“Ogni favola è un gioco” cantava il grande Bennato in una delle sue ballate più famose e dopo aver visto una gara al cardiopalma come quella di al Club Azzurri di Mompiano, come non essere d’accordo? Di fronte la grande Leonessa Biancazzurra, regina del campionato, 18 vittorie su 19 gare giocate, l’ultima la settimana scorsa a Vinovo, nella tana di Madama Juventus; dall’altra parte la Dea Atalanta, che certo piccola non è ed orgoglio non gliene manca, ma il cui obbiettivo di classifica era ed è meno ambizioso delle più accreditate avversarie ed oltretutto giungeva incerottata a questo infuocato derby. C’era molta attesa per questa gara che, comunque andranno i tre turni finali, sarà stata arbitra della sorte di questo scudetto, come del resto lo è stata la Fiorentina, capace di imporre alle bianconere la seconda sconfitta stagionale (e la seconda in 8 giorni!). Ad un certo punto della contesa un’atmosfera surreale riscaldava gli spalti, con i tifosi locali attenti sia a quel che succedeva sul campo di gioco che alle notizie da Firenze. Credo che alla fine chi abbia vinto davvero è stato il calcio femminile, con uno degli spot più belli in assoluto. E tre punti d’oro colato al grande cuore dell’Atalanta Mozzanica, delle sue ragazze e del loro allenatore, capaci di scrivere un’altra pagina indelebile nella storia di questa società, come lo è stato il successo sulla Fiorentina dello scorso campionato.
Il Brescia, con la ritrovata testa della classifica, si presenta caricato per ottenere i tre punti che gli permetterebbero di continuare a coltivare il sogno terzo scudetto, senza sapere che oggi avrà nelle viola delle preziose alleate. Mister Garavaglia deve fare i conti con le assenze di Fusar Poli e Re, ma recupera al centro della difesa Giulia Rizzon. In attacco al fianco di Pirone ci sono Baldi e Carolina Mendes. La tensione per la grande posta in palio si respira sin dalle prime battute, dove le padrone di casa spingono indemoniate. Le nerazzurre però non si scompongono e la prima conclusione verso lo specchio è dell’ex Manuela Giugliano all’8′ che però manda abbondantemente a lato. Al quarto d’ora, sugli sviluppi di un corner, Pettenuzzo dal limite calcia a botta sicura, ma la palla viene incredibilmente intercettata da Hendrix che salva involontariamente la porta bergamasca. Le rondinelle cercano di fare la partita e d’altronde non potrebbe essere diversamente. La tensione costa a mister Piovani l’allontanamento dal campo quando, al 24′ su un dubbio fuorigioco fischiato a Girelli, si lascia andare a qualche protesta di troppo. L’Atalanta ha una buona occasione al 27′: Ledri verticalizza di prima per Baldi che si porta la palla sul sinistro e calcia di piatto da pochi passi, il tiro è debole, ma si indirizza indisturbato verso il secondo palo, terminando la sua corsa sul fondo di un nulla. Lo spauracchio dura però solo il tempo di rinviare nell’altra metà campo: Giugliano lancia in verticale per Giacinti che vede Thalmann fuori dai pali e di prima intenzione la castiga. Come all’andata la grande ex mette il suo sigillo. La rete scioglie le briglie alle biancazzurre, mentre sembra legare un macigno alle gambe delle bergamasche che rischiano di crollare nei minuti successivi. Al 36′ Motta la combina grossa con uno sciagurato retropassaggio che si tramuta in un perfetto assist per Girelli. La n. 10 ex Verona si presenta a tu per tu con Thalmann, ma si fa letteralmente ipnotizzare da Wonder Woman, brava a respingere d’istinto con lo scarpino. Nel finale Valentina Giacinti viene servita nel corridoio da Sabatino, prende la mira e spara di destro, mandando a lato di qualche centimetro. Due clamorose occasioni fallite che le locali pagheranno amaramente.
Al duplice fischio mister Garavaglia si rende conto che le sue sono in difficoltà e, come se non bastasse, Pirone che aveva ricevuto un colpo alla spalla e Piacezzi che aveva accusato qualche problema fisico in settimana, non ce la fanno a rientrare in campo. Lo stratega meneghino decide di mescolare le carte allora inserendo Pellegrinelli e Alborghetti, con Ledri che torna al centro della difesa e poco più tardi inserirà Monterubbiano per Baldi. Quando si dice far di necessità virtù, l’ingresso di forze nuove darà alla Dea una linfa vitale che sembrava esaurita. Sono sempre le locali però ad aprire con maggiore verve: all’8′ sul primo tiro dalla bandierina della ripresa, Giugliano scodella per Daleszczick che gira di prima a centro area, ma la sua volée termina sopra la traversa. Al 15′ Sabatino si presenta sul vertice dell’area piccola, spara di destro, ma Thalmann sfiora quel tanto che basta per mandare in angolo. Da questo momento ecco un’altra Atalanta, le nerazzurre conquistano metro su metro e riaccendono la sfida. Al 17′ Rizza ruba palla sul fondo, tocca per Mendes che serve l’assist per Alborghetti, il cui destro è deviato da un difensore in angolo con Ceasar fuori causa. Al 25′ Pellegrinelli ha spazio per crossare, il servizio al centro è per Mendes che non arriva ad impattare ad un passo dalla porta per questione di centimetri. La Dea ora fa paura e alla mezzora accade l’impensabile: l’arbitro ravvisa un fallo su Scarpellini sulla mediana, Alborghetti batte a subito, sorprendendo la difesa locale colpevolmente ferma, la palla giunge a Monterubbiano che indisturbata, dribbla Ceasar e deposita in rete. La fiammata di Grisù riavvampa la gara, ma le emozioni sono tutt’altro che finite: al 36′ sugli sviluppi di un tiro dalla bandierina, la sfera perviene a Scarpellini che di testa consegna ad Alborghetti, la palla che il Puma trasforma nel due a uno nerazzurro: stop e sinistro micidiale che non lasciano scampo all’incolpevole Ceasar. Nel frattempo da Firenze la Juventus ha riagguantato il pari. Per le leonesse sembra materializzarsi un incubo, dal quale però Valentina Giacinti prova a risvegliarle al 40′ con una bella azione di forza sulla sinistra, cross preciso per Girelli che controlla e spara, ma Thalmann respinge a mani aperte e abbassa la saracinesca. Il Brescia però spinge, sull’onda delle notizie che arrivano dall’ex Granducato, poiché al 90′ la Fiorentina è tornata in vantaggio. Con il cronometro agli sgoccioli, dalla bandierina Giugliano crossa, la palla giunge sul secondo palo, Girelli fa da sponda per Heroum che incorna a rete. E’ il 2-2, sembra finita, ma in pieno recupero Monterubbiano ha ancora qualche fiammata da sputare, in contropiede serve Mendes che come Magellano attraversa l’oceano e sbarca dalle parti di Ceasar. Il colpo sotto è preciso, freddo e si infila nella rete avversaria. Esplode la gioia in campo per le nerazzurre, mentre incredulo il pubblico di fede locale rimane ammutolito. La scena si ripete al triplice fischio del direttore di gara. Proprio nel momento più difficile le bergamasche fanno un bellissimo regalo alla propria presidentessa e ai propri tifosi, espugnando per la prima volta nella propria storia il Club Azzurri.
In testa non cambia nulla, Juventus e Brescia si giocheranno fino alla fine questo splendido campionato. A Fiorentina e Atalanta il merito di averlo reso ancora più bello e ricco di emozioni.
BRESCIA-ATALANTA-2-3
Reti: Giacinti (B) al 28′ p.t.; Monterubbiano (A) al 32′, Alborghetti (A) al 36′, Hendrix (B) al 45′ e Mendes (A) al 48′ s.t.
Brescia (3-5-2): CEASAR; PETTENUZZO (40′ s.t. HEROUM), FUSETTI, HENDRIX; SIKORA, GIRELLI, GIUGLIANO, DALESZCZYK, TOMASELLI (dal 37′ s.t. DI CRISCIO); GIACINTI, SABATINO. All. Giampiero Piovani. A disposizione: Marchitelli, Mendes, Di Criscio, Magri, Heroum, Cacciamali, Ghisi.
Atalanta (4-4-3): THALMANN; RIZZA, RIZZON, PIACEZZI (dal 1′ s.t. ALBORGHETTI), MOTTA; STRACCHI, SCARPELLINI, LEDRI; BALDI (dal 12′ s.t. MONTERUBBIANO), MENDES, PIRONE (dal 1′ s.t. PELLEGRINELLI). All. Elio Garavaglia. A disposizione: Salvi, Pellegrinelli, Alborghetti, Monterubbiano.
Arbitro: André Scialla di Vicenza; assistenti: Quinci di Lodi e Brunetti di Milano.
Note: Giornata calda di sole. Campo in buone condizioni. Recupero 3’+5′. Espulso mister Piovani (B) per proteste al 24′ p.t.; Ammonita: Heroum (B) al 42’ s.t.
Credit Photo: Maria Gatti
Bel racconto, quasi un cortometraggio per non vedenti. Complimenti all’autore