La Poule Salvezza, con i distacchi attuali, deve rappresentare il momento del salto di qualità, in cui chi ha un largo vantaggio deve giocoforza vincere per allungare e migliorare la propria mentalità, soprattutto in vista della prossima stagione. Napoli-Sampdoria era l’occasione perfetta per le Blucerchiate, che invece non danno continuità a quanto visto sino qui nelle ultime giornate, e cedono per 2-0.
Una sconfitta che matura in maniera beffarda al 51′, con una traiettoria da calcio d’angolo sporcata dal vento, con Tampieri che – ingannata – buca il traversone di Banušić con la sfera che si insacca alle sue spalle. L’errore è un ulteriore ludibrio: la FIGC le assegna l’autogol. Poco dopo, il portiere si riscatta parzialmente respingendo la conclusione centrale di Corelli, ma è tardi per rimediare. All’83’, la neo-entrata Lázaro la salta e segna nella porta sguarnita, chiudendo definitivamente il match. Tampieri poi evita il tris di del Estal dal dischetto all’89’, per un rigore assegnato con superficialità.
La squadra di Mango non aveva nemmeno approcciato male l’incontro, dominando sostanzialmente i primi 20 minuti della gara. Schatzer e Oliviero mancano la porta in due occasioni, Beretta è straordinaria su Baldi al 19′, esattamente come al 60′. In mezzo, tanta lotta a centrocampo senza che nessuna delle due riesca a prevalere. E ne esce una gara equilibrata e senza emozioni degne di nota, eccezion fatta per i cenni di cronaca ivi riportati. Alle Partenopee serve poco per trarre le maggiori soddisfazioni di un campionato dove l’aspirazione attuale è la partecipazione al playout contro la seconda classificata della Serie B. E questi tre punti sono un gran boost morale.
Per le Doriane, le aspirazioni dovrebbero essere un pelo più “nobili”, con una squadra che vuole puntare ad una crescita nel gioco e nelle intenzioni, andando oltre alla semplice salvezza, sfruttando una società che si è sforzata nel cercare sponsor e tenere vivo il settore femminile, datore di soddisfazioni. Sono proprio le partite come Napoli-Sampdoria a fare la differenza, il momento in cui portare a casa il risultato tramite gioco di buona levatura e azioni di pregio. Ne esce un 2-0 amaro, che macchia un campionato in cui le Genovesi raramente hanno toppato una partita, forse soltanto le due sconfitte con il Sassuolo.
Un brutto colpo per il morale, ma un grande schiaffo per risvegliare la fame dopo il raggiungimento degli obiettivi. Se viene a mancare un po’ di motivazione, escono prestazioni sciape. Il livello del campionato non lo permette.
NAPOLI (4-3-3): Beretta; Kobayashi, Di Marino, Pettenuzzo, Pellinghelli (46′ Bertucci); Giai, Gallazzi (82′ Mauri), Giacobbo (46′ Corelli, 90’+1′ Kajzba); Banušić (82′ Lázaro), del Estal, Chmielinski. All.: B. Seno
SAMPDORIA (4-3-3): Tampieri; Oliviero, Re, Pisani, De Rita (88′ Heroum); Schatzer, Benoît (87′ Fallico), Giordano; Cuschieri (72′ Lopez), Battelani (55′ To. DellaPeruta), Baldi. All.: S. Mango
Marcatrici: 51′ aut. Tampieri, 83′ Lázaro
Ammonizioni: 47′ Battelani (S), 57′ Re (S), 58′ Pettenuzzo (N)
Arbitro: Vingo di Pisa (PI)
Note: del Estal (N) fallisce rigore all’88’ (parato); recupero pt 2′, st 6’30”