Il giorno di Inter-Roma, ha mostrato fiero la bandiera giallorossa dal suo appartamento a Sesto San Giovanni. Non importava la squadra, non contava la categoria, non c’era differenza tra maschile o femminile. Perché la Roma è una. L’account Twitter della nostra squadra femminile ha pubblicato un video per esaltare il gesto. E oggi abbiamo intervistato Simone.
Dove sei nato? Sei di Roma e ti sei trasferito a Sesto San Giovanni o sei di lì e tifi Roma?
“Sono nato a Roma e sono cresciuto a Pomezia, a sud della Capitale. Mi sono trasferito prima a Milano – nel 2019 – e poi a Sesto San Giovanni. Tifo Roma praticamente da sempre. Mio padre e tutti i miei parenti sono romanisti, per cui per me è stata la cosa più naturale del mondo tifarla”.
Da quanto hai la bandiera appesa in balcone? Era esposta per questa partita o per altre occasioni?
“La bandiera l’ho esposta il giorno stesso della partita. L’idea l’ho avuta molto tempo fa, mentre valutavo l’acquisto dell’appartamento in quel palazzo. Già dalla prima visita mi era stato detto che in quello stadio, oltre alla Pro Sesto, ci giocavano anche la squadra femminile e le giovanili dell’Inter. Per cui mi sono detto: Sarebbe bello fare vedere alla squadra che c’è una compagine giallorossa anche qui.
Dopo aver preso casa, ho condiviso questa mia idea con i miei genitori e sono stati molto entusiasti di aiutarmi a comprare la bandiera e a capire come metterla in terrazza”.
Segui anche la squadra femminile? Sapevi che stava per giocare allo Stadio Breda?
“Vedevo già le partite, anche se saltuariamente. Da circa un anno e mezzo, la seguo come quella maschile”.
Cosa hai provato quando hai visto il tuo balcone nel video pubblicato dall’account della squadra femminile?
“Sono stato molto contento di vedere che è stata notata la bandiera. Mi piace pensare di essere riuscito a partecipare in qualche maniera alla vittoria della squadra in questo momento storico. Mi inorgoglisce il pensiero di essere stato parte, seppure per una frazione, di questo percorso straordinario che stanno facendo le ragazze”.
Qual è il tuo giocatore preferito della Roma del passato e attuale? E la calciatrice che ammiri di più della squadra femminile?
“Stimo molto Pellegrini. Oltre a proseguire la tradizione dei capitani romani e romanisti, lo apprezzo molto per il suo atteggiamento e per la sua costanza. Anche nei momenti in cui è meno in forma, è sempre presente e non si arrende mai. Poi, dal punto di vista tecnico e tattico, è uno dei migliori centrocampisti che abbiamo al momento in Italia.
Della Roma del passato non posso che scegliere il Capitano. Fin dai miei primi ricordi che ho della Roma c’è Totti e, considerando la storia che è stato capace di scrivere a Roma, non potrei scegliere diversamente.
Tra le calciatrici invece la scelta è più difficile. C’è Bartoli, che inaugura nella sezione femminile la nostra tradizione di cui è oggi ambasciatore Pellegrini. C’è Giugliano, che possiede una tecnica e un’intelligenza fuori dal comune.
Dico Haavi, perché oltre che per la sua qualità, rappresenta, con il suo arrivo nella Roma, il momento in cui ho iniziato a seguire più assiduamente la squadra femminile. In un certo senso, è grazie a lei che sono arrivato a esporre la bandiera”.