Credit Photo: Paolo Comba - Photo Agency Calcio Femminile Italiano

Al termine del match tra Juventus Women e Como Women, l’allenatore delle Juventus Women Massimiliano Canzi ha rilasciato un’intervista post-partita in cui ha analizzato l’inizio del percorso in serie A di quella che è la “sua” squadra da soltanto due partite ufficiali mettendone in evidenza luci e ombre.

La prima domanda rivolta al mister riguardava la ricchezza in fase offensiva della rosa bianconera, in quanto le Juventus Women hanno segnato dieci goal in due partite con ben nove marcatrici diverse, andando ben oltre le attaccanti: “Sicuramente stiamo facendo tanti goal, ma non possiamo pensare che riusciremo a farne sempre così tanti. Sotto quell’aspetto stiamo facendo bene, considerando che nelle amichevoli costruivamo tanto, ma non sempre riuscivamo a concretizzare, e quindi sono contento“, ha esordito, premiando la sua squadra, che ha dato prova di riuscire quasi sempre a incidere quando riesce a creare le occasioni.

Canzi ha invece rimarcato quanto le due partite di inizio campionato abbiano messo in luce le difficoltà della sua squadra al momento di difendere il risultato: “Al contrario, non posso essere contento della fase difensiva, perché comunque abbiamo subito cinque goal in due partite, e cinque goal in due partite sono tanti. Dovremo lavorarci molto.

Se le due squadre sono andate negli spogliatoi sul risultato parziale di 2 a 2 e alla fine il tabellone recitava invece 4 a 2 per le padrone di casa, il merito non dev’essere relegato unicamente ai cambi effettuati da Canzi tra primo e secondo tempo: “La differenza tra primo e secondo tempo è l’atteggiamento. Noi siamo una squadra che ha grandi giocatrici, ma non possiamo pensare di vincere solo perché ci chiamiamo ‘Juventus’, bisogna lottare e vincere i duelli. Nel secondo tempo è cambiato quest’atteggiamento, sicuramente le ragazze che sono entrate hanno fatto molto bene, ma non bisogna di certo dare la colpa alle due calciatrici che hanno sostituito, perché quello che è cambiato è l’atteggiamento di tutta la squadra, e quindi sono molto contento.

Anche all’allenatore delle bianconere è stata posta la fatidica domanda riguardante il Paris Saint-Germain, contro cui le Juventus Women esordiranno nel secondo turno di Champions il 19 settembre, a distanza di pochi giorni dal match contro il Como, ma l’allenatore ha scelto di far focalizzare la sua squadra su una partita per volta, quindi non sa ancora quale sarà l’impronta che darà alla partita: “Dico la verità, dobbiamo ancora ragionarci. Avevo dichiarato prima della partita che stavamo pensando solo al Como, ed è la verità. Da domani mattina, durante l’allenamento, cominceremo a ragionare sulla partita contro il Paris Saint-Germain. È chiaro, è una partita totalmente diversa, perché giocheremo contro una semifinalista di Champions, e sappiamo che sarà difficile. Dovremo fare, se non la partita perfetta, una grandissima partita“, ha dichiarato.

Si è trattata della prima partita delle Juventus Women allo Stadio Pozzo di Biella, e a Canzi è stato chiesto di esprimere la propria opinione riguardo al terreno di gioco che ospiterà le bianconere per tutta la stagione nelle sfide casalinghe: “L’impatto esterno non è bellissimo, all’interno è invece stato fatto un grandissimo lavoro. Il terreno di gioco è bellissimo, la struttura è bella, pulita, organizzata, l’ambiente era ottimo“, ha affermato con sicurezza. Ha anche omaggiato l’intero movimento del calcio femminile e il tifo dei fan presenti allo stadio a sostenere le bianconere: “Sono ancora nuovo, nel calcio femminile. Devo dire che la cosa che salta all’occhio è che c’è un bel modo di tifare, perché non si tifa contro gli avversari. Dopo tanti anni nel calcio maschile a un certo livello, cominciavo a essere un po’ stanco di questa sottocultura, devo dire che oggi non ho sentito una parola contro gli avversari, e quindi vorrei fare i complimenti alla gente che è venuta.

Anche se è troppo presto per guardare la classifica, i risultati ottenuti fino a questo momento sono incoraggianti e sono le basi da cui partire per costruire un buon percorso in campionato o, per usare la metafora che l’allenatore ha utilizzato durante la conferenza post-partita, le prime rocce scalate nel modo giusto per raggiungere, roccia dopo roccia, la vetta: “Le ragazze hanno un mantra: ‘Noi dobbiamo necessariamente giocare partita per partita’, perché è un po’ come il percorso di un alpinista: quelli che vanno a scalare l’Everest guardano in alto, e in alto è sempre possibile arrivarci, anche se è lontano. Bisogna passare dal Campo base, dal campo 1, dal campo 2, dal campo 3 e dal campo 4 e così via, quindi un passo alla volta.” Canzi ha poi riportato l’attenzione sulla prossima avversaria, vale a dire la Lazio, lasciando però intendere che la squadra darà prima il giusto spazio alla sfida contro le francesi: “La prossima squadra che incontreremo sarà la Lazio, sarà una partita complicata. Ha fatto una grande partita con la Roma, che vedremo cosa farà, ma noi pensiamo comunque a partita dopo partita.”

A tal proposito, l’ultima domanda ha riguardato nuovamente la Champions e la probabile formazione che potrebbe essere schierata al fischio d’inizio, facendo particolare riferimento a Eva Schatzer, che con il Como ha avuto ampio spazio in campo e che rimane un’ottima pedina da poter, eventualmente, schierare nell’undici titolare: “Schatzer sta dimostrando di essere una giocatrice di livello. L’ho fatta giocare in situazioni difficili, come contro il Bayern, e ha fatto una buona gara, quindi sicuramente è una giocatrice che consideriamo pronta.
Canzi ha poi chiuso l’intervista confermando che nei prossimi giorni la sua squadra si getterà a capofitto sullo studio e sulla preparazione del suddetto match contro le francesi: “Giocare con un centrocampista in più o in meno è relativo, si può stare più coperti anche giocando con tre attaccanti. Dobbiamo ancora realmente analizzare il PSG, che ha anche cambiato allenatore e non ha ancora giocato in campionato, quindi non è neanche facile recuperare immagini e informazioni, quindi può essere un’ipotesi anche quella del centrocampo più folto.

Ilaria Cocino
Nata a Torino nel 1998, si appassiona al calcio e all'atmosfera magica degli stadi fin da ragazzina. Laureata in Traduzione presso l'Università degli Studi di Torino, attualmente è traduttrice freelance dall'inglese e dallo spagnolo e si occupa anche di editoria. Da sempre affascinata dal mondo del giornalismo sportivo, prova a coniugare la sua passione per il calcio femminile con quella per le lingue per immergersi anche in quello internazionale.

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