Ludovica Mantovani, sulle pagine de La Repubblica, ha fatto il punto sul calcio femminile in Italia: le sue parole.
PERCORSO
«Sicuramente positivo. Ricopro un ruolo che mi ha permesso di sentirmi utile in un momento di emergenza sanitaria ed in un settore in un momento di crescita. Con il Covid, abbiamo lavorato per far tornare le ragazze in campo prima possibile. Ho dovuto prendere decisioni importanti ed in collaborazione con le altre componenti federali abbiamo completato la stesura della strategia del calcio femminile per i prossimi quattro anni».
DONNE PROFESSIONISTE
«Una svolta epocale, sarà il primo sport italiano dove anche le donne potranno godere di questo status, con pari diritti e pari tutele senza distinzioni di genere. La prossima sfida sarà trovare la sostenibilità in un periodo più lungo. Un percorso delicato dove recepire le varie problematiche per trovare le soluzioni migliori per il nostro sistema».
SERIE A
«Diminuiamo il numero di squadre, ma non il numero di partite. In questo modo riteniamo che il livello del campionato sarà più alto e quindi potrà essere apprezzato e di conseguenza appetibile. Vogliamo coinvolgere tanti tifosi, abbiamo scelto una televisione in chiaro per raggiungere il territorio, per avere visibilità e certamente le squadre con tanti appassionati rappresentano un bacino importante».
DERBY FEMMINILE A GENOVA
«Abbiamo aperto tanti stadi come il Castellani, il Franchi, San Siro, l’Allianz Stadium, il giusto palcoscenico per l’eccezionale percorso in Champions League delle bianconere. Il teatro, la cornice è fondamentale per lo spettacolo, ma l’utilizzo di certi impianti ha senso per gare particolari. La stracittadina potrebbe essere un’occasione, attualmente le due formazioni cittadine sono divise da due serie e quindi non è imminente. A prescindere dalla categoria, è importante il segnale che le squadre professioniste vogliano investire nella costruzione una prima squadra di calcio femminile. L’unione dei due mondi aiuta. Le atlete possono portare i nostri valori all’interno dei Club e, dall’altra parte, disporre di strumenti per accelerare la crescita tecnica e tattica».
FEMMINILE E PRIMAVERA: CAMPO CONDIVISO
«È una scelta logica, condividono le stesse regole, ad esempio, sulle misure del campo. In generale, si paga la mancanza d’impianti di nuova generazione e non abbiamo “mini stadi”. Qualche segnale, però, si vede. Il nuovo Viola Park della Fiorentina prevede all’interno una struttura da 3.500 presenti, che rappresenta, in questo momento, la dimensione giusta. È straordinario riempire il Camp Nou con oltre novantamila spettatori, ma purtroppo non rappresenta la quotidianità».
CALCIO FEMMINILE
«L’idea di base non cambia: sport per tutti. Per la Figc resta fondamentale dare ad ogni bambina la possibilità di poter scegliere di giocare al calcio, cambiare la cultura del paese, abbattendo ogni barriera. La crescente visibilità dei campionati d’Elite diventa funzionale a raggiungere questo obiettivo».
RAVANO
«Amicizia, complicità, voglia di mettersi in gioco. Oggi è anche e soprattutto un ritrovarsi. Il nostro ruolo sociale sarà ancora più importante. È normale che ci sia preoccupazione, ma dopo due anni senza contatti si sente questo bisogno nei bambini. Siamo contenti di offrire la possibilità di fare sport, che dovrebbe essere un diritto per tutti».
Credit Photo: FIGC – Federazione Italiana Giuoco Calcio