Nella giornata di giovedì 3 novembre, nella sala stampa del Centro Sportivo di Collecchio e in diretta streaming sul canale ufficiale YouTube Parma Femminile, è stato presentato il nuovo tecnico della squadra, Domencio Panico. Alla conferenza era presente anche il direttore sportivo Domenico Aurelio. “Come sapete è un momento un po’ difficile per il settore femminile, anche se nell’arco di una stagione sportiva è normale che avvenga: io sono il primo responsabile, avendo posato a giugno il primo mattoncino per creare da zero, assieme a tutta la Società e al mio staff, questa creatura, come la chiamo io.” ha affermato Aurelio, “Ma è proprio in questi momenti un po’ complicati che io ho il dovere di invertire il trend e di prendere determinate decisioni. E una di queste è il cambio dell’allenatore. Non è la scelta più semplice, perché prima dell’allenatore per me c’è un amico, per cui è stata una scelta molto complicata, ma io in tutti i modi devo lavorare per ottenere il bene del Parma, e la scelta è ricaduta su Mister Domenico Panico, un uomo concreto, con la cultura del lavoro, che ha dimostrato, da allenatore, per due volte consecutive di uscire da questi momenti, tra l’altro con determinate giocatrici che abbiamo nel nostro roster. Faccio pubblicamente un in bocca al lupo al Mister al quale passo la parola”. Il tecnico, napoletano classe ’79, è un nome già conosciuto nell’ambiente grazie al contributo che ha dato alla squadra del Pomigliano nel campionato 2021-2022 ,portandola alla salvezza. “Sono orgoglioso di far parte di questo progetto: è una grande opportunità e non voglio che ci siano solo parole di circostanza, ma l’impatto è stato molto positivo, ho trovato parecchie persone che lavorano h24 con me e per me.”, ha affermato Panico, “I presupposti sono molto positivi per poter raggiungere l’obiettivo che ci siamo prefissati, attraverso il lavoro, l’entusiasmo. E’ un’opportunità che voglio cercare di prendere al volo perché vengo da una lunga gavetta: spero che questa sia una possibilità che possa esaltare le mie qualità di tecnico perché penso di essermelo meritato per quello che ho fatto in precedenza”.
Curiosità, dubbi e perplessità sono emersi poi nel prosieguo della conferenza con le domande della stampa che riproponiamo qui di seguito:
Mister Panico, a Pomigliano aveva preso la squadra in mano dopo tre giornate, la situazione è un po’ diversa rispetto a quella attuale dopo un girone intero di partite…
“Sì, ci sono poche analogie, prima di tutto per la società nella quale avevo lavorato e alla quale devo parecchio, dal presidente Pipola al direttore Seno che mi hanno dato l’opportunità di conoscere questo movimento: l’impresa era stata ardua, mentre qui non si tratta di una impresa, ma di proseguire un campionato: la squadra è competitiva e può raggiungere senza problemi l’obiettivo prefissato dalla Società per questo primo anno in Serie A del settore femminile. L’anno scorso c’erano molte problematiche che abbiamo portato a termine facendo letteralmente un miracolo, che non è stato molto esaltato perché si trattava di una società nuova che si affacciava per la prima volta nel mondo professionistico, perché ci eravamo scontrate con realtà molto superiori alla nostra. Qui, invece, è il Parma: faccio parte di una Società storica del calcio italiano, non penso solo per il primo anno, penso di lavorare per il Parma e ne ho avuta constatazione diretta in questi due primi giorni. Quindi c’è tanto lavoro da fare, ma sono qui per questo. Voglio ribadire che sono orgoglioso di rappresentare il Parma Calcio in questo Campionato di Serie A, nel primo anno professionistico e sono sicuro che faremo bene…”
Uno dei principali problemi per Mister Ulderici è stato quello di non aver mai avuto a disposizione l’intera rosa, per via delle tante infortunate per molto tempo e alcune delle quali, addirittura, non hanno mai visto il campo: lei ha avuto modo di approcciare in questi primi due giorni di allenamento, le ragazze: che gruppo ha visto e che possibilità ci sono. tra tre settimane, alla ripresa, di recuperare qualche calciatrice?
“Ho trovato un gruppo pieno di voglia di lavorare. Ovviamente ci sono dei problemi, ma ci sono da tutte le parti, per fortuna il Direttore mi ha dato uno staff ampio: ci sono dei professionisti del settore, le ragazze sono veramente trattate e curate perennemente, mattino e pomeriggio; abbiamo strutture sanitarie e professionisti; abbiamo una palestra per la fisioterapia e per lavori preventivi; ci sono macchinari fisioterapici: non ci manca nulla. Poi i problemi ci sono, ma ho visto grande applicazione e grande voglia di lavorare. Voglio soffermarmi su quelle che ho a disposizione, che sono molto competitive: le altre ritorneranno, chi nel breve tempo, chi in un tempo un po’ più lungo, ma quelle che ho stanno bene. In questi due giorni – e non era scontato – hanno risposto nel modo che volevamo: ho visto voglia, determinazione, passione, applicazione, chiacchierano poco e lavorano tanto. Intanto voglio anche ringraziare lo staff che mi ha messo a disposizione il Direttore e non era facile: sono venuto qui da solo e ho trovato persone che mi hanno accolto come se fossi qui da mesi, già da ieri, facendomi sentire a casa e per un allenatore è molto molto importante. Quindi lavoriamo sulle ragazze che sono pronte e aspettiamo con grande fiducia il ritorno delle altre.”
In questa squadra ritrova alcune giocatrici con cui ha condiviso la cavalcata dell’anno scorso a Pomigliano – Banusci, Cox, Ippolito e Vaitukaitite -: che aiuto le possono dare queste ragazze di cui conosce già pregi e difetti?
“Con loro il lavoro è più facilitato ed è normale questo; però, la fortuna che ho è quella di poter allenare calciatrici di livello: oltre alle quattro con cui ho già lavorato, nell’organico che abbiamo a disposizione ci sono calciatrici top di livello internazionale; c’è un buon mix di calciatrici esperte e di calciatrici giovani. L’impatto, dunque, è stato positivo con tutte, avendole comunque già incontrate l’anno scorso. Io già all’inizio dell’anno, in una intervista, senza sapere nulla di quello che sarebbe successo, avevo fatto molti complimenti al Parma per la costruzione di questa squadra, al netto degli infortuni che, ripeto, fanno parte del gioco e lo constatiamo ogni domenica, con squadre subissate di infortuni e non è una novità, ma come ripeto la rosa è competitiva per raggiungere l’obiettivo che ci siamo prefissati”.
Nel girone d’andata s’è visto come ci sia un gap molto ampio tra le prime della classe e le squadre di media e bassa classifica: è possibile colmarlo o avvicinarsi?
“Le partite con squadre di alta classifica devono darci la consapevolezza di potercela giocare con le altre nel modo che vogliamo: giocare alla grande con squadre di livello, che ovviamente hanno più esperienza e giocatrici più esperte e magari anche più qualitative dal punto di vista fisico, dà il modo di affrontare le squadre di pari livello in un modo diverso. La nostra idea è quella di giocarci le nostre carte sempre con tutte: se riusciamo ad essere qualitativi e competitivi con squadre che sulla carta sono più forti di noi, poi sicuramente riusciremo a fare punti con le squadre che sono allo stesso livello nostro. L’idea è di non avere remissione di essere propositivi”.
L’idea è quella di fare del Tardini un fortino?
“Il Tardini è un vanto: ovviamente dà forza alle squadre avversarie di venire e di sentirsi orgogliose di mettere piede su uno dei campi storici del calcio italiano; per noi è una spinta e le ragazze sono consapevoli di questo. Io sono convinto che i punti arriveranno e anche delle prestazioni di carattere, di squadra convinta di quello che può ottenere: da questo punto di vista metto la mano sul fuoco e mi prendo la responsabilità di dire che la squadra che ha costruito il Direttore e che sarà guidata da me e dal mio staff, suderà la maglia dalla prima all’ultima giornata che faremo insieme”.
Come sono andati i primi allenamenti? Quali sono le cose su cui c’è da lavorare di più, magari anche cambiando qualcosa sulla messa in campo delle ragazze?
“Ho trovato grande entusiasmo, non era scontato perché comunque c’è stato un cambio tecnico, una persona nuova e ho trovato grande applicazione. Poi le ragazze sono sincere: in questi momenti te lo fanno capire. Ieri bene e oggi ancora meglio. Le ho viste soddisfatte: ovviamente sto cercando di recuperare del tempo, c’è una tabella dove con ognuna di loro mi fermerò per cinque-dieci minuti one to one per cercare di conoscerle meglio, perché ovviamente non avendo fatto il ritiro, cerco di ottimizzare queste tre settimane scarse per il primo impegno ufficiale che mi riguarda e mi ripeto: dal punto di vista tecnico-tattico ci penseremo con molta calma; dal punto di vista dell’energia e della qualità morale e caratteriale ci stiamo già lavorando”.
Il Parma, al momento, fa molta fatica a segnare e viceversa prende un po’ troppi gol: su quale aspetto pensa di dover insistere maggiormente? Quello realizzativo, o sulla fase difensiva?
“Noi attualmente siamo il peggior attacco e la peggior difesa: sono dei dati di fatto, sono dei numeri oggettivi. Sicuramente cercheremo di tirare di più in porta: il nostro obiettivo è quello di fare più gol, poi, ovviamente, bisogna anche vincere le partite, quindi l’obiettivo è quello di essere competitivi con le squadre che sulla carta sono più forti di noi, per poi giocarcela in un modo diverso negli scontri diretti, perché poi sono quelli che alla lunga faranno la differenza per avere una griglia importante nei play out che ci saranno in Febbraio”.
Si dice che nel calcio femminile, molto più che in quello maschile, l’aspetto mentale sia fondamentale: lei trova una squadra dall’età media molto giovane, può essere una difficoltà in più per raggiungere l’obiettivo?
“Io ho preso una delle più giovani – Mister Ulderici la stava già impiegando – che è Giorgia Arrigoni che abbiamo confermato in pianta stabile in prima squadra, proprio per dare subito un impatto: una ragazza di 18 anni che debba essere subito protagonista, Ma qui c’è un mix giusto: abbiamo in rosa calciatrici che hanno più di 50 presenze in Nazionale, abbiamo una delle calciatrici più importanti del panorama nazionale che è il nostro Capitano, Valeria Pirone, che se anche ora non può stare in campo, lavora molto con le ragazze all’esterno. E’ un mix giusto perché le ragazze giovani sono di grande qualità, le ragazze di esperienza sono di ottima qualità: non voglio fare nomi, ma credetemi, in ogni reparto, partendo da Alessia Capelletti, ad arrivare al reparto avanzato, abbiamo tanta scelta e tanta qualità. Oggettivamente questo è un periodo di difficoltà, ma è nei periodi di difficoltà che si cementano le grandi squadre: abbiamo esempi a noi molto vicini di squadre con grandi assenze che hanno fatto grandi risultati: cerchiamo, dunque, di lavorare sul positivo, di vedere quello di buono che c’è, perché ce n’è tanto, e di invertire i numeri che ora ci stanno dando torto…”
Direttore Domenico Aurelio: come siete arrivati alla decisione dell’esonero dopo una partita che il Parma non aveva perso? Di solito un allenatore viene cacciato dopo una sconfitta…
“Non è stata una decisione presa di pancia dopo la partita con la Sampdoria: è stata una decisione ragionata, condivisa con il Club, con il Presidente. E’ vero che a Bogliasco abbiamo fatto un punto, però abbiamo giocato per 30 minuti con superiorità numerica e la ragione principale di questo cambio è – forse sarò un po’ arrogante – perché io considero questa squadra e questo Club un qualcosa di superiore rispetto a determinate realtà che ci sono nel calcio femminile e quindi non dobbiamo accontentarci di giocare bene, ma di perdere, non dobbiamo accontentarci di un punto con la Samp… Noi siamo il Parma e soprattutto quando ci sono le condizioni, come quelle di domenica scorsa, dobbiamo sfruttarle nel miglior modo possibile, soprattutto in questo periodo”.
Ha inciso il fatto di essere la squadra con peggior attacco e peggior difesa?
“Sì. Quello che conta è la mentalità: dobbiamo essere molto più solidi a livello di testa. Prendere meno gol e farne di più. Dobbiamo capire che qui è Parma e quando vengono a giocare nel nostro stadio deve essere un fortino e quando andiamo a giocare fuori dobbiamo imporre la nostra mentalità e il nostro gioco, ma proprio il nome Parma”.
Come siete arrivati alla scelta di questo allenatore? Ha inciso il fatto che conoscesse alcune giocatrici?
“Ho avuto diversi colloqui con lui e la cosa che mi ha colpito di più di lui è che è una persona molto molto concreta, ed è quello che mi serve in questo momento. Una persona che fa del lavoro un suo caposaldo, e molto molto convinta: quando ci siamo sentiti al telefono mi ha detto io se vengo salvo la squadra e questo mi ha dato quell’input giusto per scegliere lui. Avevo altre opzioni, ma io sono molto giovane, non ho tantissima esperienza e quello che mi sta facendo andare avanti nel lavoro sono le sensazioni: avevo ed ho delle ottime sensazioni sul Mister, che si stanno trasformando in convinzioni.“
Mister Domenico Panico, in quali occasioni ha visto questa squadra all’opera? Cosa ha notato? Quali sono i reparti, difesa, centrocampo, attacco, da rinforzare maggiormente e dove deve lavorare?
“Stando fermo a casa io ho cercato di guardare un po’ tutte le squadre, ho visto qualche partita del Pomigliano in casa e ci tengo anche a fare una precisazione, perché si è letto che la decisione del Direttore di prendermi fosse legata al fatto che avessi allenato già quattro ragazze del Parma che prima erano al Pomigliano. Ma in questo gruppo, oltre a quelle quattro, ce ne sono altre ventisei che conosco, perché l’anno scorso ho lavorato ed allenato nel femminile e ovviamente mi documento e non è detto che queste quattro ragazze abbiano un percorso diverso rispetto alle altre, perché poi qualcuno può pensare che giochino perché l’allenatore le conosce e così via. La squadra deve avere un’identità, perché le altre ce l’hanno: noi dobbiamo costruirci una identità ben precisa: ci stiamo lavorando, ci lavoreremo e nel più breve tempo possibile ce l’avremo”.
Lei si aspetta rinforzi? Si aggiungerà qualcuna?
“A me bastano undici più i cinque cambi, cioè sedici ragazze: oggi ne ho allenate diciotto, quindi va benissimo così… Il Direttore mi ha garantito che fin che si apre il mercato ha massima fiducia nelle ragazze, io cercherò di alzare il loro livello, il mio obiettivo è quello di farle restare tutte, perché per me sono tutte quante da Parma. In un mese e mezzo, fino all’apertura del mercato, il mio obiettivo è quello: poi, all’apertura del mercato, se il Direttore ravviserà il bisogno di apportare dei correttivi, lo farà; ma per me la squadra, per come è costruita, può raggiungere l’obiettivo che si è prefissata la Società, che è quello di salvarsi”.
Pensa di cambiare qualcosa a livello tattico?
“Io rispetto molto l’allenatore precedente: l’anno scorso lo avevo conosciuto ad Empoli. si tratta di un allenatore molto preparato, capace, che faceva giocare bene le sue squadre, quindi ho massima stima di lui e da collega massima solidarietà. Ho la mia testa, ovviamente, ho le mie idee: so dove questa squadra deve andare a lavorare e ci sto già lavorando. Soprattutto il primo livello su cui stiamo lavorando parecchio è quello del carattere e della personalità: dobbiamo essere più concrete, mettere più in difficoltà l’avversario e soprattutto dobbiamo fare capire ancora di più che siamo il Parma. Poi le partite si fanno, ce ne abbiamo ancora tante da fare e senza alcun tipo di presunzione, ma con la sicurezza del lavoro e con le risorse che mi mette tutti i giorni a disposizione la Società, riusciremo a raggiungere l’obiettivo nel più breve tempo possibile”