Stefano Ghirardello, a Verona come nel resto d’Italia, sul manto verde si presenta da solo, il suo personalissimo e ricco curriculum parla da sé: ruolo attaccante, vizio del gol mai perso, con Hellas Verona, Chievo, Siena, Genoa, Avellino e così via…
Reti decisive, curve esplose al varcare la linea dei suoi palloni, un campionato di Serie B vinto con i colori bianco-neri toscani.
Da agosto collaboratore del tecnico Renato Longega, è stato coinvolto dall’Agsm Verona nell’universo del Calcio Femminile, un mondo nuovo ed inedito per lui, spiegatoci in brevi battute, concilianti le sue iniziali impressioni, ed uno slancio al futuro giallo-blu.
Prima esperienza nel femminile, dopo anni da calciatore ad alti livelli e da allenatore in settori giovanili professionistici.
Com’è iniziata questa nuova avventura?
“E’ stata un’opportunità nata spontanea e per caso. Un’occasione importante al fine d’acquisire esperienza calcistica con sfaccettature diverse. Da agosto ad oggi è stata una prima fase ricca di eventi, figlia forse di un gruppo nuovo e multietnico, oltre che poliglotta, e di un ambiente da amalgamare. Tutto ciò è sicuramente stimolante, ma fortemente impegnativo, soprattutto sul lato di trasmettere gli insegnamenti calcistici ed i principi di gioco, i concetti da sviluppare come undici.”
Come sappiamo: cuore, grinta e passione animano il calcio in rosa. A livello umano cosa distingue il femminile dal maschile?
“Parliamo sempre di Calcio: sono atlete. Forse si paga lo scotto solo a livello fisico, in forza ed atletismo. E un po’ in tattica individuale, ciò riferito anche a giocatrici importanti del movimento. A livello umano, invece, c’è voglia d’imparare e grande disponibilità: non sono mai stanche d’assimilare concetti e nuovi principi.”
Collaboratore di Renato Longega, in un Verona risultante il Club più titolato della A. Le tue impressioni sulla rosa scaligera.
“Abbiamo una storia importante e che parla a favore del calcio veronese. Vantiamo una rosa omogenea, di livello, forse con un innesto mancante in profilo d’esperienza, però possiamo crescere di carattere e sul piano calcistico, in un breve futuro, in quanto veramente giovani. Numericamente siamo però corte, per il tipo di campionato che vogliamo intraprendere, ma sopperiamo con tenacia e determinazione a tale situazione. Infatti, in corso di determinate partite, siamo riusciti anche a cambiare più volte assetto di gioco.”
Già da sabato 29 ottobre vi sarà l’impegno esterno contro la Fiorentina. Come dovrà essere approcciato?
“Indubbiamente la Fiorentina ha realizzato un campagna acquisti importante ed è una società che vorrà fare da padrona, assieme al Brescia, nel campionato. Noi dovremmo affrontarle quindi con coraggio e convinzione, con concretezza in zona gol, in quanto creiamo tanto, mettendoci spessore e determinazione. Soprattutto non dovremo concedere.”
Per chiudere, parere tecnico, a cosa dovrà puntare questo Verona formato 2016/2017?
“In questo momento, sognare non costa nulla. Io penso che tutto quello che viene di positivo ben venga: bisogna trovare la nostra identità, il giusto equilibrio in campo, al di là dei sistemi di gioco. Dovremo trovare il nostro credo calcistico, nel trascorrere delle gare, che ahimè, in questo inizio, sono state numericamente poche.”