Il Tavagnacco domenica alle 15 contro Ravenna proverà a far valere il fattore campo. Due settimane fa, la sconfitta interna col Brescia aveva lasciato l’amaro in bocca soprattutto perché immeritata. Il successo di Bergamo dello scorso weekend è stato un riscatto immediato che ha riportato il sorriso in casa gialloblù. C’è quindi la voglia di riconquistare la vittoria anche tra le mura amiche.
Gli spalti che saranno vuoti, l’incontro si terrà a porte chiuse. E’ stata una settimana in cui i numerosi contagi da Covid-19 nel mondo dello sport l’hanno fatta da protagonisti. Le ragazze dovranno fare a meno del sostegno del loro pubblico. Fa chiarezza in questo senso il vice presidente del Tavagnacco, Domenico Bonanni: “Ci sono due grandi mondi: una normativa Figc sul calcio femminile piuttosto restrittiva che invita a tenere le porte chiuse. Mentre ci sono normative in alcuni territori che hanno aperto gli impianti a un numero limitato di spettatori con il distanziamento, la misurazione della temperatura e le procedure necessarie a contenere il contagio. Qui per salvaguardare la salute di tutti, abbiamo preferito concentrarci su questioni puramente calcistiche”.
Tornando a questioni di campo, sono tutte sfide importanti in un torneo equilibrato e anche questa non fa eccezione. Contro Ravenna sarà un bel confronto con tante motivazioni da una parte e dall’altra. Le romagnole stanno costruendo una squadra legata alla società maschile e possono contare su una struttura più solida. Viceversa, il Tavagnacco riparte dalla vittoria sofferta e importante contro l’Orobica.
Durante la settimana precedente c’erano stati molti piccoli problemi fisici da parte delle ragazze, ma questo non ha impedito di conquistare i tre punti in una sfida ruvida, piena di contrasti e con due squadre che hanno cercato di non far giocare l’avversario. Non è stata una bella partita dal punto di vista tecnico; molti gli errori anche in virtù della mancanza di abitudine delle friulane a giocare sul sintetico. Qualche imprecisione in fase di costruzione e nell’ultimo passaggio c’è stato.
Vincere aiuta a vincere. Specialmente se sei molto giovane e devi acquisire esperienza. L’età media di 20,2 anni scesa in campo titolare domenica scorsa, scesa a 19,7 con le sostituzioni, lascia ben sperare in ottica futuro. Il tempo è l’arma che serve alle calciatrici per migliorarsi individualmente e come collettivo. Ne è consapevole il vicepresidente Domenico Bonanni “Dopo la retrocessione a tavolino, il nostro progetto doveva ripartire dalla linea verde, dai giovani, dalle ragazze del territorio che vengono dalle categorie giovanili. Questo può rappresentare un rischio, ma allo stesso tempo un’opportunità”.
Credit Photo: UPC Tavagnacco