Il Como Women finisce la sua prima stagione in Serie A con una sconfitta, la seconda di fila in questa Poule Salvezza, anche se il 2-1 subìto contro il Sassuolo non fa così male rispetto a quello di nove giorni fa contro il Pomigliano.
Certo, grida ancora vendetta quel rigore non concretizzato da Kubassova dopo trenta secondi di gioco, e che forse poteva cambiare la storia di questo match, ma di certo le lariane possono uscire a testa alta da questa partita, perché la squadra ha confermato di non mollare di un secondo, anche quando hanno subito prima lo svantaggio giunto verso la fine del primo tempo grazie a Brignoli e poi il secondo gol arrivato con Clelland, perché la squadra voleva in tutti modi regalarsi, comunque, un’ulteriore soddisfazione.
Il gol arrivato nel finale da Stapelfeldt ha riacceso, seppur di pochissimo, l’illusione di un nuova rimonta maturata un paio di settimane fa contro il Parma, ma non è bastato, e quindi il Como chiude il suo campionato sì col secondo ko consecutivo, ma allo stesso tempo ha dimostrato che con una struttura solida e credibile, la società comasca ha saputo costruire, passo dopo passo, quella credibilità necessaria per restare nel massimo campionato, ma soprattutto professionistico, perché il club lariano, va ricordato, non ha al proprio fianco una società professionistica maschile, e questo fa aumentare ancor di più il valore di questa salvezza. Arrivata con cuore e orgoglio. Perché il Como Women non ha mai mollato in questo campionato.