Alla fine sì, sarà una Poule Scudetto con il Diavolo, nonostante la pesantissima sconfitta all’ultima giornata contro la Juventus per 0-6.
Le due candidate per l’ultimo posto valido per la qualificazione sono arrivate alla 18esima giornata con due forme completamente opposte e con il Milan sopra di 3 punti: alla formazione meneghina sarebbe bastato un punto ma in caso di sconfitta il Como non avrebbe dovuto portare a casa il bottino pieno per evitare di concludere il campionato a pari punti, condizione che avrebbe premiato le comasche in virtù delle due vittorie negli scontri diretti.
Al termine del primo tempo tutto ciò che può fare la compagine di Suzanne Bakker è mantenere la testa sul campo per tentare di salvare la faccia contro una Juventus, e una Cristiana Girelli, scatenata e avanti 0-4, e prestare un orecchio a Cercola, in attesa di notizie confortanti, dove la squadra di Stefano Sottili conduceva per 0-1 grazie alla rete di Zara Kramzar.
Nella seconda frazione il Milan non trova le reti e, anzi, ne subisce ancora 2 negli ultimi minuti: il risultato è sconfortante e certamente è difficile da digerire e da superare ma se c’era un pomeriggio nel quale perdere 0-6, il Diavolo ha scelto quello corretto perchè il Napoli si comporta da guardia del corpo, ferma il Como sul 4-2 e apre le porte della Poule Scudetto alla società di Milano.
Certo, l’ultimo risultato milanista non è assolutamente giustificabile ma il percorso rossonero, nella seconda metà, è stato totalmente positivo.
Il Milan era andato alla pausa invernale con 15 punti in 13 partite e a -4 dal Como: la risalita era ripida e il tempo di compierla non era neanche elevato, solo 5 giornate da affrontare, tra cui Roma e Juventus.
Ma il Diavolo cambia marcia e l’unica sconfitta dopo Natale, escludendo quella in Coppa Italia contro la Fiorentina, è proprio quella contro la Vecchia Signora: 10 punti in 5 partite, frutto di 3 vittorie, 1 pareggio e una sconfitta. Da sottolineare il fatto che contro Sampdoria, Roma e Sassuolo siano arrivati 7 punti partendo da situazioni di svantaggio: se è vero che l’approccio alle partite può diventare un problema alla lunga, bisogna riconoscere la capacità delle ragazze di Bakker di non arrendersi davanti alle difficoltà e di essere in grado di non mollare mai, anche di fronte ad avversari molto più quotati come le Campionesse d’Italia della Roma.
Il vero cambio di marcia è avvenuto in fase offensiva dato che i gol segnati in campionato da gennaio sono stati 14 in 5 partite, mentre nelle precedenti 13 solo 11; questo può anche essere dato dalla scelta drastica di posizionare Evelyn Ijeh, 6 gol e 4 assist (la migliore rossonera in entrambe le statistiche), nel suo ruolo originale di punta centrale al posto di una Nadia Nadim apparsa annebbiata e anche con qualche acciacco fisico, autrice di una sola rete, per carità, nel Derby giocato a San Siro, ma troppo poco per essere il riferimento offensivo del Diavolo. Fondamentali sono diventate anche Marta Mascarello, plasmata come perno del centrocampo del Diavolo, e Giorgia Arrigoni, giovane centrocampista italiana classe 2004, diventata polmone di questa squadra e anche capace di essere decisiva sotto porta con 3 gol segnati da gennaio sui 4 in stagione.
Ora la Poule Scudetto: il Milan non ha molto da chiedere, il terzo posto valido per i preliminari di Champions League dista 10 punti, forse troppi da colmare. L’obiettivo principale della squadra di Bakker sarà probabilmente provare a soffiare il quarto posto alla Fiorentina, in crisi di risultati, e dimostrare di poter competere con le più grandi d’Italia continuando a mostrare quel gioco propositivo che ha caratterizzato tutta la stagione rossonera, in modo da essere un trampolino di lancio per il prossimo anno.