Nel marasma giovanile del calcio femminile italiano stanno nascendo talenti a dismisura che saranno la colonna portante del nostro movimento per molto tempo.
Uno di questi è Beatrice Carlucci, centrocampista centrale classe 2002 dell’Inter ed uno dei talenti più cristallini del nostro panorama. Ligabue cantava “Una vita da mediano” , canzone che calza perfettamente per Beatrice, un vero e proprio orologio svizzero davanti alla difesa, sia per l’accuratezza dei suoi interventi in fase difensiva che per la capacità di trovare i giusti spazi verticalizzando per le compagne pronte ad aggredire lo spazio. L’avvio dell’azione passa sempre per i suoi piedi facendosi trovare sempre pronta per impostare eventuali contropiedi e ripartenze ma anche per dettare i tempi in mezzo al campo facendo ristabilire le compagne nelle proprie posizioni dopo un eventuale azione di attacco. Quest’ultima caratteristica le ha permesso anche di approfondire la sua capacità nella difesa della palla risultando una spina nel fianco per le trequartiste avversarie. Il controllo della palla nello stretto e l’altissima sensibilità del suo piede sono due delle abilità che più caratterizzano la giocatrice. Mostra anche una consapevolezza nei propri mezzi concedendosi dei colpi da maestro come le punizioni dalla distanza, sua specialità della casa.
Credit Photo: Federico Fenzi