Ilaria Del Pizzo, estremo difensore classe 1987, ha centrato con il Pomigliano il salto dalla Serie C di calcio femminile alla B. La Del Pizzo in carriera ha vestito le maglie di Gragnano, Real Lady Savoia, Real Marsico, Centro Ester, Atletico Sorrento e Napoli Femminile. Nella stagione 2015/2016, invece, il portiere ha difeso, sempre in C, i pali del Sant’Egidio, team salernitano affrontato anche in questa stagione con il Pomigliano. Il team campano, caro al presidente Raffaele Pipola, ha dominato il gruppo D, avviandosi verso la promozione, grazie ad un ruolino di marcia impressionante. Sedici vittorie e due pareggi, senza alcuna sconfitta, per l’undici guidato dall’ allenatore Vittorio Esposito, sino allo stop delle attività agonistiche. Abbiamo raggiunto, cosi per qualche battuta, Ilaria Del Pizzo, portiere originario di Vico Equense.
Calcio femminile l’intervista al portiere Ilaria Del Pizzo
laria come ti sei avvicinata al mondo del calcio femminile. Quando hai scelto di giocare tra i pali?
«Mi sono avvicinata al calcio femminile come un po’ tutte le bambine che hanno nel cuore questa passione e cioè iniziando in strada nei cortili. Io ho avuto la fortuna di avere un campetto di fronte casa quindi dopo la scuola o durante l’estate ogni momento libero era buono per ritrovarsi e fare una partita. Passione messa un po’ da parte nell’età adolescenziale perché nella mia zona non c’erano squadre e quindi mi sono adattata alla pallavolo. Poi nell’estate 2007 ho partecipato ad un torneo femminile e lì mi videro giocare dei dirigenti della Juve Stabia femminile e da allora non ho più smesso. Il primo anno ho fatto un po’ il jolly per il campo, poi una domenica, nella quale eravamo senza portiere,mi venne chiesto di giocare in porta visto il mio trascorso da pallavolista. Lì ho capito la mia vera vocazione. E in quell’occasione ricordo parai anche un rigore. Il secondo anno ho iniziato i veri allenamenti da portiere ed un ruolo che consiglierei a qualsiasi bambina o bambino che inizia a giocare a calcio».
Nella tua carriera, nel calcio femminile, hai un passato con la maglia del Sant’Egidio, che ricordi hai di quell’esperienza?
«Si ho giocato a Sant’Egidio, sempre in C, per una stagione nell’annata 2015/2016. Ma con il mr. De Risi e Giulia Olivieri ho un rapporto particolare. Con loro abbiamo giocato insieme per 7 stagioni prima come Juve Stabia poi Gragnano Femminile, Real Lady Savoia, Real Marsico e infine con la loro squadra il Sant’Egidio Femminile. Abbiamo condiviso tanti successi quindi lì mi sentirei sempre a casa».
La formazione salernitana è stata tra le squadre ad aver avuto maggior continuità nel girone D di terza serie. Che campionato è stato quello da poco archiviato?
«Si loro hanno avuto continuità nel girone D. Quello del Sant’Egidio è un progetto a lungo termine che è stato costruito negli anni a differenza di molti che sono solo meteore del calcio. Mettono ogni anno un tassello allora loro crescita e infatti sono i risultati che parlano al primo anno di C nazionale si sono piazzate al quinto posto e quest’anno al terzo».
Il Pomigliano ha avuto una marcia diversa dalle altre. Avete capito da subito di essere le favoritissime per la vittoria finale?
«Il Pomigliano è partito un po’ in sordina, infatti siamo state eliminate al primo turno di Coppa Italia. Consapevoli degli errori commessi abbiamo iniziato il campionato con una marcia diversa e dritte verso l’obiettivo societario. Molti forse ci hanno sottovalutato, infatti ad inizio stagione non eravamo nemmeno menzionate come favorite. Con il tempo hanno capito il vero valore della compagine pomiglianese, che punto dopo punto ha meritato largamente la vittoria del campionato».
Quanta voglia avete di calarvi in un campionato importante come quello di Serie B? Cosa vi porterete con voi dall’annata passata in ottica del prossimo campionato?
«La voglia di calarsi nella serie cadetta è molta, soprattutto dopo essere state lontane dai campi di gioco per tanto tempo. Confrontarsi con squadre del calibro di Lazio, Chievo, Ravenna non è altro che uno stimolo maggiore ad allenarsi e migliorarsi sempre più. Sicuramente il livello è molto più alto e i ritmi di gioco sono altissimi. Ci vorrà tutta la concentrazione e la forza del gruppo per raggiungere gli obiettivi prefissati».
Ilaria Del Pizzo si è calata anche nella realtà del beach soccer. Un mondo differente rispetto al calcio ad 11 giusto?
«Da calciatrice posso dire che quello del beach soccer è un mondo completamente diverso rispetto a quello del calcio ad 11. Lì di base ci sono tutti movimenti di calcio a 5, anche per il portiere molte tecniche sono quelle dei calcettisti tipo le uscite in spaccata. Il beach è un mondo meraviglioso, è praticato a livello europeo ti permette di confrontarti con atleti di ogni parte del mondo. Sicuramente è un’esperienza che consiglieri di fare a chiunque ami il calcio».
Credit Photo: Facebook ASD Calcio Pomigliano