“Quando ho iniziato a giocare a calcio, 30 anni fa, il mondo non era adatto alle ragazze che volevano praticare questo sport” ha esordito Alia Guagni, la giocatrice di FC Como Women, arrivata questa estate dal Milan, dopo un lunga carriera alla Fiorentina e all’estero. “È stata una lotta all’inizio. Mi allenavo e giocavo in maniera professionale, ma non ero considerata professionista. Finalmente nel 2021 le cose sono iniziate a cambiare, il calcio femminile è diventato professionistico in Italia e l’attenzione su questo sport e su noi calciatrici è cambiata.”
“In questo senso vogliamo essere un modello per gli altri club non solo in Italia, ma anche all’estero” ha affermato Elena Mirandola, CEO di Como Women. “Il nostro obiettivo al FCCW è creare un ambiente che sia improntato sotto tutti i punti di vista sulle esigenze delle donne per aiutarle a crescere ed eccellere in questo mondo. Siamo il primo club di calcio femminile indipendente e auto-sostenibile in Serie A. Puntiamo al meglio per le nostre ragazze, offrendo loro le migliori attenzioni e condizioni dal punto di vista atletico e del mental-health”.
Da qui l’importanza di investire sulle future generazioni, avvicinarle allo sport e in particolare al calcio femminile: “Con il Como Women abbiamo dato vita a una Open Academy per invogliare le bambine e le adolescenti ad avvicinarsi al calcio. Con questa iniziativa vogliamo creare un impatto forte sulla società, coinvolgere le ragazzine ed eliminare lo stereotipo del calcio non è un sport per le donne” ha aggiunto Elena Mirandola.
“Bisogna parlare alle donne ricordando loro da dove vengono, ma garantendo loro un futuro” ha aggiunto Alia Guagni. E nel ricordare il suo incontro con le pilote di E1, anche loro grandi protagoniste dell’evento E1 Lake Como GP, ha sottolineato l’importanza della collaborazione tra atlete e donne in diversi sport. “Perché arriviamo da mondi e sport diversi, ma raccontiamo tutte la stessa storia”.