Da Scandicci l’Atalanta Mozzanica ritorna a casa con un punto, frutto del pareggio a reti bianche che le ragazze di mister Garavaglia strappano con i denti e con il cuore alle campionesse d’Italia in carica della Fiorentina. Un punto che non vale solo il quarto posto riacciuffato, ma consegna al Natale una squadra che, dopo la delusione post derby, ritrova il sorriso e la consapevolezza di non essere una cenerentola. Su questa consapevolezza il tecnico meneghino potrà lavorare, per riconsegnare al 2018 un’Atalanta che merita un posto da protagonista e non da semplice comparsa nel nostro campionato.
In terra toscana la comitiva nerazzurra arriva al completo, ma mister Garavaglia non rischia Rizzon, non ancora al meglio. Torna tra le titolari Scarpellini, guarda caso colei che con un gran bolide da fuori area, regalò la vittoria sulle viola lo scorso anno. Con il rientro della n. 10 bergamasca, scelta che ha un sapore quasi scaramantico, si torna al centrocampo a quattro con le sole Pirone e Mendes ad agire in offensiva. Sul fronte gigliato mister Fattori, oltre alla lungodegente Parisi, deve rinunciare anche a Vigilucci e Durante, mentre Bonetti e Linari, non al 100%, partono dalla panchina.
Scende una copiosa e gelida pioggia sul sintetico del “Bartolozzi”, ma più che la temperatura è forse la paura di chiudere l’anno con un risultato negativo a bloccare le gambe delle 22 in campo. Le ospiti partono aggressive e Alborghetti da lontano ha la prima palla buona dopo soli 120 secondi, dopodiché il tatticismo e l’agonismo la fanno da padrone e i portieri rimangono inoperosi per lunga parte della prima frazione. Le padrone di casa hanno una buona chance al 22’, quando su punizione calciata da Caccamo, Adami impatta da pochi passi, ma non riesce ad inquadrare la porta e tre minuti dopo, verrà imitata sull’altro fronte da Re, che sul perfetto cross di Rizza, incorna di poco a lato. I primi quarantacinque minuti si chiudono così senza troppe emozioni e con le reti inviolate.
Nella ripresa sono ancora le bergamasche a creare la prima palla-goal: Stracchi al 3’ va dalla bandierina a crossare sul secondo palo, dove la sfera giunge a Motta che controlla, ma da buona posizione calcia sul fondo. Mister Fattori decide di mandare in campo Tatiana Bonetti al posto dell’islandese Einarsdottir e con la sua regista sul terreno di gioco, la manovra viola acquisisce più incisività e soluzioni. Thalmann, fino a quel momento spettatrice aggiunta, deve timbrare il cartellino volando sulla bella conclusione dal limite di Adami al 12’, mentre sul successivo tiro dalla bandierina il colpo di testa di Mauro dà solo l’illusione ottica del goal ai pochi tifosi presenti in tribuna. Le bergamasche faticano a rendersi pericolose sull’altro versante, solo Piacezzi su calcio di punizione, da distanza proibitiva, cerca di infilare Ohrstrom, ma la sfera esce di poco, sotto l’attento controllo del portierone ex Verona. Bonetti al 26’ crossa in area per la nuova entrata Brazil che appostata nell’area piccola non arriva alla deviazione. La n. 14 gigliata potrebbe riscattarsi al 33’ quando in veloce azione di rimessa, consegna a Ilaria Mauro un calcio di rigore in movimento, ma Santa Thalmann compie un vero miracolo, volando a smanacciare in corner, la conclusione a botta sicura della centravanti avversaria. Nel quarto d’ora e più finale le padrone di casa cercano di impensierire la retroguardia ospite che però fa quadrato e alza le barricate, respingendo al mittente ogni folata offensiva. L’ingresso di Monterubbiano sortisce l’effetto di dare più profondità alle bergamasche, senza però riuscire a creare qualche grattacapo a Tortelli e compagne. Alla fine prevale in entrambi gli schieramenti l’inconscio desiderio di non rischiare oltre e la gara si trascina fino al triplice fischio del direttore di gara. Un pareggio che non è di sicuro una vittoria, ma soprattutto non è una sconfitta. Questa è la disanima obbiettiva del risultato odierno che permette alle bergamasche di poter staccare la spina con maggior serenità, in attesa di ritornare ricaricate sui campi nel 2018. Unica vera nota dolente, l’infortunio a Re nel finale. La sosta servirà anche per recuperare le infortunate e consegnare a mister Garavaglia la squadra al completo in buona forma.
FIORENTINA-ATALANTA MOZZANICA-0-0
Fiorentina (4-3-3): OHRSTROM; GUAGNI, TORTELLI, DANIEL, BARTOLI; CARISSIMI (dal 21′ s.t. BRAZIL), SPORD, ADAMI; EINARSDOTTIR (dal 7′ s.t. BONETTI), MAURO, CACCAMO. All. Sauro Fattori. A disposizione: Fedele, Linari, Bonetti, Brazil, Rinaldi, Morreale e Corazzi.
Mozzanica (4-4-2): THALMANN; RIZZA, LEDRI, PIACEZZI, MOTTA; STRACCHI, SCARPELLINI, RE (dal 44′ s.t. BALDI), ALBORGHETTI; PIRONE, MENDES (dal 34′ s.t. MONTERUBBIANO). All. Elio Garavaglia. A disposizione: Salvi, Pellegrinelli, Fusar Poli, Baldi, Monterubbiano e Rizzon.
Arbitro: Fabrizio Pacella (Roma 2); assistenti Bianchi e Giuntoli (Pistoia).
Ammonite: Mauro (F) al 42′ s.t., Pirone (AM) al 46′ s.t. e Guagni (F) al 48′ s.t.
Note: Campo in erba artificiale. Giornata fredda e copiosa pioggia per tutto l’arco della gara. Presenti in tribuna 50 tifosi circa. Recupero 0’+3′.
Credit Photo: Ufficio Stampa Fiorentina Women’s