Inutile nasconderlo. Chi ha vissuto le emozioni del Franchi per la partita tra Fiorentina Women’s e Tavagnacco, davanti a 7.500 tifosi, non può fare a meno di pensare a giocare almeno una partita nella Dacia Arena, ‘casa’ dell’Udinese. Un ‘sogno’ per le ragazze del Tavagnacco, che da anni 16 anni portano il nome del Friuli in tutta Italia partecipando alla massima serie del Campionato di calcio femminile.
Vedere gli spalti del Franchi pieni di gente per la sfida tra Fiorentina e Tavagnacco è stato certamente uno spot molto positivo per il calcio femminile, che in molti si augurano possa ripetersi in tutta Italia, e perché no anche a Udine. «A Firenze ha volto il calcio femminile – ha commentato il mister del Tavagnacco Amedeo Cassia –. Lo spettacolo in campo e sugli spalti è stato bellissimo: mi auguro che la Federazione si renda conto che se tutte le società facessero come la Fiorentina, il livello del movimento aumenterebbe a dismisura. La qualità c’è, la voglia e la passione pure: la Federazione deve dimostrare di voler avviare questo percorso di crescita per il calcio femminile». A parlare del movimento in rosa anche il neo presidente campione d’Italia, Andrea Della Valle: «E’ stata una gran bella giornata per il calcio femminile, che ha bisogno di questi momenti per venire fuori dall’anonimato. Ci vorrebbero più squadra come la nostra per dare sempre maggiore visibilità a queste ragazze, che lo meritano. La Fiorentina ha dimostrato che si può partire da zero e in tre anni raggiungere qualcosa di importante. Per questo ringrazio i miei dirigenti. Abbiamo regalato un giorno di festa a Firenze e a tutta l’Italia del calcio».
Chi di stadi ‘di periferia’ ne ha solcati tanti, è Paola Brumana, capitano del Tavagnacco. «E’ stata sicuramente un’emozione giocare al Franchi: si è creata davvero una bella cornice di pubblico per il calcio femminile. Complimenti alla Fiorentina per esserci riuscita e per la vittoria del titolo. Per quanto riguarda la nostra prestazione – ha concluso – ci abbiamo messo grinta e cuore cercando di onorare questa maglia»
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