L’occasione del Golden Boy 2024 (manifestazione diretta dal quotidiano Tuttosport che, ogni anno, offre il premio al miglior calciatore europeo u-21 o di altra categoria) può essere un momento di raccolta di storie che sollevano temi molto più importanti di risultati, punteggio e classifica. Il caso? Quello che vede come protagonista Ivana Andrés. L’attuale difensore classe ’94 della rosa nerazzurra femminile, originario della piccola cittadina spagnola Aielo de Malferit (la quale ha firmato un accordo triennale con termine 30 giugno 2027 proprio col club interista dopo un ricco cammino nel Real Madrid di cui ha indossato la fascia da capitano), a margine della premiazione andata in scena nei giorni scorsi, si è soffermata su un aspetto che troppe volte viene messo da parte: quello mentale.
Comune in qualunque tipo di sport (sia maschile che femminile), la componente psicologica risulta essere di fondamentale importanza per un successivo buon rendimento sul terreno di gioco. La calciatrice, ai microfoni del quotidiano sopra citato che ha messo in piedi tale ricorrenza, si è lasciata andare a qualche appunto in merito alla propria esperienza, affermando: “Capita spesso di essere tesi prima di una partita; personalmente, da qualche anno ho la fortuna di ricevere supporto dalle compagne, oltre che da un mental coach che possa darmi una mano d’aiuto a gestire questo tipo di aspetto.
Quella mentale è una componente davvero tanto importante per ogni atleta ed è necessario lavorarci su con impegno e dedizione. È nei momenti più complicati che la fiducia si rivela necessaria, non solo per me ma per chiunque”.
Le “smagliature” che questo tipo di difficoltà può apportare possono sanarsi solamente con il giusto supporto; il benessere psicologico va collocato come priorità, ricordando che il corpo e la mente non sono entità così separate, al contrario, sono incredibilmente legate.