nel derby con il Ravenna c’erano tante persone. Il calcio femminile sta crescendo, la stessa serie A ora ha più seguito rispetto a quando giocavo nel Riviera di Romagna”.
Cosa rappresenta per lei il Cesena?
“Una famiglia. Sono qui da tre anni e mezzo, il pregio migliore è l’umanità di tutto l’ambiente che permette di svolgere la tua vita e coltivare la tua passione che, come già descritto, diventa anche impegnativa. E’ una società che anche nei momenti più bui ti aiuta a rialzarti”.
In che istituto insegna educazione fisica?
“Al Blaise Pascal. In questo momento ho preferito lasciare tranquilli i ragazzi, hanno già tanto lavoro da fare online. Stiamo aspettando le ultime direttive sulla chiusura delle scuole, se si prolungherà darò loro qualche lettura interessante riguardo l’alimentazione e l’esercizio fisico”.
Anche voi tifate per la ripresa del campionato per centrare una splendida salvezza.
“Mi auguro si possa completare tra maggio e giugno, però non si sa nulla di preciso”.
Qual è la priorità per il calcio femminile?
“Innanzitutto, servirebbe rendere concreto l’obiettivo professionismo. E poi una maggiore pubblicità per incentivare le persone a venirci a vedere”.
Gianluca Mariotti
Redazione sportiva presso Cesena – Il Resto del Carlino