Tatiana Bonetti, esperta attaccante dell’Inter Women,si racconta per il format ‘I M Inter Woman’. Dai ricordi d’infanzia passando dal ruolo fondamentale della famiglia fino all’esplosione della passione per il calcio: “Un amore a prima vista, ho iniziato a calciare a due anni e quando andavo a dormire portavo il pallone con me. Giocavo sempre con gli amici a scuola, da lì un maestro disse ai miei genitori di portarmi a giocare. Da lì è nato il mio percorso. Mi sono innamorata del pallone, sapevo di voler fare quello nonostante non sapevo dove sarei potuta arrivare. Mi sono sempre detta che volevo essere una delle migliori e ho messo tutta me stessa sul pallone, non vedevo l’ora di giocare. Guardavo le calciatrici più brave cercando di estrapolare qualcosa da tutte, spero di poter lasciare anche io qualcosa di positivo alle ragazze. Sentire una di loro dire che ha fatto una giocata simile alle mie sarebbe un orgoglio enorme”.
Bonetti poi si descrive così: “In campo potrei sembrare cattiva perché mi sto impegnando sulla partita, però al di fuori sono all’opposto; con la gente mi piace ridere e scherzare, divertirmi quando non devo giocare il giorno dopo. Mi piace fare tante cose ma non ho passioni particolari. Farei lo stesso percorso di sempre, magari senza farmi intimorire da critiche che in certe circostanze mi hanno buttato giù anche se da piccola ci può anche stare. Il mio sogno? L’ho realizzato in parte, gioco a calcio e ho raggiunto tanti obiettivi e trofei importanti. Sono felice del percorso, magari ora sogno di costruirmi una famiglia ed avere una stabilità che mi possa permettere di stare serena. Non chiedo la luna, chiedo di stare bene e così la mia famiglia”.
Credit Photo: Andrea Amato