Irene Santi è una delle giocatrici di Inter Women intervistate da Dazn all’evento Wembrace a Milano.
La centrocampista parte dai momenti difficili della carriera. “Un momento particolarmente difficile è stato quando eravamo convinte di vincere un campionato di B, ce la giocavamo fino alla fine e quando abbiamo saputo il risultato dell’altro campo che ci condannava è stata una batosta. Si impara tanto, perché non vuoi più rivivere momenti così e quindi ce la metti tutta. Vincere è tutta un’altra cosa. L’anno successivo ce l’abbiamo fatta ed è stato molto più bello”, racconta.
“Il duello con me stessa è tra i più complicati – continua -. Le nostre vite sono un continuo porsi degli obiettivi. Sul campo c’è l’obiettivo comune, ma è un insieme di tanti singoli che si pongono un traguardo personale. Io penso di avere una competitività diversa in campo e fuori. Sul campo vuoi vincere, ti trasformi. La sconfitta si accetta ma vuoi essere meglio dell’avversario. Nella vita le cose magari non ti toccano così tanto, se non va come vorresti vai avanti lo stesso. In campo la sconfitta ti segna di più”.
Spazio anche a due momenti importanti degli ultimi anni in campo. “L’esordio in A è stato strano: sono entrata e dopo sei secondi ho fatto gol. Io non faccio mai gol, quel giorno è successo. Una gioia grandissima. Poi quando siamo state premiate a San Siro con 80mila persone. Noi ragazze che sogniamo di giocare qui, soprattutto per chi è di Milano questo stadio è un mito”.
Come momento di crescita Santi racconta la stagione vissuta a Verona. “Ho fatto un’esperienza di un anno lontana da casa e personalmente vivere lontana dalla mia famiglia è stato molto importante perché mi ha permesso di crescere”.
Credit Photo: FC Inter