In conferenza post-partita dopo la vittoria di misura per 2 a 1 delle Juventus Women nei confronti della Roma, detentrice dello scudetto, l’allenatore bianconero Massimiliano Canzi ha discusso a lungo a proposito di vari temi, tra cui il ricco calendario delle sue ragazze, che dovranno affrontare anche l’impegno infrasettimanale della Champions League contro il Bayern Monaco a pochissimi giorni di distanza da una partita dispendiosa come quella contro le giallorosse, non risparmiando inoltre complimenti nei confronti della sua squadra.
La partita contro la Roma ha registrato un numero di spettatori pari a più di 33mila, un risultato importante per il movimento calcistico femminile italiano, ed è stato emozionante non soltanto per tifose e tifosi, bensì anche per tutte le ragazze che hanno giocato e i rispettivi staff tecnici: «Queste sono sensazioni ed emozioni che ci si porta dietro per tutta la vita, è inutile negarlo. Per chi, come me, arriva dalla seconda categoria, un contesto come quello di oggi è un contesto, se si parla di emozioni, fatto di emozioni indimenticabili.»
L’allenatore bianconero ha poi espresso quelle che erano le sue preoccupazioni alla vigilia riguardo la preparazione mentale delle sue ragazze, molte delle quali non erano abituate a giocare in un palcoscenico così importante e davanti a un tifo così caloroso, una situazione che avrebbe potuto metterle in difficoltà anche sul piano del gioco, ma non è successo: «Loro sono partite forti dal primo minuto, credo che la chiave sia stata come abbiamo affrontato la partita. C’era anche un po’ il rischio di farsi travolgere da tutto ciò che non era calcio oggi: è bellissimo il contesto, lo stadio, il pubblico, le testate, i collegamenti internazionali. La mia paura era che ci si dimenticasse che si scende in campo per vincere le partite, invece devo dire che sono state molto brave, molto attente e molto concentrate dal primo minuto. Credo che la chiave sia stata non farsi fuorviare da ciò che non era calcio.»
Mister Canzi ha poi rivolto la sua attenzione verso la squadra in sé che, pur non essendo ancora “perfetta”, aveva fin dall’inizio del potenziale che si sta man mano palesando, soprattutto per quanto riguarda la fase offensiva, prolifica fin dalla prima di campionato: «Sicuramente la scelta delle giocatrici è merito del club, perché negli anni ha scelto delle calciatrici brave. Quello che posso fare io è creare delle situazioni tattiche tali da metterle nelle condizioni di fare il meglio possibile. Sulla loro qualità individuale si può lavorare, perché tecnicamente si può sempre migliorare. Lo staff tecnico sta provando a dedicarsi maggiormente alla fase di non possesso, abbiamo lavorato tanto su quello e continuiamo a lavorarci tanto.»
Canzi ha riconosciuto il merito delle avversarie nel mettere in difficoltà la Juventus, facendo sì che la partita risultasse in bilico fino al triplice fischio proprio grazie all’esperienza e alla rosa competitiva giallorossa, capace di creare molte occasioni e riuscire quasi ad acciuffare il pareggio nel finale: «La Roma è riuscita a rimanere in partita fino alla fine, e lo dimostra il risultato. Ci sono stati lunghi tratti della partita in cui siamo stati padroni del campo, ma allo stesso tempo non ha mai mollato, è una squadra che ha qualità ed esperienza. Ha vinto gli ultimi due campionati, era ed è ancora, visto che siamo all’inizio, la squadra di riferimento. La classifica adesso dice che ci sono delle squadre tra noi e la Roma, ma rimane comunque in questo gruppo di squadre di livello.»
Secondo l’allenatore bianconero, ci sono ottimi presupposti perché le sue ragazze possano proseguire il loro cammino nel migliore dei modi e raggiungere molti obiettivi, soprattutto grazie alla loro capacità di concentrarsi su ogni singolo match: «Usciamo con un’ulteriore consapevolezza, che già si stava rinforzando. Questa consapevolezza c’è non tanto per il risultato, quanto per la capacità di isolarsi da ciò che avevamo intorno. Questi ultimi giorni il rischio di concentrarsi su tutto ciò che non era calcio era altissimo, quindi la capacità di concentrazione di queste ragazze mi fa ben sperare che siamo sulla strada giusta per intraprendere un percorso importante.»
Nonostante le Juventus Women abbiano dovuto fronteggiare un cambio alla guida della formazione dopo un periodo di sfiducia, l’impatto che mister Canzi sta avendo sulla squadra certifica che il lavoro che si sta svolgendo è importante e sta dando i suoi primi frutti: «Noi dello staff tecnico abbiamo cercato di fare quello che abbiamo sempre fatto con grande passione; le ragazze fin dal primo giorno si sono dimostrate molto disponibili e molto aperte a qualsiasi tipo di cambiamento che stavamo proponendo loro. Come sempre, i risultati aiutano, e vincere aiuta a vincere. Abbiamo fatto un torneo negli Stati Uniti in pre-campionato che ci ha dato consapevolezza. Questi risultati ci permettono di migliorare ulteriormente quest’autostima e questa consapevolezza, pur consci del fatto che i momenti difficili arriveranno, ma la differenza la fa come questi momenti difficili vengono affrontati.»
L’importanza del ruolo che riveste la fase di non possesso in un match è stato poi citato all’allenatore per fare i complimenti ai difensori che ha scelto di schierare e che hanno giocato una partita monumentale: «Non amo parlare dei singoli, però credo che Emma (Kullberg) oggi abbia fatto una partita, l’ho detto anche a lei, imperiale, non ha sbagliato un pallone, così come Estelle (Cascarino), anche Martina (Lenzini). Devo dire che le ragazze stanno acquisendo un piacere nel difendere che è strepitoso, e sono contento che sia così per tutte, anche per Sara (Gama).»
Nonostante tutta la Juventus abbia disputato una buona gara, una calciatrice che è spiccata in modo particolare è stata Eva Schatzer: «Eva sta crescendo, ha ancora dei margini di miglioramento. Le ha fatto bene andare a giocare fuori gli anni scorsi, abbiamo ritrovato una ragazza pronta e in grado di ruotare con le titolari a centrocampo, quindi la considero a tutti gli effetti una titolare, così come lo sono in questo momento Bennison e Caruso. Stiamo aspettando che rientri a tempo pieno Martina (Rosucci). Sia con la Fiorentina sia oggi ha affrontato avversarie di altissimo livello, e ha giocato in marcatura a uomo su Giugliano, la prima candidata italiana della storia per il Pallone d’Oro, e le ha reso la vita difficile. Ha fatto molto bene sia in fase offensiva sia in fase difensiva; è una ragazza molto giovane, del 2005, siamo molto orgogliosi di lei.»
In un secondo momento, ha poi delineato in poche parole le sensazioni provate dalla squadra e dallo staff in attesa del match di andata a Biella contro il Bayern Monaco, valevole per la seconda giornata di Champions League, con due soli giorni di riposo prima di affrontare una formazione di prima fascia che nell’ultima di campionato ha però subito una sconfitta: «Non partiamo mai battuti e la nostra idea è sempre quella di vincere, ma è chiaro che abbiamo di fronte una squadra di livello altissimo. Al di là della sconfitta di ieri in campionato, è una squadra di altissimo livello che era nella prima fascia, sicuramente sono loro la squadra da battere. Noi cercheremo di fare il meglio possibile, ancora una volta giochiamo una partita con un giorno in meno rispetto alle avversarie; non mi piace mai trovare alibi, però due giorni al posto di tre sono una bella percentuale di recupero in meno. Adesso ci godiamo questa vittoria, da domani mattina prepareremo una formazione competitiva per la partita di mercoledì», e ha poi aggiunto: «Non ho ancora visto la partita del Bayern, l’ha fatto il mio staff, l’ha analizzata e già tagliata, ma la guarderò anche io. Ogni partita è diversa, s’incontrano squadre sempre diverse. Per fortuna nel calcio non esiste la proprietà transitiva, noi dobbiamo giocare col Bayern e cercare di fare il meglio possibile.»
Per le ragazze e per l’allenatore è importante dare il massimo in ogni match, e giocare con un approccio fatto di grinta aiuta a fare prestazione e, quindi, fare risultato, anche quando la partita risulta particolarmente complicata: «Noi cerchiamo di dare a tutti gli impegni la stessa importanza, la stessa dignità e dare sempre il massimo. Noi dobbiamo fare prestazione, siamo gli unici responsabili della nostra prestazione. Il risultato a volte può essere fortuito, ma quello su cui noi possiamo incidere è la prestazione.»
Prima di chiudere, l’allenatore bianconero ha dedicato alcune parole alla forza del suo gruppo eterogeneo per età anagrafiche, in cui proprio questa diversificazione fa la differenza anche nella gestione delle emozioni e dello stress: «[Le veterane] Hanno aiutato tantissimo. Oggi ho cercato, nei limiti del possibile, di schierarle anche compatibilmente con gli infortuni e la rotazione che stiamo cercando di fare per i tanti impegni. Ho provato a tenerle in campo il più possibile perché avevano già vissuto quest’emozione e sapevano anche come superare eventuali “sovraemozioni” che avrebbero potuto influire negativamente sulla prestazione, anche se si può dire che l’impatto sulla partita è stato ottimo da parte di tutte, e sono molto fiero di queste ragazze.»