Manuela Giugliano, centrocampista della AS Roma e della Nazionale femminilie italiana, è sempre più la musa calciatrice d’ispirazione a tante giovani calciatrici che si avvicinano al gioco del pallone.
Dall’estate 2019, dopo una gavetta in Italia ed in Spagna, è Romana de Roma: “Questo posto è speciale per me, afferma la giocatrice ai microfoni RAI nella trasmissione Dribbling, è il primo che ho visto quando sono arrivata a Roma. Mi ha dato un impatto bellissimo, un senso di libertà e appartenenza a questa città. Quando ero nella pancia di mia madre già scalciavo, era un po’ preoccupata. Ho iniziato a giocare con mio fratello e mio padre nel campo sotto casa, costruito praticamente da noi. C’erano le radici, le porte erano fatte con le ciabatte e facevamo le partite tra di noi. Da lì è iniziato il mio percorso e la voglia di praticare questo sport”.
Manuela che del calcio ha fatto un lavoro ed una professione, è molto contenta di aver intrapreso questa carriera. Ed a una bambina che inizia a giocare a calcio oggi:“Le direi semplicemente di essere felice, altrimenti è inutile continuare. Essere felice e cercare di tirare fuori il meglio che ha dentro. A una bambina puoi solo chiedere di divertirsi, se si diverte è quello che conta”.
La maglia numero 10, passando da Francesco Totti a Paulo Dybala, per la giocatrice giallo rossa è tutto.
“Questo numero ha qualcosa in più, probabilmente è qualcosa che hai già dentro. Indossarlo ti dà un senso di appartenenza importante. L’ha indossata un giocatore pazzesco come Totti. Totti mi regalò la sua maglia con scritto “da 10 a 10″ e la custodisco sempre con me, guai a chi la tocca”.