Federica Cafferata è una vera fonte di energia. Si è sempre fatta trovare pronta di fronte alle sfide in campionato, disposta anche a cambiarsi di ruolo pur di partecipare attivamente alle manovre offensive con le sue giocate altruistiche. Con il Napoli Femminile ha vissuto la cavalcata fino alla Serie A e con lui spera di guadagnarsi la tanto bramata salvezza, un sogno più che realizzabile.

L’ultima partita, quella contro il Milan, l’avete persa 4-0. Pensi che abbiate sbagliato approccio o loro erano semplicemente troppo forti?
Forse un po’ tutte e due. Sicuramente noi abbiamo delle colpe per l’approccio sbagliato. Abbiamo portato un nuovo modulo, il 3-5-2, che avevamo fatto in passato ma con il precedente allenatore e quindi con un’interpretazione diversa. Forse potevamo provarlo un po’ di più, può averci messo in difficoltà, anche se uno dei motivi principali della sconfitta resta quella di aver affrontato una top squadra che ha giocatrici di grandissimo calibro e rispetto. Noi siamo andate a Milano con l’idea di provare a fare punti come facciamo per ogni match, non ci siamo date per sconfitte in partenza, volevamo giocarcela”.

In quale reparto avete sofferto un po’ di più?
È difficile da dire, forse per le vie laterali, anche se io penso di aver fatto un buon lavoro. Ci sono stati tanti piccoli errori individuali che hanno pesato ma non voglio dare colpe a nessuno, è stata una sconfitta di squadra, di tutte”.

Cosa c’è stato invece di positivo?
Sicuramente siamo serene del lavoro che stiamo facendo in questi ultimi mesi. Prima del Milan abbiamo giocato 3 partite nelle quali abbiamo racimolato 5 punti, che potevano anche essere 7 se non fosse arrivato il pareggio dell’Empoli alla fine. Stiamo andando bene, continuiamo a lavorare con forte motivazione, soprattutto in vista dello scontro diretto con la San Marino Academy di domenica 2 maggio”.

State già preparando la partita contro le Titane? Cosa vi aspettate dopo lo 0-0 dell’andata?
Il match di andata è capitato in un brutto periodo per tutti, dove il covid aveva colpito molte squadre. Giocammo contro la San Marino Academy a metà novembre, nel bel mezzo di una seconda ondata che ci costrinse ad andare in trasferta con tante assenze importanti. Prepareremo al meglio il match, è una partita che mentalmente aspettiamo da tanto poiché sappiamo che varrà molto non solo per la gara in sé, che comunque non è l’ultima, ma perché psicologicamente potrà determinare un campionato intero”.

Pensate di poter portare a casa la vittoria?
Assolutamente sì, abbiamo grande voglia di fare bene e non abbiamo paura. Giocando in casa scenderemo in campo con la consapevolezza di ciò che siamo, consce di poter accettare un solo risultato che non è dovuto, ma voluto: sappiamo che da noi non deve passare nessuno, abbiamo voglia di vincere in casa per regalarci un bel finale di stagione. Non sarà comunque l’unico avversario da battere ma uno dei tanti, continueremo a lavorare. Il nostro mister dice sempre che ogni domenica ci giochiamo la partita più importante del campionato e ha ragione, condivido questa sua visione”.

Al tuo secondo anno al Napoli, che voto daresti al passato, presente e a quello che potrà essere il futuro della squadra?
Alla squadra darei sempre 10 a prescindere, per il lavoro costante che facciamo. Al passato do un 10 perché siamo salite in Serie A come prime, affermandoci sul campo e rimanendo tutto l’anno in testa. Quest’anno invece siamo partite male lasciando tanti punti indietro, che sono quelli che stiamo cercando di recuperare adesso con le unghie e con i denti, ma non posso dare la sufficienza, darei un 5 per non essere troppo dura. Piano piano questo voto si è trasformato in un 7, che spero diventerà 10 a fine stagione. Abbiamo sbagliato tanto ma se alla fine saremo salve questo Napoli, per me, meriterà comunque il massimo dei voti”.

Pur avendo cambiato diversi ruoli, fare goal rimane uno dei tuoi obiettivi principali?
Sono sempre stata una giocatrice poco egoista, l’idea di fare goal non è mai stata la priorità anche se da attaccante può essere una mentalità sbagliata da avere. Quando mi chiedono del mio ruolo a me piace dire che sono esterno, se poi mi chiedono alto o basso rispondo un po’ tutti e due. Quest’anno ho giocato la prima parte di campionato da terzino, mentre ora con il nuovo allenatore sono attaccante esterno. Sono comunque felicissima di fare la mia parte indipendentemente dalla posizione che i diversi mister hanno visto più adatta per me. Ho potuto imparare tanto, sono migliorata come calciatrice e come atleta. Ora vorrei cercare di cambiare la mia mentalità e provare a ricercare il goal più spesso perché so che sto acquisendo la consapevolezza di poterlo fare”.

Il tuo numero di maglia ha un significato?
Sì, diciamo che mi ero un po’ fissata con il 7 perché mi aveva portato fortuna in un momento particolare di stagione, poi è un numero bellissimo e ritorna spesso nella mia vita, sono anche nata il 7 maggio. Cercherò di tenermelo stretto anche per scaramanzia perché mi ricorda tante belle cose, e se un giorno non dovesse essere disponibile sceglierei il 77 come feci l’anno scorso”.

La tua sigla, #CF7, ricorda quella di Cristiano Ronaldo. Ti ispiri a lui o è solo un caso?
“Non c’è un calciatore in particolare che ammiro ma mi piacciono tanto quelli a cui mi avvicino di più per le caratteristiche comuni, come può essere Juan Cuadrado. Anche lui era partito davanti per poi finire a fare il terzino, poi aveva anche il numero 7 prima che arrivasse Cristiano Ronaldo. Tutto torna”.

Credit Photo: Napoli Femminile