Per le tifose e i tifosi della Juventus Women, Martina Rosucci è la “Regina di Torino”, parole che recitano nel dedicarle un coro allo stadio; le dimostrano affetto ogni giorno attraverso i canali social, l’inneggiano quando parte da titolare e quando entra, invece, a gara in corso. Non è stato difficile, per loro, innamorarsi di lei: è un pilastro, una leader che funge da collante tra le compagne di sempre e le nuove arrivate, una giocatrice di cui non si potrebbe mai fare a meno e che, anche quando era costretta a guardare le partite dalla panchina, era come se fosse fisicamente con le compagne, a combattere per fare risultato.
Non è stato difficile, per lei, innamorarsi della Juventus Women, e ne dà prova giorno dopo giorno: la numero 8 bianconera ha infatti scelto di proseguire il suo percorso con la formazione piemontese almeno fino al 30 giugno 2026, come si evince dal comunicato ufficiale della Società. Colonna portante della Juventus fin dalla sua nascita, il bianco e il nero sono i colori del suo cuore, i colori con cui è cresciuta e che ha sempre agognato. Dal 2017, ha anche l’onore di indossarli direttamente sulla sua pelle e di portare avanti un percorso fianco a fianco con loro.
Martina ha segnato il suo primo gol non in una partita qualsiasi, bensì in un derby di Coppa Italia proprio nel 2017, nonché la prima partita ufficiale della formazione bianconera, diventando quindi la prima marcatrice nella storia del Club. L’ultima rete che ha siglato è invece arrivata contro la Fiorentina nel match di andata al “Pozzo” di Biella lo scorso settembre, il mese in cui ha finalmente avuto l’occasione di tornare in campo dopo il suo lungo infortunio, durato ben 559 giorni; sono già 16 le sue presenze nella stagione in corso, e ben 160 quelle totali con addosso la maglia bianconera, classificandosi come la quinta calciatrice per numero di presenze, e 16 sono anche i gol che ha segnato. Con la Juventus ha vinto 5 Scudetti, 3 Coppe Italia e 4 Supercoppe italiane.
Per la calciatrice la Juventus è sinonimo di “casa” e di “famiglia”, come ha dichiarato dopo aver firmato il contratto: «Vivere otto anni, andando verso il nono, tutti i giorni con la Juve: è come vivere con una persona e quindi ormai è qualcosa che fa parte di me, della mia quotidianità. E in questo momento non potrei immaginare la mia quotidianità senza entrare ogni giorno al centro sportivo di Vinovo», e ha poi espresso tutta la sua felicità per un contratto che ha un qualcosa di più rispetto a quelli che ha già firmato in carriera, perché è finalmente giunta la consapevolezza di essere parte di un qualcosa di grande: «Adesso sono grande, sogno ancora, però questo rinnovo lo lego alla parola “restare”, di quanto sia importante rimanere. È una parola che nella vita non si sente più tanto, è difficile restare. Per me restare qui è una scelta», Martina Rosucci sceglie ogni giorno di vestire i colori della Juventus, e la Juventus sceglie ogni giorno di continuare a camminare insieme a lei.
Tra i momenti più speciali, la calciatrice ha citato il Primo Scudetto vinto insieme alla Juventus, vinto ai calci di rigore contro il Brescia, e anche «quando abbiamo battuto il Wolfsburg 2 a 0 in Germania nel 2021 e ci siamo qualificate ai quarti di Champions League: per me quel giorno lì abbiamo battuto un grande avversario europeo e per la prima volta nella mia carriera mi sono sentita di essere in una squadra competitiva a livello internazionale», una squadra che stava crescendo calcisticamente e stava maturando, in un processo che va avanti ancora oggi e che sarà sempre in continuo divenire.
Le parole che sono andate a chiudere la sua conferenza sono una dedica alla Società che l’ha accolta e che la sta portando con sé, vale a dire la Juventus, che conosceva soltanto da tifosa e che, indossandone i colori, le ha trasmesso ancora di più i valori: «Io ero una tifosa juventina, ma non sapevo cos’era la Juve al mio arrivo. Grazie al direttore Stefano Braghin quando sono arrivata ho capito cosa voleva dire far parte di questo Club. E per me è importante che qualsiasi persona abbia queste sensazioni, che io ho imparato ad avere e che ormai sono dentro di me. Probabilmente il mio ruolo è anche questo e mi piace: penso che ormai sia cucito su di me.»
Non è facile, d’altra parte, dedicare un momento tanto speciale a una calciatrice così importante senza cadere nella banalità. A volte, però, le cose banali o scontate sono quelle che fanno più piacere: dopotutto, se si guarda un film romantico ci si aspetta una dichiarazione d’amore, il culmine che, di solito, arriva dopo una serie di alti e bassi.
Leggere quanto detto da Martina Rosucci per la Società che le ha dato e che le sta dando tutto può sembrare per l’appunto qualcosa di scontato ma, come ha detto lei stessa, “rimanere” non è poi così ovvio: c’è chi, alla prima difficoltà, se ne va, ma lei è rimasta, e continua a prendere per mano la squadra, come in una storia d’amore con la S maiuscola.
Tantissime congratulazioni a Martina Rosucci, la testimone vivente del fatto che le storie d’amore esistono per davvero, e che possono provare a durare “fino alla fine”!