E’ stata la notte di Melania Gabbiadini. L’impresa dell’Italdonne contro la Svezia, a chiusura di un Europeo carico di rimpianti, ha ceduto il posto d’onore all’azzurra che ha scritto pagine importanti del calcio femminile e che ora, dopo 17 anni di carriera e un palmares carico di successi, ha deciso di lasciare. Bandiera del Verona, capitana silenziosa della Nazionale, Melania nel corso della sua carriera si è tolta un bel mucchietto di soddisfazioni: cinque scudetti, due coppe Italia, tre Supercoppe italiane e 114 presenze in azzurro per l’ex ragazzina cresciuta a pane e calcio ed entrata a gennaio scorso di diritto nella Hall of Fame del calcio italiano. Lei accanto a campioni del passato come Falcao, Maradona, Paolo Rossi, “attaccante prolifica e leader silenziosa – così recita la motivazione – dalle giovanili ai grandi palcoscenici internazionali non ha mai smesso di segnare e di farsi apprezzare per le sue doti umane. Nella sua carriera, ricca di successi, ha scritto pagine indelebili del calcio femminile italiano contribuendo in maniera determinante al suo sviluppo e alla sua maggiore notorietà. Classe e abnegazione sono due segni distintivi del suo essere calciatrice, come d’altronde il desiderio di migliorarsi sempre. Per descriverla non ci sono parole più belle di quelle del fratello minore Manolo, oggi attaccante della Nazionale italiana “sono diventato calciatore perché volevo essere come mia sorella’”.
Contro la Svezia, dunque, la sua ultima gara. “Gioco da quando avevo 9 anni – racconta Gabbiadini – e la passione non mi ha mai abbandonato. Non è stata una scelta semplice quella di decidere di smettere con il calcio, ma per un certo verso neanche così difficile. Ci tenevo a farlo con la maglia azzurra addosso, rappresenta l’insieme della mia carriera. Vestire la maglia della Nazionale è una sensazione indescrivibile, devi esserci per capirlo fino in fondo”.
Intanto oggi la Nazionale Femminile è rientrata in Italia. “Abbiamo mantenuto la promessa – ha dichiarato Cabrini tornando a commentare la gara di ieri sera – ho detto che non avremmo concesso niente all’avversario e il valore della squadra è venuto fuori. Dispiace solo che il nostro europeo si racchiuda in quei 45′ contro la Russia. Abbiamo comunque dimostrato, nonostante fosse l’ultima gara e già fuori dalla competizione, grande rispetto per la maglia azzurra. Questa vittoria è importante per lavorare sul gruppo, che deve capire che può crescere ancora. Ma adesso voglio ringraziare Melania Gabbiadini, una grandissima atleta alla quale auguro di avere le stesse soddisfazioni in un’altra vita lavorativa”.
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