Chi l’avrebbe mai detto! Il 2021 doveva essere l’anno della rinascita, l’anno in cui dovevamo metterci alle spalle il lockdown, il campionato sospeso e la negatività della pandemia. E invece per la Fiorentina Femminile è stato nientemeno che l’annus horribilis per eccellenza. Basti pensare a  come è iniziato il 2021 per la formazione gigliata; con l’annuncio della positività al Covid di ben quattro elementi della rosa che, all’epoca, era ancora allenata da Antonio Cincotta. E poi l’addio tumultuoso di Tatiana Bonetti e i gravi infortuni di Mascarello e Catena, due degli elementi più in forma della squadra. Insomma, le premesse per vivere un anno orrendo c’erano tutte. Ma se in Europa la Fiorentina ha steccato, a causa del divario con le compagini europee, lo stesso non si può dire del campionato: perché nonostante le continue defezioni, le toscane hanno chiuso la stagione  al quarto posto di una lunghezza sopra la Roma. E sappiamo bene quanto per le giallorosse sia stato importante questo anno.

In estate poi è successa la catastrofe, perché solo così possiamo chiamarla. La Fiorentina ha scelto di chiudere, forse in anticipo, un ciclo che, a detta di molti, supporters compresi, si era ormai concluso. Il problema di tutto questo era che bisognava prendere delle decisioni ponderate per non rischiare di compromettere quanto di buono fatto. La società invece ha forzato i tempi decidendo di cacciare subito Antonio Cincotta. Il problema principale però è che il club non aveva ancora in mano un successore all’altezza. La decisione di separarsi dal tecnico lombardo senza avere una valida alternativa, è uno dei motivi per cui la stagione attuale vive un periodo totalmente negativo. Prima di mandare via l’ex allenatore di Fiammamonza e Seattle forse sarebbe stato meglio avere la firma sul contratto di una Betty Bavagnoli o di una Rita Guarino. La Fiorentina invece ha pensato che, con il blasone alle sue spalle, sarebbe stato facile trovare un accordo con un altro tecnico. Le cose sono andate diversamente: sono arrivati, in sequenza, il no della Bavagnoli, poi di Montemurro, e poi quello di Rita Guarino, che era stata anche avvistata nella sede del club gigliato. Fossimo stati noi nei panni dei dirigenti della Fiorentina in quel momento penso che le mani nei capelli ce le saremmo messe di sicuro.

Non soltanto l’allenatore ma la perdita di Cincotta ha lasciato vacante anche la casella del DS. E pure in questa occasione si è arrivati ad una scelta pressoché di riserva e senza senso. Assumere Mazzoncini, che ha dimostrato pesanti lacune nel calcio femminile, così come nel maschile ai tempi della Pistoiese, è una scelta che lascia ancora oggi sconcertato l’ambiente gigliato. E basta esaminare in parallelo il mercato dell’estate 2020 e quello della più recente per capire come stanno le cose. Se nel 2020 Cincotta ed Elena Turra sono riuscite a portare in viola persone del calibro di Schroffenegger, Baldi, Zanoli, Piemonte e Sabatino Quinn, Middag, e a rinnovare elementi fondamentali come Mascarelli, Tortelli, Breitner e Adami, il duo Turra-Mazzoncini ha completamente rovesciato in negativo la medaglia. La Fiorentina ha perso calciatrici storiche come Lana Clelland, Greta Adami e Stephanier Ohrstrom. E se per alcune di loro le cessioni ci stanno come rinnovamento della rosa, come si fa a pensare che una Melania Martinovic, con tutto il rispetto per la calciatrice di cui chi vi scrive ha la massima stima, possa essere un rinforzo all’altezza? Quando in attacco hai già una Sabatino leggendaria e una Martina Piemonte che lotta (o meglio lottava ormai) per avere spazio?

Basti poi pensare ai colpi mancati e ai piani di riserva per comprendere come molte calciatrici abbiano rifiutato la Fiorentina. Il perché è difficile da capire, visto che la piazza è comunque importante. Ma Cafferata e Huchet erano atlete che la Fiorentina avrebbe preso solo se la prima della lista avesse rifiutato. E in ogni circostanza è stato purtroppo così. Ma se alla base ci sono anche dei problemi di budget, così come ci è stato spiegato da chi vive la squadra ogni giorno, allora dove sono i soldi promessi da Rocco Commisso per la formazione femminile? Il patron italo-americano deve mettersi in testa che il Viola Park è sicuramente un grande investimento economico e con un’importanza strategica, ma non basta per poter vincere gli scudetti. Certo il problema delle strutture sarebbe finalmente risolto, ma se ai dirigenti non viene dato sufficiente denaro per portare a Firenze calciatrici di valore, e soprattutto se non vengono scelti dirigenti all’altezza del compito, alla fine tutto si riassume con un cane che si morde la coda.

Oggi purtroppo ci troviamo di fronte ad una situazione abbastanza particolare. Nelle stagioni passate la squadra femminile viaggiava ad alti livelli mentre le maschili facevano molta fatica. Ora è tutto l’opposto: le ragazze purtroppo rischiano grosso e non giocano, mentre i problemi nella squadra maschile sono stati risolti grazie all’arrivo di Vincenzo Italiano. Ecco, Vincenzo Italiano, un allenatore motivatore e che, soprattutto, ha una sua idea di gioco. Cosa che attualmente non ha la sua collega al femminile Patrizia Panico. Tralasciando il discorso che abbiamo fatto prima, sul fatto di non avere una prima scelta per rimpiazzare Cincotta, come si è potuti pensare che un’allenatrice con un curriculum così scadente potesse allenare una squadra da vertice in Serie A Femminile? Solo il fatto di non aver fatto una valutazione così elementare è un grossolano errore che ha compromesso l’intera stagione della Fiorentina Femminile. È difficile però ipotizzare un esonero a stagione in corso dell’ex attaccante viola, ma a fine stagione occorre fare una riflessione importante. Perché se Panico e Mazzoncini dovessero restare, il già poco pubblico che fedelmente si presenta sulle tribune del Bozzi alle gare casalinghe della domenica sarà ancora più risicato. Perché Firenze è una piazza esigente, che vive di buon calcio. E allora, cari Rocco, Barone e Turra, che sia loro regalato dell’ottimo calcio femminile.

In conclusione, l’autore di questo editoriale, augura a tutti i tifosi viola e a coloro che lavorano nell’ambiente viola un sereno Natale ed un 2022 ricco di soddisfazioni su ogni livello. E preghiamo anche che si inizi ad ascoltare di più la voce dei tifosi come accaduto nel maschile. Perché, a volte, seguire le idee di ha a cuore una macchina come quella viola può fare solo che bene. Ed il confronto è la miglior arma possibile per tentare di migliorarsi in futuro.