Neanche la sosta di ben tre settimane, con in mezzo la Pasqua e le gare della Nazionale, ha saputo risvegliare dal torpore questa Fiorentina. Un copione che abbiamo ormai visto e rivisto. Peccato solo che contro la Roma le gigliate siano riuscite finalmente ad esprimersi al loro meglio. Ma, come si dice in matematica, cambiando l’ordine dei fattori il risultato non cambia. E anche stavolta la Fiorentina ha lasciato sul terreno dei punti che sarebbero stati preziosissimi nella corsa salvezza. Festeggiano invece le giallorosse lanciate a pieno regime verso un sogno chiamato Champions League. Sarebbe la prima storica partecipazione del club dei Friedkin alla massima competizione europea femminile. Un traguardo che darebbe evidenza anche all’ottimo operato svolto nel femminile dalla società capitolina. Un lavoro che, invece, era stato promesso da Rocco Commisso sulla Fiorentina ma che è stato, sin qui, ampiamente disatteso.
Ma veniamo alla cronaca: le viola sono più incerottate che mai. L’amichevole con l’Arezzo svoltasi prima di Pasqua ha lasciato le toscane senza una pedina fondamentale come Vero Boquete e senza una gregaria come Francesca Vitale. Aggiungiamo poi che Valentina Giacinti è ancora ai box e potrebbe non rientrare prima della fine di questa stagione calcistica e ci rendiamo conto di come sia messa la rosa della Viola. Panico getta nella mischia Baldi e Monnecchi a supporto di Sabatino. A centrocampo Mascarello e Catena spingono Neto in panchina. In difesa è ancora Breitner ad agire al fianco di Tortelli. Risponde la Roma di Spugna con Mijatovic e Serturini a supporto dell’ex di turno Lazaro. In difesa c’è Di Guglielmo con Kollmats centrale e, a centrocampo, oltre la solita Giugliano agisce Greggi. In panchina Haug, Haavi e Soffia. La Fiorentina parte bene e prende possesso del campo. Il gioco delle toscane è efficace ed ingabbia le capitoline che non trovano sbocchi. Per sbloccarla devono attendere il 24esimo. Calcio d’angolo dentro dove sbuca Lucia Di Guglielmo al primo goal con la Lupa. Proprio l’ex capitana dell’Empoli, a lungo corteggiata dalla società di Commisso ma che ha poi scelto la Capitale, porta in vantaggio le ospiti seppur, ai punti, la Fiorentina avrebbe meritato qualcosa di più (prima beffa). Bastano otto minuti però per rimettere le cose a posto. Catena viene stesa in area da Kollmats decretando il penalty per le padrone di casa. Sul dischetto si presenta Sabatino che spiazza Ceasar siglando il pari. Dodicesimo centro stagionale per la bomber abruzzese. All’intervallo è 1-1.
Nella ripresa non ci sono cambi. Il canovaccio non cambia: la Fiorentina gioca e la Roma gestisce i pochi palloni a disposizione tentando qualche fiammata. Spugna capisce che qualcosa non funziona e rinforza il centrocampo inserendo Haavi al posto di Kollmats. La mossa funziona: dopo una mischia derivante da palla inattiva, un cross vacante trova Lazaro che di testa, da posizione defilatissima, spedisce in rete il nuovo vantaggio ospite aiutata anche da una Schroffenegger non proprio perfetta. Goal dell’ex (seconda beffa) e tutto da rifare per le viola. Panico inserisce Lundin per una evanescente Baldi e la Fiorentina riprende gioco e coraggio. Vigilucci spaventa Ceasar con destro violentissimo dalla distanza che la romena alza in angolo. Dal corner successivo arriva il pari gigliato proprio con Vigilucci. La centrocampista gigliata infila di piatto al volo la porta giallorossa decretando il 2-2. Spugna ribalta la squadra con Soffia e Haug; Panico rinforza centrocampo e difesa con Kravets e Neto. Entra anche Pirone nella Roma che subito impensierisce Schroffenegger con un destro potente respinto in angolo. E proprio dal tiro della bandierina successivo, Giugliano pesca la neoentrata Haug che di testa, a due minuti dal termine, segna il 3-2 definitivo (terza beffa). Nel recupero Panico concede spazio ad Aronsson ma il risultato non cambia più. Partita pittoresca ma a perdere è nuovamente la Viola. Capitoline che sono diventate vera e propria bestia nera per la Fiorentina avendo sbancato il Bozzi di Firenze per il terzo anno consecutivo. In casa toscana nulla cambia e tutto prosegue nel peggiore dei modi. I tifosi viola contano ormai i minuti che li separano dalla fine del peggior campionato della storia della loro squadra. Sperando in una rivoluzione estiva che riporti la Fiorentina dove più le compete.
“Ho visto la squadra che vorrei vedere ogni domenica – spiega Panico visibilmente amareggiata dopo la sfida –. Mi dispiace perché pensavo che questo pareggio fosse ormai cosa fatta. Invece ci hanno segnato a pochi minuti dalla fine. Le prossime due gare saranno fondamentali in chiave salvezza. Saranno ugualmente difficili come oggi ma vedo un gruppo che lotta su ogni pallone e che vuole raggiungere l’obiettivo quanto prima”, conclude la coach che ormai ha perso completamente il controllo dello spogliatoio. A Firenze però c’è chi pensa che il Direttore Generale viola Barone possa addirittura riconfermarla in vista del prossimo anno costruendole una formazione più forte a sua immagine e somiglianza. Ascoltando il tifo però si direbbe che questa è la strada più errata de seguire. Panico ha dimostrato gravi lacune e incapacità di saper legare con le stesse ragazze che giocavano al suo fianco sei stagioni fa. Perseverare su di lei sarebbe deleterio per la Fiorentina anche in vista del futuro.
E a proposito di futuro, chi potrebbe non essere riconfermata in questa squadra è Sarah Huchet. La francese è una di quelle pedine che non è riuscita ad entrare negli schemi tattici di Panico. E a Firenze rimpiangono, e non poco, Greta Adami. “Abbiamo preso goal all’ultimo minuto ma il calcio è anche così. Si gioca fino alla fine e tutto può succedere – commenta l’ex Napoli a fine gara –. Potevamo prendere un punto prezioso e alla fine anche stavolta usciamo senza portare a casa nulla. Ho visto però una squadra che che ha lottato insieme e dimostrato unità d’intenti. Alla fine eravamo anche stanche ma per le prossime gare sono più fiduciosa e sono sicura che ci salveremo”, conclude la transalpina. A Firenze tira ancora una bruttissima aria. Le gare con Pomigliano ed Empoli saranno letteralmente decisive per sancire il destino di una formazione che aspetta solo il gong finale per riazzerare tutto e ripartire da capo.