La terza giornata di campionato, prima della sosta per la Nazionale, ha portato tantissimi sorrisi in casa rossoner. Le ragazze di Ganz, come ormai tutti sanno, erano impegnate, dopo la trasferta della seconda di campionato, nuovamente lontano da Milano sul campo di Formello contro la Lazio, che si affacciava a questo mach con la speranza di conquistare punti in ottica salvezza, ma i buoni propositi delle giocatrici allenate dalla Morcace sono veramente durati poco, 5 minuti esatti prima che Thomas aprisse le marcature, segnando il suo primo goal con la nuova maglia meneghina e che desse il via all’uragano Milan che, in poco tempo, si è abbattuto sulla difesa di una Lazio a tratti troppo rinunciataria, specie dopo la dilagante tripletta, al più veloce della storia della Giacinti, che poi segnerà anche il quarto goal, in un gara non gara che, dal punteggio finale 1-8, assomigliava più a un set tennistico.
Ma andiamo con ordine, il Milan sicuramente è stato bravissimo ad attaccare fin dal primo minuto con tutte le sue effettive in campo, ma ancor più bravo a non togliere mai una volta il piede dall’acceleratore, nonostante avesse raggiunto un divario che permetteva di addormentare la gara, e di continuare a spingere e a riproporsi pericolosamente nell’aria della aquile bianco azzurre, incapaci in questa specifica gara di provare quasi mai ad uscire, fatta eccezione per il goal della bandiera, messo a segno della solita Martin, fra le più vivaci nella batteria offensiva romana, e a cercare di pungere o semplicemente a proporsi nell’aria milanista.
Nel Milan abbiamo potuto apprezzare il lavoro corale nel reparto difensivo che ha quasi sempre permesso di fare sì che il centrocampo, sia con Adami, Fifi e la solita Boquete, autrice che di uno splendido goal, di avere la supremazia totale e il controllo della partita e, soprattutto, di innescare quasi tutti i goal delle rossonere, con assist di sponda e verticalizzazioni al bacio per i piedi di una scatenata Giacinti, che merita come sempre una menzione a parte.
Il capitano del Milan, potrebbe davvero essere paragonata ad un illustre attaccante che ha fatto la storia con i suoi gol di rara bellezza e di rapina del club nel maschile, ovvero quel Pippo Inzaghi che ogni volta che si trovava a pochi passi dalla porta avversaria con il pallone fra i piedi era difficile che sbagliasse l’appuntamento con il goal.
Interessante anche il fatto che sul tramontare della partita, a risultato ottenuto Ganz spingesse ancora le sue ragazze, dandole indicazioni utili per provare a dialogare sul terreno di gioco e soprattutto per non accontentarsi mai del risultato, eloquente la smorfia di disappunto sul cambio di capitan Giacinti che magari avrebbe voluto giocare per intero la partita per cercare di inanellare altri gol per la classifica della marcatrici, e di Boquete, più volte inquadrata a dare indicazioni alla sua maniera, anche un po’ rude e spigolosa, alle sue compagne di squadra, come se la gara fosse ancora inchiodata sul punteggio di parità.
Questo finale di partita, con tante giovani in campo che il Milan quest’anno ha deciso di non dare più in prestito ma di tenere per sé e di dare una possibilità, credendo in loro (tra l’altro bellissimo il goal della giovanissima Cortesi, degno davvero di nota), fa ben sperare per il futuro di questo campionato. Ovviamente la Juventus rimane sicuramente la squadra da battere, come la Roma vincente anche ieri sul campo di un buon Pomegliano, che sono ovviamente a punteggio pieno come le rossonere, che, però, in questa prima parte di torneo, hanno iniziato con un altra mentalità, ovvero quella di credere sempre e fino alla fine della gara nei propri mezzi, e ora si aspettano dopo, Verona, Sampdoria e Lazio, banchi di alzare ancora di più l’asticella. Infatti, proprio al ritorno in campo dopo la sosta, il campionato le metterà di fronte a quella che era una sorpresa e che negli anni è diventata una bella realtà di questa serie A, ovvero il Sassuolo, ottimo test per vedere se effettivamente il Milan di Ganz, come affermano le stesse giocatrici, potrebbe davvero diventare l’anti-Juventus.
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