Tre sconfitte consecutive in casa, per una formazione che, inutile nasconderlo, punta ad arrivare alle finali scudetto, sono davvero tante e non facili da spiegare. È quello che succede alla Juventus primavera del mister Matteo Scarpa e proprio il tecnico prova a dare un’interpretazione del momento bianconero, al termine del ko patito dall’ospitato Parma: “Oggi sapevamo che sarebbe stata una partita molto difficile, perché quella gialloblù è una formazione molto aggressiva, ma non mi sarei aspettato di certo una sconfitta” ammette, per poi però sottolineare gli aspetti positivi del match “Il primo tempo mi è piaciuto, perché abbiamo creato molte occasioni, anche se non le abbiamo sfruttate, concretizzando poco…”.
Sempre secondo l’allenatore bianconero, nella seconda frazione la squadra “Ha preso subito un gol piuttosto brutto e ci siamo demoralizzate, come contro il Milan, senza avere la pazienza di sviluppare il gioco sulle fasce, come avevamo fatto nella prima parte di gara”. “Nel finale di partita ci siamo un poco risollevate ed abbiamo di nuovo creato occasioni, ma anche in questo caso poco concretizzate” prosegue l’analisi “A guardare l’andamento della gara, di buono mi prenderei comunque il primo tempo, anche se abbiamo tanto da lavorare per imparare a non buttar giù la testa alle prime difficoltà ed a saper reagire con personalità”.
La squadra bianconera, a parer nostro, in quest’occasione ha sbagliato molto in impostazione del gioco, soprattutto quando c’era da uscire dalla fase difensiva. Anche il mister condivide, ammettendo che “Commettiamo tanti errori tecnici, anche banali, che ci condizionano la partita. Ci assumiamo il rischio di impostare sempre il gioco e sappiamo che dobbiamo correre dei rischi, perché puoi sempre commettere errori, ma a volte i nostri sono errori gratuiti, forse figli di un atteggiamento ancora un poco ‘acerbo’ di qualcuno, perché la qualità c’è”. “Dobbiamo imparare a lavorare serenamente, perché sono convinto che la strada è quella giusta” prosegue Scarpa “Noi cerchiamo di affinarci nel quotidiano e l’obiettivo è proprio quello di aumentare la personalità”.
A proposito di personalità, l’allenatore bianconero è molto contento del rientro di Maddalena Nava (subentrata nell’intervallo al posto di Arianna Gallina): “E’ una giocatrice del 2004 che ci può dare una grossa mano da questo punto di vista ed in campo si è espressa bene, anche se nei primi dieci minuti ha ovviamente dovuto scontare un pizzico di preoccupazione, considerato che è un anno esatto che si è fatta male al ginocchio”.
Altro elemento che si è disimpegnato con ottima padronanza, è stato il difensore Martina Cocino: “Martina è una ragazza che è cresciuta molto, rispetto alla prima parte dell’anno, e negli ultimi mesi ha fatto delle ottime prestazioni” concorda il mister “Oggi è stata una delle migliori, pur accettando sempre di giocare due contro due, assieme a Gloria (la Sliskovic, l’altro difensore centrale – ndr) contro le attaccanti avversarie. Non la scopriamo di certo oggi, è una classe 2006 ed ha ancora ampi margini di miglioramento”.
Tanto per guardare al ‘bicchiere mezzo pieno’, non ci si può esimere dal sottolineare la spettacolare realizzazione, avvenuta purtroppo solo in chiusura d’incontro, di Esmeralda Di Bello: “Esmeralda è una ragazza che fa ben sperare, il problema è che di questi gol ne fa 30 o 40 in ogni allenamento…” sottolinea il mister, sospirando “è molto giovane, essendo del 2007, ma ci auguriamo possa farne vedere molti di più in corso di partita: perché anche se sei molto giovane, fai comunque parte di una Società prestigiosa e devi cercare di cogliere ogni occasione che ti viene data…”.
Da queste parole, è ovvio come il tecnico juventino continui a battere sul tasto della personalità: “Esmeralda deve ancora lavorare molto ‘di testa’, perché oggi è riuscita a non abbattersi dopo i primi due stop falliti, ma non sempre è stato così…” rimarca, per poi ampliare il concetto “In questi anni, anche a guardare le prime squadre, ci siamo resi conto di come la differenza la fa non tanto quello che produci in campo, bensì come reagisci a quello che ti propone la partita. Noi da questo punto di vista dobbiamo ancora migliorare molto, anche se la giovane età delle ragazze è sicuramente un’attenuante”.
Sempre restando nell’ottica dei singoli, oggi ha esordito il nuovo acquisto Elsa Pelgander: la ragazza svedese è arrivata dal Kif Orebro e per Matteo Scarpa è un elemento molto giovane ma già esperto: “Elsa è una 2006 che, però, ha già al suo attivo qualcosa come 28 presenze in una prima squadra. Ha fatto i primi quattro giorni d’allenamento con noi a gennaio, ma prossimamente verrà aggregata agli allenamenti della formazione maggiore, in pianta stabile, anche se dovrebbe poi scendere con noi per le partite”.
La Pelgander è una centrocampista che ama stare davanti alla difesa, senza disdegnare gl’inserimenti, ed il tecnico ne sottolinea la pulizia di gioco e la grande personalità: “Oggi si proponeva sempre alle compagne, chiedendo palla, ma purtroppo non essendo la nostra una prima squadra, pure la comunicazione italiano/inglese ci penalizza un pochino, ma anche questo problema può fare ‘scuola’…”.
Insomma, alla fine di qualunque discorso, per l’allenatore juventino il tasto dolente è sempre quello della personalità e, a guardare lo svolgimento delle partite, non si può certo dargli torto. Il risvolto positivo, per tutto l’ambiente bianconero, è che la personalità è sicuramente destinata a crescere, in concomitanza con l’aumento dell’esperienza e, come lo stesso tecnico ha già sottolineato in altre occasioni, la sua formazione dovrà farsi trovare ‘pronta’ in altra fase del campionato…