Dicembre è sempre tempo di bilanci, che spesso si rivelano tutt’altro che simili a quanto ci prefissiamo nei “buoni propositi”. Se c’è una persona a cui le cose sono andate anche meglio di quanto si sarebbe potuta aspettare, quella persona è la centrocampista della Juventus Women Martina Rosucci.
Il 31 dicembre dell’anno da poco concluso, sui canali ufficiali della Juventus, sono state riportate le sue dichiarazioni, e all’inizio spicca un numero: 559, i giorni che ha vissuto da spettatrice senza poter calciare un pallone in campo. L’amichevole in precampionato contro il Lione del 7 settembre ha rappresentato la fine del suo periodo buio e il ritorno al suo posto sul terreno di gioco, e la gioia più grande è sicuramente il goal alla Fiorentina del 30 settembre, il suo ritorno alla rete, quel profumo speciale che solo chi gioca a calcio conosce.
Nelle sue dichiarazioni, parole intrise di gioia, commozione e quasi incredulità, Martina Rosucci ammette che è molto felice del suo rientro ma che per lei, una “malata ambiziosa”, è solo un piccolo passo verso gli obiettivi per cui lavora senza sosta. Un’attitudine che, come dichiara, il più delle volte è uno stimolo che la porta ad avere nuovi sogni: «[…] Ovviamente, nel concreto, non mi nascondo: voglio vincere, con la Juve, con le mie compagne».
L’infortunio al crociato, il momento più difficile che una calciatrice possa vivere, è stato seguito da un problema altrettanto ostico come una pubalgia, divenuta fonte di dolore fisico che andava ad aggiungersi alla malinconia di dover stare lontana dal prato, un altro dolore che l’ha portata a gettarsi nello sconforto e a rimuginare spesso sulla sua carriera e sulla remota possibilità di appendere gli scarpini al chiodo, soprattutto vedendo che, all’inizio, le cose non miglioravano.
Dopo una stagione complicata, resa meno amara dalla vittoria della Supercoppa, la Juventus Women ha avuto modo di ripartire cambiando faccia, ritrovando una certa serenità. La classe ’92 ha rivolto alcune parole di ringraziamento a Stefano Braghin, che ha permesso alla squadra di trovarsi dinnanzi a figure che hanno aiutato l’ambiente a crescere, e di ritrovare la voglia di vincere, sia con lo Staff, sia con il nuovo mister, Massimiliano Canzi, sia con le nuove compagne di squadra. Una formazione sempre all’insegna di una crescita che, da un piccolo granello di sabbia, sta pian piano convertendosi in un castello dalle fondamenta solide.
La Juventus Women è ripartita, e si può dire lo stesso della numero 8 bianconera che, commossa, ha parlato anche un po’ di sé. Il miglioramento è stato graduale, ha iniziato a sentire che c’erano dei margini su cui lavorare, e i medici dell’ospedale Koelliker di Torino, con il sostegno del Club, hanno portato avanti il percorso. La giocatrice si è riunita al gruppo e ai suoi allenamenti durante il Tour negli USA, e il giorno in cui l’ha fatto è emblematico: l’8 agosto, che sugli orologi digitali è l’8.8, il numero che veste in bianconero: «[…] la gioia più grande che ho da quel giorno è nel fatto che non ho saltato nemmeno un allenamento. Poi ho giocato, sono rientrata in Campionato, Coppa Italia e Champions, e ho anche segnato, con la Fiorentina, guardacaso al minuto 88…»
Il suo percorso al fianco delle compagne e della Società è stata la vera medicina capace di alleviare la tristezza, e di trasformare la lontananza dal campo in un lavoro in parallelo, senza mai tenerla distante, una vicinanza resa ancora più stretta dal suo rinnovo, a dimostrazione che nessuno, nemmeno per un momento, avrebbe smesso di credere in lei e di aspettare il suo ritorno: «Giocare è bello, farlo da titolare è diverso, anche a livello emozionale: è come essere, finalmente, a casa, con un senso di appagamento incredibile… È come non aver mai saltato una partita.»
Rosucci si è focalizzata sulla stagione in corso: il cammino in Serie A da capolista, la qualificazione in Champions’ League dopo aver battuto il Paris Saint-Germain, la competizione conclusa con una vittoria convincente, nonostante permei l’insoddisfazione, perché si sarebbe potuto fare di più. La squadra ha concluso il 2024 con fame, e conclude la sua intervista con un’ultima riflessione: «[…] sono di Torino, sono juventina e sono qui dal giorno uno. La Juve è qualcosa che mi fa mettere il “noi” davanti all’”io”. Perché solo grazie al collettivo si vince, e quando accade si è felici anche singolarmente […], e per me il domani è indossare il bianconero il più a lungo possibile. Questa è l’ottava stagione qui […] questa maglia rappresenta qualcosa da raggiungere ogni giorno. Vedremo cosa riserverà il futuro: intanto, oggi, sono felice di quello che ho fatto e sto facendo, e soprattutto di avere di nuovo fiducia in me come calciatrice.[…]»
Si dice spesso “A volte ritornano”, spesso con accezione negativa, ma il ritorno di Martina Rosucci come protagonista è tutt’altro che negativo: è, invece, solo l’inizio. Perché Martina Rosucci è tornata, e non ha alcuna intenzione di fermarsi di nuovo.