Esistono due elementi fondamentali per rendere davvero vincente un team, tanto nello sport quanto in qualsiasi altro ambito: la coesione ed il rispetto reciproco. A poco, infatti, servono individualità d’eccellenza o fondi illimitati se alla base manca il lavoro di squadra.
Attenzione però a pensare che si tratti di concetti semplici da raggiungere ed applicare. Tanto dipende dall’indole di ciascuno e dalle differenti situazioni di vita. Certo è che l’ormai evidente superficialità della società contemporanea spesso ci impedisce di comprenderne l’importanza.
Quante volte, infatti, ci capita di attribuire il successo sportivo di un club ai singoli giocatori o esclusivamente all’allenatore? E quante altre ci dimentichiamo completamente di tutte le altre figure che hanno contribuito a quella vittoria, dai magazzinieri, ai preparatori atletici, ai fisioterapisti fino a menzionare i restanti membri dello staff, senza escludere nessuno?
Non mancano, purtroppo, neanche le volte in cui gli stessi protagonisti più rinomati e acclamati ci spingono verso questa particolare focalizzazione miope e superficiale. Nulla nella vita è frutto esclusivo dell’individualità e spesso chi è riuscito a capirlo ha raggiunto grandi traguardi lavorando di squadra.
Tra questi è impossibile non citare Roberto Mancini, condottiero di una Nazionale priva di superstar ma composta da giocatori funzionali e uniti tra loro. Questo gruppo tanto coeso è arrivato a vincere gli Europei sbaragliando formazioni in cui le individualità stellari offuscavano e soffocavano il resto della squadra.
Dunque, esistono fortunatamente delle eccezioni positive ed anche Antonio Cincotta, allenatore della Sampdoria Women, va annoverato di diritto in questa categoria. Il tecnico lombardo, infatti, in un post pubblicato su Instagram giovedì 2 settembre, ha sottolineato l’importanza del suo staff in tutti i successi ottenuti negli anni.
“Esiste un’equipe, un noi, credo fortemente che nel calcio moderno si debba solo e soltanto parlare di Staff piuttosto che di Allenatore”, queste le prime parole che accompagnano le foto dei diversi membri del suo team di fedelissimi (tra cui è compreso ovviamente anche lui). Gli uomini citati sono: Massimo Carli (allenatore in seconda), Alessandro Mariani (preparatore atletico) e Fabrizio Casazza (preparatore dei portieri).
“Nessuno è più importante, ognuno esprime il suo valore e concede all’altro di sentirsi valorizzato e apprezzato”, così ha continuato Cincotta sottolineando l’importanza di lavorare tranquilli, non essendo giudicati da nessuno e sentendo la fiducia reciproca all’interno del gruppo.
“Il compito del tecnico è proprio quello di favorire questa coesione mentale, costruendo una grande sincronia tra le parti come durante il cambio gomme in Formula 1”, ha successivamente scritto introducendo la responsabilità del proprio ruolo.
Il post si è infine concluso con un ammirevole e sentito ringraziamento ai suoi collaboratori: “Orgoglioso di avere al mio fianco persone che mi insegnano e mi completano nel pieno spirito che caratterizza uno dei valori del club blucerchiato: l’unione”.
Considerando i sani valori sportivi ed umani del tecnico lombardo, non c’è da meravigliarsi del grado di unione sviluppato delle ragazze della Sampdoria Women dopo così pochi mesi di convivenza e allenamento. Il progetto tanto desiderato e sostenuto da Massimo Ferrero non smette dunque di sorprendere in positivo, lasciando ben sperare per il futuro del calcio femminile a Genova e in Italia.